Salmi di settembre
Cantiamo il salmo…
“Camminerò alla presenza del Signore nella Terra dei viventi”
“Il Signore sostiene la mia vita”
“I precetti del Signore fanno gioiere il cuore”
Cantiamo il salmo…
“Camminerò alla presenza del Signore nella Terra dei viventi”
“Il Signore sostiene la mia vita”
“I precetti del Signore fanno gioiere il cuore”
Dal vangelo secondo Marco 8, 27-35
27 Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». 28Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti». 29 Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». 30E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
31E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. 32 Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. 33 Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
34 Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 35 Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».
Il brano evangelico di questa domenica è al centro dell’intero racconto di Marco (conclude la prima parte del Vangelo e apre la seconda) ed è importante per più di un motivo. Gesù stesso pone esplicitamente l’interrogativo (Mc 8,27) che secondo l’evangelista ogni lettore è a questo punto obbligato a porsi: «Chi dicono che io sia?». La risposta della gente non afferra la novità di Gesù e lo allinea con gli altri profeti. La risposta di Pietro è precisa e riconosce con chiarezza la messianicità di Gesù. Un punto di arrivo, dunque, E tuttavia c’è un altro passo da compiere. Dire che Gesù è Messia è esatto ma incompleto: c’è sempre il pericolo di pensare la sua messianicità secondo il pensiero degli uomini. È la via della Croce che completa il discorso, chiarificandolo. Quando Pietro gli dice: «Tu sei il Cristo», Gesù sente il bisogno di precisare: «Sono il Figlio dell’uomo che deve molto soffrire».
Nella prima parte del nostro passo Pietro assolve un compito positivo: è il portaparola dei discepoli ed esprime a nome del gruppo la sua fede in Gesù. Nella seconda parte assume un ruolo negativo: tenta di allontanare Gesù dalla via della Croce. Il discepolo è pronto a riconoscere la messianicità di Gesù ma non ne condivide la direzione.
Insisto: non è in gioco la messianicità, ma piuttosto la sua modalità concreta, la sua prassi, oserei dire la sua pastorale. Ed è questo il punto, lo spartiacque tra fede e non fede, mentalità cristiana e mentalità mondana: «Ragioni secondo gli uomini». Il tentativo di Pietro di distoglierlo dalla Croce è rimproverato da Gesù in due modi: come un’espressione dell’opposizione del mondo al disegno di Dio e, più profondamente, come un’espressione della tentazione di Satana. La sottile tentazione di Satana è il tentativo di distogliere dalla via tracciata da Dio (la via della Croce) per sostituirla con una via elaborata dalla saggezza degli uomini.
Cristo ha smascherato questa sottile tentazione e la sua vita è stata un continuo sì a Dio e un no al tentatore. Gesù ha vinto Satana. Tuttavia Satana ha ancora una possibilità, cercare di ottenere dal discepolo ciò che non è riuscito ad ottenere da Cristo: separare il Messia dal Crocifisso, la fede in Gesù dalla pastorale della Croce.
Dopo aver precisato la sua identità e dopo aver smascherato la presenza della tentazione, Gesù si rivolge ai discepoli e alla folla e con molta chiarezza propone loro il suo stesso cammino. Non ci sono due vie, una per Gesù e una per la Chiesa, ma una sola: «Chi vuole venire dietro me rinneghi se stesso e prenda la sua croce».

Da Torino a Vilnus-Telsiai: la storia di un incontro che diventa cammino.
Con il mese di agosto, si conclude l’esperienza missionaria dei ragazzi e delle ragazze che hanno risposto “eccomi” al Mandato Missionario 2021 recandosi presso la realtà salesiana di Vilnus-Telsiai in Lituania guidati da Don Fabio Mamino, Don Alessandro Basso e Vytautas Markunas: Federico Luciano, Simona Cavallo, Matteo Riberi, Arianna Colombino, Elisa Russo, Camilla Lucchesi e Silvia Mandina.
Di seguito le parole di coloro che hanno vissuto l’esperienza estiva missionaria in Lituania.
“Perché tu sei qui?” È stata una delle prima domande che ci hanno fatto a Vilnius, dove abbiamo passato la prima delle tre settimane di missione in Lituania. La verità è che nessuno di noi sapeva bene com’era finito lì: sette ragazzi e tre accompagnatori provenienti da tutto il Piemonte in terra Lituana. Eppure, in un modo o nell’altro, ognuno di noi ha vissuto incontri, scelte e situazioni che hanno indirizzato le nostre vite lì, insieme. E così queste si sono incrociate con quelle dei bimbi che ci hanno fatto la domanda iniziale.
Vivere insieme ogni singolo istante di quotidianità, dai momenti di festa e gioco alle fatiche più grandi, ci ha permesso di stringere legami sempre più forti fra di noi. Condividendo tutto questo e affidandolo nelle mani di Dio durante la preghiera, abbiamo potuto sperimentare quanto sia necessario, per poter fare del bene, avere qualcuno al proprio fianco con cui camminare.
Durante la settimana a Vilnius e le due successive a Telšiai, abbiamo vissuto l’estate ragazzi e la formazione animatori incontrando tanti volti di animatori, mamme, nonne e di bambini bisognosi di amore, di una parola buona, di qualcuno che scommettesse su di loro.
