San Giacomo in trasferta!

Sta per concludersi la prima settimana di campeggi con i bimbi delle elementari.
Lunedì pomeriggio con un gruppo di animatori i ragazzi sono partiti con il pullman in direzione Pracharbon, valle d’Aosta per iniziare la loro esperienza estiva al campo!
Insieme a don Mauro, don Gerald, suor Dorotea e gli animatori ha preso il via una settimana di riflessione, giochi, divertimento!
La voglia di giocare, stare con gli amici e condividere esperienze speciali sono stati così forti da vincere la malinconia per la distanza da casa.
Le nostre giornate sono trascorse tra allegria e tante attività, il momento formativo legato al nostro cartone guida i Croods, i giochi, i laboratori, le preghiere accompagnate dalla messa e le serate.
Non abbiamo potuto andare nella nostra casa a San Giacomo di Entracque, ma abbiamo portato San Giacomo con noi in questa bellissima esperienza! #sangiàlìdovesei

L’arrivederci al prossimo anno per un nuovo campo ve lo vogliamo lasciare usando la frase che ha orientato il nostro campo:

“Non nasconderti! Vivi, segui il sole e troverai il domani!”

ESTATE RAGAZZI e NEWS

Giganti. È così che ci dice di essere il GGG nel film che sta guidando i nostri momenti formativi. Stiamo imparando che essere giganti non è essere immensamente forti o famosi o importanti perché il nostro gigante è gentile. E allora ciascuno di noi può essere gigante nell’amore, nella gentilezza e nella gioia.

E anche se noi ci sentiamo piccolini abbiamo un gigante che ci tende la mano ed è pronto a portarci sulle sue spalle per sentirci un po’ al sicuro. E quel gigante è Gesù, che ci guida nel nostro cammino.

Ed anche noi come animatori possiamo essere un po’ giganti per i nostri piccolini.

Dalle parole di un animatore: “Per me essere animatore gigante significa essere una figura di riferimento, un polo e non un palo, essere presente in mezzo a loro anche quando risulta più difficoltoso.

L’animatore deve essere forte nei momenti di maggior stanchezza perché il suo valore si misura proprio lì.”

E poi ancora: “Vuol dire essere pronto a sacrificare tempo per loro nel mio piccolo. Ma non solo, anche farli crescere assieme a me e lasciare loro insegnamenti giganti anche se io sono piccolo”.

E usando le parole della canzone Gigante di Piero Pelù, noi animatori vogliamo ricordare ad ogni ragazzo che ha un valore immenso, un valore gigante perché “Tu sei molto di più di quello che credi, di quello che vedi”.

La prossima settimana vedrà la solita scadenza oraria per le varie giornate, e le gite saranno alla Cascina didattica Lungaserra per i bimbi dalla prima alla quarta elementare e alle Caravelle per i ragazzi dalla quinta elementare alla prima superiore.

Inoltre lunedì saluteremo i nostri amici del campeggio medie che si recheranno a Sant’Anna di Vinadio per una settimana che sarà sicuramente indimenticabile! Un pensiero a loro!

