Un sinodo per le Chiese di Cuneo e di Fossano

Il vescovo Piero Delbosco invita tutti i fedeli e le persone di buona volontà a mettersi in ascolto per immaginare la nostra Chiesa

Il percorso di unificazione delle diocesi di Cuneo e di Fossano giunge ad una svolta con la proposta del Vescovo di intraprendere un cammino sinodale unitario, nell’anno pastorale 2020/2021, partendo da assemblee parrocchiali sul territorio e arrivando, in primavera, alla convocazione di assemblee sinodali diocesane unitarie.

Domenica 4 ottobre in ciascuna zona pastorale  è prevista una celebrazione per inaugurare questo cammino con la preghiera, invocando lo Spirito Santo. Ecco il messaggio del Vescovo Piero.

«Facciamo due passi insieme?».

A tutti i fedeli e a quanti sono interessati a dialogare con noi!

Vi propongo: «Facciamo due passi insieme?». Mi ispiro ad uno dei brani più conosciuti del Vangelo, l’incontro di Gesù con i discepoli di Emmaus. Racconta la storia di persone in cammino: «mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro» (Lc 24,15). Anche se tristi e scoraggiati, camminando con Gesù ritrovano speranza.

In questo nostro tempo, non facile, ma anche ricco di novità e di opportunità, rivolgo a tutte le persone di buona volontà un sincero invito a fare due passi con le nostre chiese locali di Cuneo e di Fossano.

Tutti, in modi diversi, abbiamo avuto esperienze o contatti con le comunità parrocchiali dei nostri paesi o della nostra città. Qualcuno si è trovato bene in quegli incontri ed ha continuato a frequentare con assiduità gli ambienti di Chiesa. Altri li frequentano sporadicamente. Altri ne hanno preso le distanze.

Eccomi con la proposta di fare un Sinodo, cioè un cammino condiviso di ascolto e di confronto aperto con tutti. Le nostre Diocesi stanno condividendo un percorso verso l’unificazione, che ha suggerito di coinvolgere i fedeli mediante un Sinodo. Molte parrocchie stanno confluendo in unità pastorali più ampie, che richiedono cambiamenti di mentalità non facili. Da qui viene la necessità di ascolto reciproco e di confronto.

Vengano convocate in ogni parrocchia consigli parrocchiali e, per quanto possibile, assemblee aperte a tutti, per confrontarsi su temi comuni, sollecitati dalle domande che verranno suggerite da un gruppo di studio. Successivamente, in primavera, convocherò delle assemblee sinodali, a cui far partecipare delegati delle parrocchie, per condividere quanto emerso e per proseguire nel confronto e nel discernimento. In tutte queste fasi, vorrei che fosse intensificato l’ascolto di singole persone o gruppi di vario genere, in modo che possano offrire riflessioni o suggerimenti.

Sarà un tempo speciale di ascolto e di discernimento, anche di revisione e autocritica, orientato al futuro, con la speranza di avere nel Vangelo nuove risorse da offrire per il bene delle persone e della società in cui viviamo e con cui condividiamo sogni e difficoltà.

Ai fedeli cattolici dico: «Ascoltate quanto lo Spirito vi suggerisce, in ogni modo, anche quando le voci sono scomode o difficili da decifrare!».

Ai fedeli che non sono della Chiesa Cattolica, dico: «Aiutateci in questo cammino e pregate per noi!».

A tutti dico: «Ascoltate ogni voce che risuoni nella vostra coscienza e non temete di interpellarci e di condividere con noi quanto anima il vostro spirito!».

Vi ringrazio di cuore e invoco ogni bene per ciascuno!

+ Piero Delbosco

Vescovo di Cuneo e di Fossano

Primi passi dell’anno sinodale

Domenica 4 ottobre nelle zone pastorali verrà proposta una celebrazione per invocare la luce dello Spirito Santo e la nostra disponibilità ad ascoltare quanto vorrà suggerirci. A questo proposito è stato preparato il libretto per la Celebrazione di apertura dell’anno sinodale (clicca qui).

XXVII Domenica del Tempo Ordinario – Matteo 21,33-43

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «33Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. 34Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. 35Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. 36Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. 37Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. 38Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. 39Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. 40Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». 41Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
42E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi?
43Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».

