Rosario di Maggio ai Sale
Lavori sul tetto della chiesa











Una buonanotte salesiana dalla Liberia
Don Riccardo Castellino, salesiano missionario in Liberia, originario di Beinette, ci ha mandato un video per la buonanotte al termine del rosario di lunedì 10 animato dalla nipote Irma Curti in Lovera insieme alla sua famiglia e alla famiglia Siani.
I Sale hanno molti legami con missionari presenti in varie parti del mondo: li sosteniamo con la preghiera e con la nostra vicinanza concreta.
VI Domenica di Pasqua – Giovanni 15, 9-17
Dal vangelo secondo Giovanni 15, 9-17
«9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Il comando dell’amore – che apre (v. 12) e chiude il passo evangelico di questa domenica (v. 17) – trova in Gesù il modello, la ragione e la misura: “Come io ho amato voi”. È un amore vicendevole: “amatevi reciprocamente”. Ed è un amore che esce dal chiuso della comunità e si dilata, missionario, fecondo: spinge a una partenza “perché andiate e portiate frutto”. Si osservi poi l’antitesi servo/amico, che struttura l’intero passo. L’amore di Gesù, modello dell’amore fraterno, è un amore di amicizia, dunque un rapporto confidente fra persone, un dialogo. Tre sono le caratteristiche di questo rapporto amicale: l’estrema dedizione (“nessun amore è più grande di chi dà la vita per i suoi amici”); la confidente familiarità (“vi ho confidato tutto ciò che ho ascoltato dal Padre mio”); la scelta gratuita, la predilezione (“non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”). Un secondo pensiero importante lo possiamo scorgere se leggiamo il nostro passo unendolo al Vangelo di domenica scorsa, nel quale si parlava di rimanere in Cristo come il tralcio nella vite. Leggendo insieme i due passi, si comprende che il rimanere in Gesù si realizza praticamente là dove si rimane nella sua Parola e nel suo amore, dove si osservano i suoi comandamenti. E il suo comandamento è appunto che ci si ami gli uni gli altri (v. 12). L’imperativo “rimanete in me” si risolve nell’imperativo “amatevi reciprocamente”. E ancora una riflessione. Gesù insiste sulla reciprocità dell’amore, ma al tempo stesso la sconvolge, perché a modello e fondamento dell’amore reciproco pone il “come io ho amato voi”, cioè la Croce, dunque la gratuità. La reciprocità cristiana nasce dalla gratuità. L’amore cristiano è asimmetrico: il dare e il ricevere non sono sullo stesso piano. La reciprocità evangelica non è il semplice scambio. La nota che la caratterizza è la gratuità che è la verità dell’amore di Dio, ed al tempo stesso la verità del nostro amore. Certo l’amore – quello di Dio come quello dell’uomo – tende alla reciprocità: la costruisce. Ma la reciprocità non è la sua radice né la sua misura. Se ami solo nella misura in cui sei ricambiato, il tuo non è vero amore. E se sei amato solo nella misura in cui dai, non ti senti veramente amato. Soltanto chi comprende questa gratuità nativa, originaria, dell’amore, è in condizione di comprendere Dio e se stesso. L’uomo è fatto per donarsi gratuitamente, totalmente: qui, nel farsi gratuità, trova la verità di se stesso, qui tocca il suo essere “immagine di Dio”. (B. Maggioni, biblista)

In cammino verso la festa di Madre Mazzarello
Il mese di Maggio per noi della famiglia salesiana è un mese “tutto mariano” e per questo è bello ogni sera ritrovarsi a pregare la nostra Madre e Maestra, ma è anche un mese ricco di commemorazioni di “santi salesiani” che sono per noi i nostri modelli.

Prime Comunioni domenica 9 maggio
Questi sono i BAMBINI che domenica 9 maggio riceveranno Gesù Eucarestia per la prima volta, dopo un percorso di catechesi durato tre anni in cui abbiamo affrontato l’esperienza faticosa del Covid 19 che ci ha obbligati a continuare la preparazione a distanza. Ma nonostante questo, i bambini hanno fatto passi avanti acquistando maggior consapevolezza e più vivo desiderio di accogliere Gesù nel cuore e nella propria vita.
Abbiamo anche alcuni di essi che entreranno a far parte della Chiesa col dono del Sacramento del Battesimo, dopo alcune tappe del percorso catecumenale vissute in questi mesi. Tutti noi li accogliamo con gioia perché siamo felici quando la famiglia di Gesù aumenta per pregare insieme e per imparare ad amare come Lui ci ama.
Accompagniamo in preghiera i nostri giovani amici verso l’ incontro con Gesù.
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- ADAMO GIACOMO
- ANDREIS MADDALENA
- ANDREIS LORENZO
- BARALE AGATA
- CHIERICI ROSSELLA
- COBELLI GIORGIA
- GARCINO ALESSIA
- GJELUCI GJORGJNA
- ISMAILA LEONARDO
- MARINO TOMMASO
- MAZZA CHIARA
- PALUKA LEJDA
- SCACCUTO NICOLÒ
- VERCELLONE GINEVRA

Rosario di Maggio ai Sale
L’oratorio diventa laboratorio per il lavoro
Una delle difficoltà, segnalata dalla nostra Caritas, è quella di proporre e accompagnare le persone che chiedono aiuto in alimenti e in denaro a formarsi per il lavoro partendo dalla riscoperta dei propri talenti, dell’autostima e delle competenze pre-professionali fondamentali per poi proporsi come possibili candidati (puntualità, affidabilità, ordine di esecuzione, voglia di imparare…).
Grazie a un contributo della Caritas diocesana proveniente da Cassa Centrale Banca abbiamo la possibilità di impiegare, ogni due mesi, con borsa lavoro, due persone già conosciute e seguite, desiderose di mettersi in gioco, fino all’esaurimento dei fondi destinati alle borse lavoro.
Quali attività faranno? Grazie alla collaborazione dei volontari della parrocchia e di altri che vorranno aggiungersi, dovrebbero imparare a seguire l’orto, che torna a vivere ai Sale, finalizzato a produrre per le famiglie in difficoltà della Caritas, per proporre ai ragazzi dei laboratori didattici, per valorizzare una parte della proprietà dei Sale che rimane abbandonata. Sono previsti anche dei momenti formativi per la gestione delle problematiche burocratiche personali e familiari.
Oltre all’orto queste due persone potrebbero aiutare anche l’Auxilium nella gestione dell’area verde sportiva che, soprattutto in questo tempo primaverile ed estivo, richiede una costante manutenzione. Questa iniziativa potrebbe essere il punto di partenza di un progetto per gli anni futuri di uno spazio fisico di AVVIAMENTO AL LAVORO, dove accompagnare alcune persone a prepararsi al lavoro attraverso l’acquisizione di competenze pratiche (orto, manutenzioni), di abilità trasversali (puntualità, affidabilità, ordine, motivazione) e di formazione (in particolare la lingua).
Cerchiamo volontari che possano aiutarci nel portare avanti questo progetto in particolare per l’orto, la manutenzione dell’oratorio e per la parte formativa.