Lettera del Direttore, avvisi e appuntamenti – settimana dal 2 all’11 luglio

XIV Domenica del Tempo Ordinario – Marco 6, 1-6

Dal vangelo  secondo Marco  6, 1-6

1Partì di là e venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. 2Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? 3Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. 4Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». 5E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. 6E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Anziché il termine «paese», Marco preferisce il termine «patria», parola più ricca di vocazioni affettive e più ampia di significato: l’episodio di Nazareth infatti non è circoscritto a un piccolo paese, ma prefigura il rifiuto dell’intero Israele (Mc 6,1-6). Gli ascoltatori di Gesù passano dallo stupore iniziale allo scandalo. Lo stupore è un atteggiamento di partenza, l’atteggiamento di chi resta colpito e quindi costretto ad interrogarsi, ma è un atteggiamento ancora neutrale che può sfociare sia nella fede sia nell’incredulità. La sapienza delle parole di Gesù e la potenza delle sue mani suscitano importanti interrogativi (che Marco intende porre a ogni lettore): qual è l’origine di questa sapienza e di questa potenza? Chi è quest’uomo? La risposta sembra ovvia: quest’uomo viene da Dio. Ma questa risposta ovvia è impedita da una constatazione che va in senso contrario: «Non è costui il carpentiere?». Di qui lo scandalo, parola che indica un ostacolo alla fede, qualcosa che impedisce ragionevolmente di credere. Ciò che impedisce ai nazaretani di credere è proprio la persona di Gesù, la sua concreta fisionomia, le sue umili origini, il suo modo umile di apparire fra noi. Comprendiamo la difficoltà degli abitanti di Nazareth: la presenza di Dio non dovrebbe essere più luminosa, più importante? Come è possibile che un inviato di Dio si presenti nelle vesti di un falegname? Come si vede, il rifiuto può trovare la sua ragione persino nel desiderio (apparente) di difendere la grandezza di Dio: così, appunto, gli abitanti di Nazareth. È invece il segno di una profonda incredulità, come l’evangelista annota: «E si meravigliava della loro incredulità». Per il Vangelo l’incredulità non è soltanto la negazione di Dio (non è questo il caso dei nazaretani), ma l’incapacità di riconoscere Dio nell’umiltà dell’uomo Gesù, il suo appello nella voce di un uomo che sembra essere troppo uomo. Dio è certamente grande, ma spetta a lui scegliere i modi di manifestare la sua grandezza! Di fronte al rifiuto dei nazaretani Gesù cita un proverbio, ampiamente confermato dall’intera storia biblica: il popolo di Dio ha sempre rifiutato i suoi profeti. Il rifiuto che Gesù incontra fa parte dunque del destino dei profeti, e tuttavia non è un fatto scontato, e Gesù se ne meraviglia. Capita sempre che i profeti siano rifiutati dal loro popolo, ma bisogna continuare a meravigliarsi: la meraviglia di scoprire una così grande incredulità in chi si pensa credente. (B. Maggioni, biblista)

Don Thierry, ti aspettiamo ai Sale!

Giovedi 1 luglio don Thierry è venuto ai Sale a prendere i primi contatti con la nostra comunità salesiana, a iniziare il passaggio di consegne tra don Alberto e lui.
Siamo contenti di averlo tra noi dal prossimo mese di settembre come vice parroco e incaricato dell’oratorio.
Lo attendiamo con la preghiera e con l’affetto assicurandogli tutta la nostra collaborazione affinchè possa inserirsi nella nostra realtà nel modo migliore a servzio soprattutto dei giovani e dei ragazzi.

 

Ecco una sua presentazione:
Don Dourland Thierry è nato a Montpellier (FRANCIA) il 18/08/1985, di nazionalità italiana, è religioso salesiano dal 08/09/2005 ed è stato Ordinato Presbitero a Torino il 31/05/2014 nella Basilica di Maria Ausiliatrice. Don Thierry si è sempre dedicato con passione e zelo al lavoro pastorale tra i giovani, con una grande capacità di coinvolgerli e convocarli anche in percorsi impegnativi di vita cristiana e di discernimento vocazionale. Dopo la sua Ordinazione presbiterale è stato incaricato del Centro giovanile della Parrocchia San Francesco di Assisi in Venaria Reale (TO) e dal 2016 è stao Vicario parrocchiale ed Economo della Comunità.

Nuovi incarichi nelle Curie diocesane e nelle parrocchie

Con Decreti firmati il 29 giugno 2021, nella festa dei santi Pietro e Paolo, il Vescovo Piero Delbosco ha disposto una serie di cambiamenti che saranno operativi dopo l’estate e che si inseriscono nei percorsi di accorpamento tra le Diocesi di Cuneo e di Fossano e di aggregazione tra le parrocchie, a cui il Sinodo diocesano, appena convocato, dovrà dare una forma più organica.

Nuovi incarichi

Estate Ragazzi – Seconda Settimana

Eccoci giunti alla fine della seconda settimana di Estate Ragazzi!

La parola chiave che ci ha accompagnato durante le scorse giornate è stata “GRAZIE”. Abbiamo imparato a ringraziare le persone che ci sono intorno ogni giorno, come i genitori, gli insegnanti, gli animatori e i salesiani. Un grazie particolare va a Don Alberto, che è cresciuto con noi nell’oratorio dei Sale e da settembre inizierà una nuova avventura, lontano da Cuneo.

Durante la settimana, abbiamo intervistato animatori di ogni fascia e di ogni squadra, per sapere per cosa sono grati in queste prime settimane di divertimento in oratorio del 2021.

Le risposte principali sono state “Grazie all’oratorio, che da quando sono piccolo/a è per me un punto di riferimento, una seconda casa” oppure “Grazie ai coordinatori di fascia, che guidano noi animatori nella gestione dell’estate ragazzi”. Tanti ringraziamenti sono andati anche agli animati che “ci permettono di imparare cose nuove e migliorare giorno dopo giorno”.

Ricordiamoci quindi che un piccolo gesto di gentilezza, come un semplice (ma importante) “grazie”, può migliorare la giornata a chi se lo sente dire!

