Lettera del Direttore, avvisi e appuntamenti – settimana dal 25 giugno al 4 luglio

XIII Domenica del Tempo Ordinario – Marco 5, 21-43

Dal vangelo  secondo Marco  5, 21-43

21 Essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. 22 E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi 23 e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». 24 Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.25 Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni 26 e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, 27 udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. 28 Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». 29E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.30 E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». 31 I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». 32 Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. 33 E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. 34 Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».35 Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». 36 Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». 37 E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 38 Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. 39 Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». 40 E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. 41 Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: alzati!». 42 E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. 43 E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

 

La lunga lettura evangelica (Marco 5, 21-43) racconta due miracoli, l’uno dentro l’altro. Il motivo che li lega è la fede. Il miracolo della guarigione della donna che soffriva perdite di sangue si sarebbe prestato molto bene a sottolineare la potenza di Gesù. È bastato toccare la veste di Gesù per guarire! Non è però su questo tema che Marco ferma l’attenzione. Dobbiamo far nostra, invece, la meraviglia dei discepoli: «Vedi la folla che ti preme e domandi: chi mi ha toccato?». Perché la donna desidera non farsi notare e Gesù, invece, sembra far di tutto per dar risalto al suo gesto? La legge dichiarava impura la donna che aveva perdite di sangue, e impuro toccarla. Ecco perché la donna tocca la veste di Gesù di nascosto, approfittando della calca, ed ecco perché si sente tanto colpevole, paurosa e tremante, quando si vede scoperta. Ed è per lo stesso motivo che Gesù dà pubblicità all’accaduto: per dichiarare pubblicamente, di fronte a tutti, che non si sente impuro per essere stato toccato dalla donna, e che il puro e l’impuro non lo interessano. Dio non bada al puro e all’impuro, ma alla fede: «Va’ in pace, la tua fede ti ha salvato».

È ancora la fede al centro della guarigione della figlia di Giairo: «Non temere, solo abbi fede». Fede nella potenza di Gesù, una potenza capace di raggiungerti qui, nella tua propria situazione, vittoriosa persino sulla morte. Ma in questo racconto Marco accenna anche a un altro tema: «la bambina non è morta, ma dorme». La morte è un sonno non una fine. Il grande miracolo è la vittoria sulla morte.

Dunque due racconti di miracoli, che però non attirano l’attenzione sul miracolo stesso, ma sulla fede di chi lo domanda. La fede è indispensabile al miracolo. Gesù non compie miracoli per forzare, ad ogni costo, il cuore dell’uomo. I miracoli sono segni a favore della fede, ma non sminuiscono il coraggio di credere. I miracoli sono un dono, una risposta alla sincerità dell’uomo che cerca il Signore: non servono là dove c’è chiusura e ostinazione. Gesù non compie miracoli dove gli uomini hanno già deciso e pretendono di essere loro a stabilire le modalità dell’agire di Dio. Il miracolo è dono della libera iniziativa di Dio. Non è raro, invece, che l’uomo sia cieco di fronte ai molti segni che Dio compie, non ha il cuore aperto per decifrarli e il coraggio per decidersi, e allora se ne scusa pretendendone altri. Chiediamo nuovi segni, sempre nuovi segni, e intanto non ci accorgiamo dei molti segni che Dio ha già – di sua iniziativa – seminato lungo la strada della storia e della nostra vita. (B. Maggioni, biblista)