Il canto di Isaia 5,1-7 è un piccolo capolavoro, e prepara la parabola di Gesù. Il profeta si serve di un’allegoria per descrivere in profondità la monotona storia del suo popolo. Viste in superficie, le vicende di Israele sembrano varie, ma in profondità ripetono costantemente lo stesso motivo: da una parte l’amore di Dio, dall’altra il tradimento del popolo. Ma è una storia – dice Isaia – che non può continuare all’infinito. La pazienza di Dio ha un limite e ci sarà un giudizio (5,3). Dio si aspettava uva pregiata, e invece ebbe uva scadente (5,2). Fuori metafora: si aspettava giustizia ed ecco oppressione, si aspettava rettitudine ed ecco la disonestà (5,7). A questo punto non resta che il castigo: la vigna cadrà in rovina, non sarà più coltivata e vi cresceranno rovi e pruni. Ma il castigo di Dio non è mai per sempre. Le minacce di Dio sono per convertire, non per distruggere. È chiaro che la parabola di Gesù ricalca il canto della vigna del profeta, introducendo però almeno due precisazioni. La prima è che il peccato non consiste semplicemente in una generica disobbedienza a Dio, ma nel fatto ben più preciso che vengono uccisi i profeti e, alla fine, lo stesso Messia. Si tratta di un duro giudizio su Israele, ma se Matteo lo riporta è perché costituisce un perenne avvertimento anche per i cristiani. La seconda precisazione è che il castigo consiste nel fatto che il Regno sarà tolto ai capi d’Israele e sarà dato ai pagani. Sarà tolto ai vicini e passerà ai lontani. Anche questo è un duro giudizio, ed è un perenne monito per i cristiani. Dio è fedele al suo popolo, alla sua comunità, ma non al punto che il suo disegno di salvezza venga interrotto e che le sue esigenze di verità e giustizia vengano messe da parte. Se i cristiani rifiutano, le sue esigenze di giustizia troveranno altrove il modo di esprimersi.A questo punto è opportuno aggiungere un’altra precisazione. Nell’allegoria di Isaia il padrone si aspettava uva pregiata e invece ha trovato uva scadente. Nella parabola invece non è anzitutto questione di frutti. I contadini non vogliono riconoscere il padrone come tale. Questo è il loro peccato. Si comportano come se la vigna appartenesse a loro. E quando uccidono il figlio lo dicono chiaro: vogliono farsi eredi e padroni. Ma rifiutando la signoria di Dio, rifiutano la pietra angolare, l’unica che tiene il mondo in piedi. Senza il riconoscimento di Dio, il mondo non sta in piedi, la convivenza si frantuma. (B. Maggioni, biblista)

VIA ALLE ISCRIZIONI DELLA SALE ACADEMY

Dal 30 di settembre si sono aperte le iscrizioni per l’anno nuovo della Sale Academy e ci sarà tempo fino all’8 ottobre per iscriversi, in segreteria dell’oratorio (aperta da lunedì a giovedì dalle 16:30 alle 18:30).

Ecco rapidamente i corsi che presentiamo quest’anno:

  • due corsi di tastiera base: uno giovedì 18:00-19:00, l’altro venerdì 18:00-19:00.
  • un corso di tastiera medio: giovedì 18:00:19:00.
  • un corso di tastiera avanzato: venerdì 18:00-19:00.
  • un corso di batteria base: mercoledì 17:30-18:30.
  • un corso di batteria avanzata: mercoledì 18:30-19:30.
  • un corso di basso base: giovedì 17:30-18:30.
  • un corso di basso avanzato: giovedì 18:30-19:30.
  • un corso di chitarra base: lunedì 17:50-18:50.
  • due corsi di chitarra avanzato: uno lunedì 18:00-19:00, l’altro con l’orario da concordare con il maestro (si veda sotto per maggiori informazioni).
  • un corso di teatro: giovedì 18:15-19:30, riservato dalle medie in su.
  • un corso di ballo: venerdì: 17:30-18:30, riservato dalle medie in su.

Come si era già detto, quest’anno avremo i posti limitati, quindi tenete d’occhio la locandina, dove si specificano nel dettaglio i posti per ciascun corso. Ma attenzione! È importante una piccola precisazione sui due corsi di chitarra avanzata che presentiamo quest’anno: uno è fisso il lunedì e l’orario è quello che è scritto; l’altro, invece, è segnato sulla locandina come “da concordare”. Questo significa che l’orario dovrà essere concordato di lezione in lezione tra i ragazzi e il maestro, perciò l’iscrizione a questo secondo corso si consiglia a ragazzi che abbiano già acquisito un certo grado di autonomia.

Per il resto, tutto regolare. Vi ricordiamo che le lezioni inizieranno la settimana del 12, noi siamo pronti per partire!

Lo staff

Giovani SDB a servizio dei Sale nel fine settimana: Vytautas

Sono Vytautas Markūnas, ma tutti mi chiamano Vytas. Ho 26 anni. Vengo dalla Lituania, questa piccola nazione a 2221 km nord-est da Cuneo. Ho due sorelle e un fratello, da un 1 anno sono anche zio.
Sono felicemente salesiano da 5 anni. In questi anni ho vissuto a Brescia, Novara, Torino. Da poche settimane ho iniziato a studiare la teologia in preparazione ad un’eventuale ordinazione sacerdotale (se Dio vorrà).
Da tempo sento parlare di Cuneo e sono stato molto contento di sentire dai miei superiori che per i weekend mi manderanno proprio là. Spero di contribuire con quello che posso: facendo assistenza in cortile, stando con i ragazzi, partecipando nei gruppi, qualche volta scattando qualche foto… magari avrò addirittura la possibilità di contribuire in qualche modo al famoso coro del vostro oratorio, che gode di una grande stima ormai a livello ispettoriale.
Già dal primo weekend sono stato affascinato dall’atmosfera che c’è in questa casa, non vedo l’ora di continuare con questa avventura!