La prossima settimana vedrà la solita scadenza oraria per le varie giornate, e le gite saranno al Salgari Campus per i bimbi dalla prima alla quarta elementare e al Parco del Gravio per i ragazzi dalla quinta elementare alla prima superiore.

Inoltre Lunedì saluteremo i nostri amici del campeggio elementari che si recheranno a Pracharbon per una settimana che sarà sicuramente indimenticabile!

Delegazione cuneese a Roma per i 50 anni della Caritas

Roma – Una piccola delegazione della Caritas diocesana di Cuneo ha partecipato venerdì 25 e sabato 26 giugno a Roma alla celebrazione per i 50 anni della Caritas italiana. Mons. Piero Delbosco, vescovo di Cuneo e di Fossano, Enrico Manassero, direttore di Caritas diocesana, Contardo Crosetto e don Mauro Mergola hanno preso parte al momento di preghiera di venerdì nella Basilica di San Paolo fuori le Mura e sabato all’Udienza di Papa Francesco in Aula Paolo VI. “Come nuovo direttore della Caritas diocesana è stata un’esperienza nuova ed emozionante – dice Enrico Manassero -. Più di tutto mi rimangono impresse nella mente le parole di Papa Francesco che ha invitato tutti noi a proseguire il nostro lavoro, ma soprattutto a guardare la realtà non dalla prospettiva dei vincenti, ma da quella degli ultimi, dei poveri: si deve allargare lo sguardo, ma partendo dagli occhi del povero”.

Serata Caritas Diocesana – “Nessuno è straniero”

Mercoledì sera 30 giugno si è svolto nella sala della Comunità della parrocchia  un incontro dal titolo “NESSUNO E’ STRANIERO – Accogliere – Proteggere – Promuovere – Integrare – una proposta per i migranti stagionali” con la presenza di Enrico Manassero (direttore Caritas diocesana), Patrizia Manassero (Vice Sindaco di Cuneo) e, collegata online, Caterina Boca (Ufficio politiche migratorie della Caritas Italiana).

La serata si è aperta con il video del discorso del Papa di pochi giorni fa alla Caritas Italiana in cui ha delineato 3 priorità che devono guidare l’agire di ogni cristiano: la scelta prioritaria dei poveri e bisognosi, la testimonianza del Vangelo, la creatività della carità.

Caterina Boca ha continuato con un intervento appassionato a sostegno di una politica che guardi di più alle esigenze dei più bisognosi ed in particolare dei migranti e tra loro dei migranti stagionali, con l’offerta di accoglienza e di tutela dei diritti anche per coloro che sono in possesso di contratti di lavoro.

Enrico Manassero ha poi ampliato il discorso ponendo l’accento sulla necessità di fare rete tra quanti operano in questo campo come ad esempio Caritas, Croce Rossa, Comuni, Parrocchie, Cooperative  e altre realtà associative, affinchè si ottimizzino le risorse sia economiche sia umane a disposizione per sostenere la sempre maggior necessità di interventi.

La Vice Sindaco Patrizia Manassero ha poi illustrato dal punto di vista dell’ente pubblico il lavoro fino ad oggi svolto con la creazione di un tavolo di lavoro che ha generato la nascita di un info-point presso il Centro Migranti, al quale tutti i migranti sarebbe auspicabile si rivolgessero, sia per mappare il territorio sia per trovare, nel limite del possibile, collocazioni di accoglienza concrete e dignitose.

Tre esperienze del territorio già operanti hanno portato la loro testimonianza concreta: Don Carlo Occelli che nella sua parrocchia del Cuore Immacolato di Maria ha favorito la nascita di alloggi per l’accoglienza che hanno visto passare in questi anni oltre 110 migranti; la comunità Papa Giovanni XXIII e l’associazione dei Meninos de Rua  hanno creato invece delle “unità di strada” che si recano periodicamente  da chi non ha casa e dorme per strada o sotto i ponti per portare loro un piatto caldo, una coperta oppure anche solo un momento di amicizia attraverso l’ascolto.

Alcune domande dal pubblico e le considerazioni finali del Vescovo Piero Del Bosco hanno concluso la serata.

I Sale saranno uno dei luoghi di accoglienza residenziale per 8 braccianti agricoli appena ci saranno le condizioni, così potremo passare dalle parole ai fatti della carità.

 

Il Papa: l’amicizia sociale allontana i populismi e costruisce la convivenza

Le intenzioni di preghiera di Francesco per il mese di luglio, nel video diffuso dalla Rete mondiale di preghiera, sono rivolte a tutti coloro che si impegnano nel dialogo, inteso come “il cammino per guardare la realtà in modo”, perchè non perdano coraggio e passione …

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