!!!NEWS!!! – BIBICLETTATA SETTEMBRIADI – !!!NEWS!!!

ATTENZIONE, ATTENZIONE!

Per motivi logistici, la biciclettata di giovedì 2 settembre è stata rinviata a venerdì 3 settembre.

Cogliamo l’occasione per ricordare il necessario per la gita:

BICICLETTA (senza rotelle e con le gomme gonfie 😉 ),

CASCO PER BICICLETTA, (!obbligatorio!)

zaino con: pranzo al sacco, k-way, scarpe comode, cappellino e borraccia

le iscrizioni alla gita saranno da fare entro mercoledì 1 settembre.

 

… e buona pedalata a tutti!!!

                                                                                                                                                                                                                             Lo Staff

Lettera del Direttore, avvisi e appuntamenti – settimana dal 27 agosto al 5 settembre

XXII Domenica del Tempo Ordinario – Marco 7, 1-8 / 14-15 / 21-23

Dal vangelo  secondo Marco 7, 1-8 / 14-15 / 21-23

1Si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. 2Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate 3– i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi 4e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, 5quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
6Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto:
Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me.
7Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini.
8Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».

14Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! 15Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro».

«21Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, 22adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

Nel lungo racconto di Marco (7,1-23) Gesù si rivolge a diversi interlocutori: dapprima Gesù e i farisei, poi Gesù e la folla, infine Gesù e i discepoli. Questo mutamento di interlocutori vuole significare che le parole di Gesù non sono soltanto una risposta alla domanda degli scribi («Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi?»), ma anche un insegnamento per chiunque, in particolare per la comunità cristiana. Anzi, se si guarda ancor meglio, ci si accorge che l’intenzione dell’evangelista non è semplicemente di proporci un insegnamento, ma anche di sottolineare la cecità e la non intelligenza degli stessi discepoli: «Siete anche voi così privi di intelletto?». Dunque, non un giudizio sui difetti degli altri, ma un avvertimento per noi.

C’è una prima importante affermazione, tanto importante che è ribadita tre volte: «Trascurate il comandamento di Dio per attaccarvi alla tradizione degli uomini»; «Davvero eludete il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione»; «Rendete vana la parola di Dio per osservare la vostra tradizione che voi avete tramandato». Per tradizioni degli uomini qui si intendono le tradizioni «religiose», cioè quei precetti e consigli che gli uomini hanno escogitato, di epoca in epoca, per tradurre nel concreto il comandamento di Dio e per applicarlo ai vari casi della vita. Uno sforzo doveroso e irrinunciabile, sul quale tuttavia occorre vigilare: c’è infatti il rischio che le molte tradizioni, con le quali si vuole circondare di venerazione il comando di Dio e applicarlo ai molteplici casi della vita, finiscano col far perdere di vista l’essenziale; o il rischio di dimenticare che le tradizioni degli uomini possono andar bene in un’epoca e non necessariamente in un’altra, legate come sono al mutare delle situazioni.

C’è una seconda affermazione importante: «Dichiarava mondi tutti gli elementi». I farisei solevano purificarsi prima della preghiera, evitavano pagani e peccatori, si lavavano scrupolosamente le mani prima dei pasti, compivano abluzioni al ritorno dal mercato, distinguevano fra cibi puri ed impuri. Gesù abolisce tutto questo. Anch’egli parla di purificazione, ma in un altro senso. Le molte osservanze esteriori possono far dimenticare ciò che più conta: la rettitudine, la giustizia e l’amore. E’ una seconda forma palese di ipocrisia: si cura l’esterno e si dimentica l’interno. Si combatte il male dove non c’è per evitare di cercarlo là dove veramente esso si annida, cioè dentro di noi.

Ed ecco una terza affermazione importante: non è ciò che entra nell’uomo che lo contamina, ma ciò che esce dal suo cuore. Nel linguaggio biblico il cuore è il luogo delle decisioni, dove avviene la scelta fra il bene e il male, fra Dio e noi stessi. Il primo dovere dell’uomo è di tenere in ordine il cuore.