Vytas

Giovani SDB a servizio dei Sale nel fine settimana: Fabrizio

Ciao a tutti, mi chiamo Fabrizio Spina e sono salesiano dal’8 settembre del 2017. Sono nato 36 anni fa a Pavia, da mamma Daniela e papà Antonio. Sono cresciuto in un piccolo paese della provincia di Alessandria. Ho conosciuto Gesù grazie ai sacerdoti del mio paese, particolarmente dediti ai giovani e agli ultimi. In quel cortile, “sgarrupato e campagnolo” ho mosso i miei primi passi da animatore e da scout. Proprio uno di questi sacerdoti (don Emanuele) mi ha proposto il percorso universitario da Educatore Professionale. A ventun anni, dopo essermi laureato, don Emanuele mi ha suggerito di intraprendere un anno di SCN (Servizio Civile Nazionale) presso un grande ed organizzato oratorio di città: il centro giovanile Salesiano di Alessandria. Quello che doveva essere un anno di formazione si è prolungato per quasi un decennio, come educatore del centro diurno e del cortile. Grazie all’esempio dell’incaricato dell’oratorio di quel tempo (don Claudio Giovannini) ho potuto conoscere lo stile salesiano. Sono stati dieci anni molto intensi, ricchi di esperienze multiformi. Facevo moltissime esperienze, ma per chi?
Risponderei oggi, solo in questo modo: “prima PER ME, poi per gli altri”. Ma questo insano meccanismo, mi ha portato ad accumulare uno stato perenne di scontentezza. Dopo alcuni mesi di sofferenza ho deciso di lasciare il lavoro per trasferirmi presso la comunità Proposta di Torino Valdocco, per poter rispondere ad una domanda che da anni assillava il mio cuore “stai portando Gesù Cristo ai giovani poveri???”.
In due anni di pre noviziato ho potuto, passo dopo passo, ricostruire il mio rapporto con il Padre. Ha proprio ragione il nostro don Bosco ad affermare che “è necessario darsi a Dio per tempo!”. Infatti, non è mai semplice rispondere alla chiamata ma più rimandi più ci si abitua ad un certo stile di vita mondano ed un po’ egocentrico. Tuttavia eccomi qua (grazie a Dio!). Dopo l’anno di noviziato a Pinerolo, ho professato per la prima volta nel 2017, come salesiano coadiutore (sapete chi sono i coadiutori, vero?).
Ho trascorso il mio primo anno di tirocinio presso l’oratorio San Paolo di Torino ma da qualche settimana mi sono trasferito presso la comunità salesiana di Fossano, dove sono formatore al centro di Formazione Professionale.
Oltre ad essere un tifoso dei grigi, la squadra della mia città (Alessandria), mi piace fare moltissime cose, ma avrò il tempo di raccontarvele!
La santità consiste nello stare molto allegri, quindi se mi vedrete triste o un po’ stanco, non esitate a ricordarmelo!!!
a presto…

Fabrizio sdb

Giovani SDB a servizio dei Sale nel fine settimana: Gerald

Mi chiamo Gerald Alakwe Oshiobugie, sono nato il 5 agosto 1986 e il primo di quattro figli dai miei genitori Maria e Bruno. Sono dal sud della Nigeria dove sono cresciuto fino al incontrare i salesiani durante i miei studi universitari. Mi avevano invitato per fare un’esperienza di due settimane che si chiamava “come and see” in Italiano, “vieni e vedere”. I Salesiani che ho incontrato per la prima volta mi hanno accolto molto bene, più di qualsiasi modo che ho aspettato e in quel giorno mi sono sentito a casa. Dopo un anno nel prenoviziato ad Ondo in Nigeria sono stato mandato a Sunyani in Ghana per fare un anno di noviziato. Dopo di che per tre anni ad Ibadan in Nigeria per gli studi filosofici. Poi ho fatto due anni di esercitazioni pratiche in diverse comunità salesiane. Nel 2016 l’ispettore della mia ispettoria Anglofona Africa-West mi ha chiesto di andare in Italia per gli studi teologici.
Mi sento privilegiato di essere nella terra di Don Bosco. Dopo tanti anni di video e storie, posso toccare con le mani e vedere con gli occhi e camminare con i miei piedi i luoghi, le cose che il padre e maestro dei giovani ha fatto. Dopo quattro anni in Italia, mi sento abbastanza inserito nella cultura e penso che il Signore ha voluto che sono qui.
Mi piace ridere tanto e forte. Sono un alpinista quindi mi piace andare sulle montagne. Ho uno stomaco missionario, insomma mangio tutto. Ma in modo particolare apprezzo pasta al forno, i dolci, la lasagna, spaghetti, risotto, pasta al pesto, ecc.
Spero che la mia presenza in mezzo a voi sia fruttuosa e che porterò lo spirito di Don Bosco con lo stile africano. Porto la Madonna e Gesù nel cuore per incontrare tutti e spero che la mia testimonianza aiuterà tanti a conoscerli. Grazie e  buon anno apostolico a tutti. Gerald sdb, Crocetta Torino.