Prima settimana Estate Ragazzi e Informazioni varie

La prima settimana di Estate Ragazzi è giunta al termine e tutti noi siamo stanchi, ma soddisfatti. Ci siamo divertiti tantissimo con i giochi organizzati, i laboratori sportivi e le uscite e non vediamo l’ora di ritrovarci in oratorio lunedì mattina!
Martedì scorso ci siamo rinfrescati nelle piscine delle Cupole, mentre giovedì abbiamo visitato il colle Don Bosco, dove il santo che ispira il nostro oratorio è nato e ha trascorso i primi anni della sua vita.
In questa settimana abbiamo conosciuto il tema dell’Estate Ragazzi: Sogni e Giganti. Durante le prossime settimane ci accompagnerà il film “Il GGG: Grande Gigante Gentile”, che ci permetterà di seguire il tema e confrontarci nei momenti formativi.
In questo periodo delicato che ci ha tolto tanto, dobbiamo imparare di nuovo a sognare, a credere nel futuro ed avere speranza.
La figura del GGG ci insegna a non porre limiti ai nostri desideri per il futuro, ma anche a non avere pregiudizi: tutti possono essere gentili, anche chi non ci aspetteremmo (ad esempio i giganti). È importate non tirarci indietro quando qualcuno ha bisogno del nostro aiuto, quando abbiamo la possibilità del fare del bene, quando possiamo donarci per gli altri: la grandezza sta nella gentilezza!

E per concludere in bellezza, ecco l’elenco delle prossime gite dell’estate ragazzi!
1º luglio:
– I/II e III/IV elementare: Venasca
– V elem/I media e Estagiò: Limone Piemonte

8 luglio:
– I/II e III/IV elementare: Salgari Campus
– V elem/I media e Estagiò: Canoa al Parco del Gravio

15 luglio:
– I/II e III/IV elementare: Cascina Didattica Lungaserra
– V elem/I media e Estagiò: Parco acquatico Le Caravelle

22 luglio: tutti a Zoom

28 e 29 luglio:
– V elem/I media e Estagiò: Varazze con 2 giorni di pernottamento

28 luglio:
– I/II e III/IV elementare: Rafting Villafranca

– V elem/I media e Estagiò (per chi non farà i due giorni): Varazze

 

 

P.S. Affrettatevi per l’iscrizione ai campeggi di San Giacomo (che si terranno a Pracharbon e a Sant’Anna di Vinadio). Le iscrizioni chiudono il giovedì prima della partenza.

Orari segreteria come per l’estate ragazzi:
Lunedì e mercoledì dalle 8.00 alle 9.30 e dalle 17 alle 18.30
Giovedì dalle 17 alle 18.30.
Venerdì CHIUSA

“Ero straniero e mi avete ospitato”. Benvenuti ai Sale.

Su richiesta del comune di Cuneo e della Caritas diocesana, i Sale hanno aderito all’appello di ospitare 8 braccianti agricoli nei propri locali fino al 30 settembre pv. Vivranno in quattro camere che sono sopra le sale incontro dell’oratorio. Ci sarà un accordo tra Comune e Salesiani per l’uso degli spazi con la copertura delle spese vive di ospitalità e l’accompagnamento da parte dei volontari della nostra comunità. Ci sarà la supervisione e l’assistenza degli operatori dell’infopoint, sede di registrazione ed accoglienza di tutti gli adulti in difficoltà (via Leutrum 7, Cuneo). Questo servizio vuole essere un segno di partecipazione ad un progetto condiviso tra Chiesa di Cuneo, comune di Cuneo e cooperative sociali ed associazioni. E’ un segno del volerci fare carico di chi vive in condizioni di fragilità e vulnerabilità. E’ anche della volontà di esere una comunità disponibile a mettersi in gioco con i fatti e non con le parole. Naturalmente l’ospitalità di queste persone sarà compatibile con l’attività di Estate Ragazzi secondo le normative anti Covid vigenti. Chi volesse far parte di questo gruppo di volontari dei Sale è benvenuto e contatti direttamente don Mauro.

Serata di Caritas diocesana sul tema “Nessuno è straniero”

Mercoledì 30 giugno alle ore 21 presso il Cinema Teatro Don Bosco di Cuneo: un confronto sull’accoglienza e l’integrazione di migranti e altre persone senza fissa dimora

Nel periodo da fine maggio a fine ottobre decine di lavoratori, in gran parte migranti extracomunitari ma non solo, gravitano sul territorio cuneese per svolgere l’attività di raccolta nelle aziende agricole delle nostre campagne. Un’attività produttiva che porta ricchezza e prestigio a questa zona d’Italia.