Saluto ai Sale di don Giorgio Gramaglia

Carissime e carissimi amiche ed amici dell’Oratorio e della Parrocchia Don Bosco. Voglio rivolgervi il mio saluto all’inizio questa nuova tappa della mia vita che mi ha portato ora in questo territorio cuneese, che mi ha visto nascere e dove è nata ed è cresciuta la mia vocazione salesiana e sacerdotale.

È stata una grande sorpresa ed una emozione forte ricevere dall’Ispettore questa “obbedienza” completamente nuova, in confronto con le esperienze salesiane che ho vissuto finora. E sono felice di poter esercitare in mezzo a voi il ministero salesiano e sacerdotale: ci metterò tutta la mia buona volontà e disponibilità per essere sempre presente ed attento a quanto ciascuno di voi desidera da un salesiano e da un sacerdote.

Ho un desiderio grande: rivivere in mezzo a voi, soprattutto i più giovani, lo spirito e la figura di don Bosco, il cui quadro ha accompagnato generazioni di oratoriani ed ha ispirato tante vocazioni.

A lui ed all’Ausiliatrice chiedo la benedizione su questa nuova missione.

Con affetto ed amicizia.

Don Giorgio Gramaglia

SETTEMBRIADI 2021

Dopo le sei settimane di estate ragazzi vissute tra giugno e luglio eccoci pronti a ripartire con le ultime due settimane: le mitiche SETTEMBRIADI.

L’oratorio riaprirà i battenti per questa attività lunedì 30 agosto sempre dalle 8,15 alle 9,00.
I cancelli di riferimento saranno tre, uno per ogni fascia delle Settembriadi: 1-2 elementare avrà come riferimento il cancello della parrocchia; 3-4-5 elementare entrerà invece dal cancello di via Gobetti vicino alla chiesa e le medie a loro volta entreranno dal cancelletto di via san Giovanni Bosco vicino agli spogliatoi di calcio dell’Auxilium.

A pranzo sarà possibile andare alle proprie abitazioni, oppure mangiare il pranzo al sacco in oratorio o usufruire della mensa sempre al costo di euro 2,50 (grazie all’aiuto dell’amministrazione comunale).

Il rientro pomeridiano è previsto tra le 14,00 e le 14,30 sempre dal proprio cancello di riferimento. L’uscita invece sarà alle 17,30.

Il ritmo settimanale rispecchierà quello tenuto durante l’Estate Ragazzi. Lunedì, mercoledì e venerdì i ragazzi saranno in oratorio, mentre al martedì e al giovedì vivranno delle uscite. Martedì 31 agosto parco acquatico Le Cupole, giovedì 2 settembre biciclettata, martedì 7 settembre pellegrinaggio a piedi e giovedì 9 settembre giornata al mare.

Di queste gite è previsto un pagamento solo per il mare (iscrizione entro il mercoledì mattina precedente).

Le attività si svolgeranno all’interno dell’oratorio, ma anche al campo di atletica comunale. Sono previste anche delle attività laboratoriali e alcuni giorni sarà possibile anche svolgere gli ultimi (si spera) compiti delle vacanze.

La segreteria aprirà secondo l’orario di Estate Ragazzi: lunedì 8,00-9,30 e 17,00-18,30, mercoledì 8,00-9,30 e 17,00-18,30 e giovedì 17,00-18,30. Il primo giorno di Settembriadi sarà possibile procedere al pagamento della settimana e all’iscrizione di chi eventualmente non fosse riuscito a farlo durante i mesi scorsi e quindi è prevista l’accettazione immediata nella struttura.

Sarà la prima attività senza il nostro don Alberto, ma possiamo ringraziare per la presenza di don Michael che ha già sapientemente guidato l’Estate Ragazzi di quest’anno e il 1 settembre invece potremo accogliere don Thierry tra noi per iniziare insieme questa nuova avventura!

Infine ricordiamo che da lunedì 23 agosto l’oratorio riaprirà per una settimana con orario 15,00-19,00 come durante l’anno e dopo le settembriadi, dall’11 settembre in poi l’oratorio tornerà ad essere aperto con il solito orario.

Un saluto e vi aspettiamo ai Sale!