Ma spesso le persone che costituiscono la forza lavoro su cui ricchezza e prestigio si fondano non trovano adeguata accoglienza: pur titolari di un rapporto di lavoro, non riescono a trovare dove dormire e farsi da mangiare e così molti di loro bivaccano in sistemazioni poco dignitose e in condizioni personali e sanitarie che rischiano, inevitabilmente, di elevare il conflitto sociale.

Durante l’inverno appena trascorso Caritas diocesana ha partecipato ad un tavolo allargato con il Comune di Cuneo, la Croce Rossa Italiana di Cuneo, le associazioni e cooperative sociali attive sul tema delle migrazioni per costruire, insieme, un sistema integrato di risposta ai bisogni dei lavoratori stagionali, che si riassume in una serie di passi che tracciano il cammino che dall’accoglienza conduce all’integrazione: accogliere, proteggere, promuovere e integrare diventano le colonne portanti del sistema di azioni concrete che ente pubblico e terzo settore hanno approntato.

Come Chiesa chiamati, in primo luogo, a conoscere quanto sta avvenendo, per saper diffondere un’informazione corretta anche nei discorsi di tutti giorni. In secondo luogo, dobbiamo interrogarci su cosa possiamo fare per collaborare concretamente a realizzare, attraverso questa sfida, l’accoglienza a cui ci chiama il Vangelo: “Ero straniero e mi avete accolto” (Mt 25, 35).

Modalità di accesso

Secondo le disposizioni anti-Covid19 la sala dispone di 110 posti a sedere tra platea e galleria, con una zona della platea dedicata a posti doppi per congiunti. La distribuzione dei biglietti gratuiti avverrà fino ad esaurimento posti a partire da lunedì 28 giugno con le seguenti modalità:

  • direttamente presso la biglietteria del Cinema Teatro Don Bosco, a Cuneo in via san Giovanni Bosco 21, nelle giornate di lunedì 28, martedì 29, mercoledì 30 dalle ore 17 alle ore 19;
  • mediante prenotazione inviando una email a prenotazionidonbosco.cuneo@gmail.com indicando: nome, cognome, numero di telefono di tutte le persone per cui si prenota, se si tratta di congiunti oppure no. La prenotazione sarà valida esclusivamente dal ricevimento della nostra mail di conferma; sarà necessario ritirare la prenotazione entro le 20.30 di mercoledì 30, dopodiché non ci sarà garanzia che i posti siano mantenuti liberi;
  • si possono ritirare o prenotare un massimo di 5 posti per ciascuna richiesta.

 

Corso estivo per i fidanzati che si preparano al sacramento del Matrimonio

Quattro serate nel mese di luglio dedicate ai fidanzati. Iscrizioni entro domenica 4 luglio

L’Ufficio per la Famiglia delle Diocesi di Cuneo e Fossano propone nel mese di luglio un breve percorso di preparazione al Matrimonio, in risposta ad alcune richieste pervenute nei mesi scorsi che non hanno potuto trovare riscontro in precedenza. Il cammino è previsto in modalità mista (incontri in presenza e materiale inviato per email) per le serate dei mercoledì 7, 14, 21 e 28 luglio, dalle 20,45 alle 22,45, e sarà avviato con un numero minimo di 6 coppie iscritte. Il corso si terrà a Cuneo o a Fossano, in base alle esigenze della maggioranza degli iscritti. Per informazioni ed iscrizioni, entro domenica 4 luglio, telefonare nelle ore serali ai numeri 338.1087077 oppure 346.6602233.

Una tisana in compagnia

Dopo l’incontro online di marzo scorso i gruppi CPM, Gattonando con Dio e Preparazione Battesimale hanno lanciato un  nuovo appuntamento che si è tenuto in presenza venerdì 18 giugno.

La bella esperienza del rosario recitato in cortile è stato lo spunto per ritrovarci nuovamente nell’anfiteatro dell’oratorio per un “saluto” prima dell’estate.