Lo staff

I Sale di Cuneo ospitano 8 braccianti agricoli

Ci siamo! Dopo alcuni mesi di preparazione e di dialogo si è avviato dal 1 luglio 2021 il progetto di accoglienza migranti della frutta che vede anche la nostra parrocchia dei Sale di Cuneo tra i protagonisti, insieme al Comune di Cuneo, la Caritas diocesana, la Croce Rossa italiana, la Parrocchia San Paolo e 3 cooperative sociali esperte nel campo dell’accoglienza. Il progetto nasce al fine di contenere la precaria situazione abitativa dei migranti, che non potendo “affittare” alloggi, si sono arrangiati dormendo e vivendo sotto i ponti o presso il Movicentro di Cuneo, parcheggio presso la stazione ferroviaria.

La nostra parrocchia ha messo a disposizione per il progetto 8 posti letto divisi in 4 camerette, ciascuna con bagno e doccia a disposizione; altri posti letto sono stati messi a disposizione dalla Caritas diocesana e dalla CRI.

I migranti, muniti di permesso di soggiorno e di un contratto di lavoro stagionale, vengono indirizzati nei vari alloggiamenti da alcuni operatori collocati in un info point appositamente creato allo scopo di mappare il flusso delle persone che arrivano per la stagione della frutta e verdura, oltre che tutti i senza fissa dimora, e nel contempo offrire loro la possibilità di un letto e un pasto a seconda della loro situazione.

Alcune regole di buon comportamento sono necessarie per poter beneficiare del servizio di accoglienza come per esempio il rientro entro le 22.00, non ospitare altre persone, non poter cucinare in camera.

Proprio quest’ultima regola ha innescato una nuova esperienza che ha visto coinvolta “La Casa del Quartiere”, una realtà di animazione e formazione nel quartiere Donatello di Cuneo, che fa parte del territorio parrocchiale: ha messo a disposizione dei migranti della nostra parrocchia che intendono cucinare i loro cibi nel loro modo, la cucina che essa stessa utilizza per i momenti conviviali. La disponibilità è stata offerta per i giorni martedì, giovedì, sabato e domenica dalle 19.00 alle 22.00 e alcuni volontari delle due parrocchie coinvolte si alternano in un servizio di compresenza con i migranti. Abbiamo potuto riscontrare la gratitudine di coloro che utilizzano questa possibilità e anche assaggiare i loro piatti ricchi di …. peperoncino!!!!

Alcuni ragazzi che si sono presentati per essere accolti, dopo aver ascoltato le regole, hanno preferito non accettare il posto letto, perché ritenevano prioritario poter stare con i propri amici e potersi muovere liberamente senza vincoli di orario: abbiamo imparato a rispettare queste scelte senza giudicare. Intorno a questa iniziativa di accoglienza è nato un gruppo di volontari composto da giovani e adulti che cercano di stabilire rapporti amicali con gli ospiti migranti e favorire la loro integrazione nel territorio.

Momento arricchente per tutti è stato domenica 22 agosto. Un gruppo di volontari ha organizzato un pomeriggio sportivo per giovani italiani e migranti conclusosi poi con una cena preparata dai giovani migranti offerta a tutti.

Hanno partecipato 80 giovani a giocare a calcio in un clima di sano antagonismo e 57 persone hanno consumato la cena senza alcuna distinzione, nella gioia di tutti.

Conoscendo volti, nomi, storie, nascono delle relazioni di amicizia, si superano pregiudizi e ci si arricchisce reciprocamente andando oltre alla garanzia dell’offerta di un servizio facendo dell’oratorio una casa per tutti e un cortile per incontrarsi tra amici.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TERREMOTO HAITI 2021

Attivazione di una colletta diocesana in favore di Padre Massimo Miraglio

Il drammatico terremoto ad Haiti ci ha particolarmente colpiti in quanto da tempo collaboriamo con Padre Massimo Miraglio nativo di Borgo San Dalmazzo, che opera a Jeremie-Haiti, al quale da anni abbiamo fatto sentire la nostra collaborazione inviando capi di vestiario, medicinali, zainetti per i bambini ed altro materiale.

Si è valutato che la forma di aiuto più facile ed immediata fosse una raccolta in denaro da girare direttamente a Padre Massimo e alla sua organizzazione che saprà destinare al meglio tali risorse.

Pertanto, come Caritas diocesana, abbiamo pensato di indire una colletta tra le Parrocchie che vorranno contribuire.

Vi preghiamo di attivarvi per sensibilizzare le vostre comunità sul tema e far arrivare questo appello ai vostri parrocchiani.

Il denaro eventualmente raccolto dovrà essere inviato direttamente sul conto della Caritas Diocesana:

FONDAZIONE OPERE DIOCESANE CUNEESI – CARITAS

IBAN: IT-42-S-03069-10219-100000001562

Con la causale HAITI-PADRE MASSIMO MIRAGLIO

Sarà nostra cura versare tutte le offerte direttamente all’Associazione Madian Orizzonti onlus, a cui Padre Massimo Miraglio appartiene.

A chiusura della colletta verrà inviato alle Caritas parrocchiali un resoconto dettagliato di quanto raccolto.

Sperando di aver fatto cosa a Voi gradita, vi saluto cordialmente.

Enrico Manassero

Caritas Diocesana di Cuneo

26 agosto 2021

EMERGENZA PROFUGHI AFGANI

Indicazioni operative per la rete Caritas e Migrantes e le Caritas Parrocchiali

Don Michele Ferrero saluta i Sale al suo rientro in Cina.

Grazie alla Provvidenza ho avuto la possibilità di una breve visita a Cuneo prima di tornare in Cina. Ora, dopo un viaggio pieno di tamponi e certificati, sono a Hong Kong, in quarantena in un albergo deciso dal governo, in attesa di tornare a Pechino – e fare un’altra quarantena! In Cina i controlli sono molto rigidi perché’ il sistema sanitario è diverso e se avessero troppi casi gli ospedali sarebbero presto al collasso.

Questi giorni a Cuneo sono stati soprattutto una visita ai miei genitori, ma anche un’occasione per qualche celebrazione in parrocchia. Un grazie di cuore a don Mauro per la generosa ospitalità. Grazie anche agli altri confratelli della comunità (don Alberto e don Michael) che ho visto di corsa perché’ super impegnati con mille attività estive: un meraviglioso esempio di vita salesiana. I miei migliori auguri al signor Botto per il compleanno e a don Flaviano per una completa guarigione.

Ad agosto c’è meno gente, ma il clima di preghiera è lo stesso, e vedo che questo virus diabolico non riesce a fermare la voglia di pregare dei Cuneesi. C’è sempre un bel clima spirituale nella nostra bella chiesa ed è piacevole fermarsi nel silenzio a guardare Maria che indica Gesù.

Sulla Cina scrivo poco e in modo ridotto, ma non me ne scuso perché’ non dipende da me. Come dicono nei film americani: “Hai il diritto di rimanere in silenzio, ogni cosa che dirai potrà essere usata contro di te”.

Intanto rinnovo a tutti la promessa del ricordo nella Santa Messa nella certezza che le distanze chilometriche per lo Spirito Santo non contano.

Ciao

L’amore colora il grigio del mondo

«L’amore dà sempre vita. L’amore coniugale non si esaurisce all’interno della coppia,
ma genera una famiglia».
«Ogni nuova vita “ci permette di scoprire la dimensione più gratuita dell’amore, che non
finisce mai di stupirci. È la bellezza di essere amati prima: i figli sono amati prima che arrivino”. Questo riflette il primato dell’amore di Dio, che prende sempre l’iniziativa» AL 166.
«Con la testimonianza, e anche con la parola, le famiglie parlano di Gesù agli altri,
trasmettono la fede, risvegliano il desiderio di Dio, e mostrano la bellezza del Vangelo e
dello stile di vita che ci propone. Così i coniugi cristiani dipingono il grigio dello spazio
pubblico riempiendolo con i colori della fraternità, della sensibilità sociale, della difesa
delle persone fragili, della fede luminosa, della speranza attiva. La loro fecondità si allarga e si traduce in mille modi di rendere presente l’amore di Dio nella società»