Abbiamo visto insieme un breve cartone animato…. si,  avete letto bene, un cartone animato per bambini, ma abbiamo provato a guardarlo con occhi e cuore da adulti, e il messaggio che ci ha trasmesso è stato semplice, ma potente: quello che più vale è amare gli altri, proprio come ci dice il Vangelo. A volte è faticoso, ma sempre si riceve più di quanto abbiamo dato.

E ci siamo dati questo compito per l’estate: cercare anche noi  “la penna d’aquila dorata”   con gesti d’amore concreto e gratuito per chi ci passa accanto, anche quando sembra che ci faccia perdere tempo.

Poi davanti ad un bicchiere di tisana o di coca-cola o anche solo di acqua, abbiamo trascorso un po’ di tempo a chiacchierare e conoscerci a tu per tu, come si fa in famiglia quando ci si ritrova la sera.

Siamo stati bene, e questo ci spinge a riprendere in autunno con  “Una tisana in compagnia” sperando di essere ancora più numerosi.

Qui sotto “La conquista della penna d’aquila”.

E buona estate a tutti!!!

 

 

 

 

Lettera del Direttore, avvisi e appuntamenti – settimana dall’18 al 27 giugno

XII Domenica del Tempo Ordinario – Marco 4, 35-41

Dal vangelo  secondo Marco  4, 35-41

35In quel medesimo giorno, venuta la sera, disse loro: «Passiamo all’altra riva». 36E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. 37Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. 38Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». 39Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. 40Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». 41E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

Il racconto di Marco non manca di qualche incongruenza e di una certa enfasi. Perché, ad esempio, notare che «altre barche erano con lui» e poi non dire nulla sulla loro sorte? E come è possibile che un uomo possa dormire tranquillo, mentre le onde infuriano e l’acqua ha quasi completamente riempito la barca? L’evangelista, evidentemente, non è interessato alla precisione cronachistica del racconto. L’intenzione del racconto è invece racchiusa nelle due domande che lo scandiscono, l’una dei discepoli («chi è costui?») e l’altra di Gesù: perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?. La domanda dei discepoli nasce dalla meraviglia di fronte alla potenza di Gesù. La sua parola fa calmare il mare in tempesta. È giusto meravigliarsi di fronte alla potenza dei miracoli, ma non basta la potenza del miracolo per capire chi sia Gesù. I miracoli rivelano la messianicità di Gesù e la sua origine, ma non sono in grado di svelare completamente la sua identità, cioè il suo grande gesto di amore e di donazione. Per questo occorre attendere la Croce. Dio si rivela nella potenza, ma soprattutto nell’amore: solo qui Dio può essere conosciuto profondamente, senza equivoci.

Con la sua domanda («perché siete così paurosi?») Gesù cambia la direzione dell’episodio. L’attenzione non è più rivolta alla potenza del miracolo, ma alla fede dei discepoli. Il discepolo – che ebbe tanta fede per staccarsi dalla folla e seguire Gesù non deve – ora che si trova al suo seguito – pretendere una presenza divina costantemente attiva e vittoriosa. La fede matura sa renderli tranquilli anche nelle difficoltà, e sereni anche nella persecuzione. Probabilmente l’evangelista ha voluto offrire un messaggio di speranza alla Chiesa perseguitata e forse scoraggiata di fronte al silenzio del Cristo risorto. Insomma ogni cristiano viene avvertito che si può essere uomo di poca fede in due modi: c’è la poca fede di chi non ha il coraggio di lasciare tutto per Gesù, e c’è la poca fede di chi, avendo lasciato tutto per Gesù, pretende però (soprattutto nei momenti difficili) una presenza chiara del Signore, consolante, accompagnata da ripetute verifiche. È questa una fede ancora immatura, perché confonde il «silenzio» con l’assenza del Signore, confonde il permanere dell’opposizione con la sconfitta del Regno. E oltre che immatura è anche una fede poco coraggiosa, incapace di scelte nuove, rischiose secondo le cautele del buon senso dell’uomo, ma possibili per chi si affida alla potenza di Dio. Il vero discepolo però si sente al sicuro in compagnia del Signore, anche quando le difficoltà sono grandi e il Signore sembra dormire. (B. Maggioni, biblista)