Sentirsi così accolti dalle comunità salesiane che ci hanno ospitato e dagli animatori lituani, nonostante le differenze di lingua e abitudini, è stato per noi qualcosa di unico. Nei momenti più difficili, in cui abbiamo capito realmente cosa significhi sentirsi “straniero”, abbiamo sempre trovato una mano tesa verso di noi, pronta ad aiutarci o a sostenerci. Spesso erano gli stessi bambini ad avvicinarci per provare ad iniziare un gioco con noi, ben consapevoli di quanto sarebbe stato difficile spiegarcelo. Tra un sorriso e un “cinque” scambiato, ognuno di loro è stato la testimonianza diretta di quanto ogni nostro piccolo gesto, per quanto semplice sia, possa lasciare un segno profondo nelle relazioni che viviamo nella quotidianità.
A 2000 km di distanza dalla città Torino, in cui fiorì il sogno di Don Bosco, siamo stati testimoni dello spirito salesiano che infiamma i cuori degli animatori, dei ragazzi, della comunità salesiana: fin da subito è stato chiaro che, per davvero, Valdocco non ha confini e che Don Bosco continua ancora oggi a consumarsi per ciascun giovane.
Incontro dopo incontro, abbiamo sperimentato che, come per l’apostolo Pietro nel passo del Vangelo, riusciamo davvero a camminare sul mare (che simboleggia il male) finché teniamo lo sguardo fisso su Gesù. L’ostacolo più grande è stato quello della lingua, ma non poter comunicare con le stesse parole dei ragazzi e degli animatori ci ha tuttavia portato a trovare qualcosa di più grande: abbiamo scoperto la lingua del cuore, quella fatta di sorrisi e sguardi! Ci siamo scoperti realmente tutti fratelli e figli dello stesso Papà.
Il gruppo dei giovani partiti per la Lituania:
Vitas, Federico Luciano, Simona Cavallo, Matteo Riberi, tre animatrici di Torino. Il gruppo è stato accompagnato anche da don Fabio Mamino e da don Alessandro Basso.











Di fronte alla situazione afgana e alla crisi umanitaria in atto la Caritas diocesana di Cuneo vuole trovarsi pronta per ogni possibile scenario. Si cercano volontari per collaborare in una possibile accoglienza; persone disposte ad aprire le porte di casa ai bambini o mettere a disposizione degli alloggi. Queste le proposte nell’immediato promosse dal braccio caritatevole della Chiesa cuneese per rispondere alle molte richieste che sono arrivate. Enrico Manassero, direttore della Caritas, ha inviato una lettera alle Caritas parrocchiali spiegando i passi che si seguiranno e le possibilità di messa a disposizione.
“Nelle indicazioni di Caritas italiana si spiega molto bene come le attuali evacuazioni, con arrivi anche in Italia, sono gestite dalla Prefettura attraverso il sistema dei Cas e del Sai – dice Manassero. Eventuali corridoi umanitari potranno essere attivati, ma non nell’immediato”. La Caritas diocesana rinnova la sua collaborazione con l’amministrazione comunale e la Prefettura.
“La cosa che al momento possiamo fare è raccogliere eventuali disponibilità di volontari che potranno dedicare tempo a collaborare all’accoglienza dei profughi afgani; cittadini o famiglie disposte ad accogliere in casa propria singole persone o minori; unità abitative per ospitare i profughi che nei prossimi mesi potrebbero arrivare e che il sistema Sai potrebbe non essere più in grado di gestire (se dovessero crescere in numeri). Tale opzione non è detto che si potrà riuscire ad attivare o che sarà necessaria. Come Caritas si cercherà sempre di portare avanti iniziative coordinate con la Prefettura e le Amministrazioni Comunali, in particolare quella di Cuneo”.
Chi desidera segnalare eventuali disponibilità può contattare le Caritas della propria parrocchia o il Centro di Ascolto Diocesano alla mail cdacaritas@operediocesicuneo.it o al numero 0171 634184.
Iniziando un nuovo anno pastorale, in attesa di indicazioni più precise nazionali o regionali, e considerando l’evoluzione in corso delle normative, vista la lettera della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana inviata ai Vescovi l’8 settembre 2021, riassumiamo le disposizioni a cui attenersi per svolgere le attività pastorali in sicurezza sanitaria, in particolare per quanto riguarda l’obbligo di green pass.
In merito alle modalità per mettersi nella condizione di effettuare il tracciamento dei partecipanti, qualora si rendesse necessario, chi gestisce corsi, incontri e assemblee può adottare il metodo che ritiene più adatto tra i seguenti:
Le lezioni iniziano con il mese di ottobre nel palazzo del Seminario Vescovile di Cuneo, via Amedeo Rossi 28, dove ha sede l’Istituto diocesano di musica sacra. Le iscrizioni termineranno a fine settembre. Ecco le proposte.
Il Corso di organista liturgico, animatore assemblea e direttore di coro ha lo scopo di preparare organisti che possano accompagnare le celebrazioni e guidare l’assemblea e il coro parrocchiale. L’Istituto propone due percorsi. Il primo per ragazzi e ragazze fino alle superiori e il secondo per adulti con un percorso più personalizzato in base alle esigenze e possibilità. Le materie sono: teoria e solfeggio musicale; pianoforte e organo; liturgia fondamentale; musicologia liturgica; vocalità e tecnica di canto; tecnica di direzione dell’assemblea e di coro; repertorio di canti; canto gregoriano; storia del canto cristiano; armonia (lezione facoltativa individuale nel corso di organo).
Il Corso animatore musicale del canto dell’assemblea ha durata annuale e preparare persone che possano guidare con la loro voce e il loro gesto l’Assemblea nel canto liturgico. Si svolge nel pomeriggio di alcuni sabati, dalle 15 alle 17,30 in Seminario. Gli argomenti trattati sono: Liturgia e Musicologia Liturgica; Lettura della partitura musicale e repertorio; Vocalità e Pratica di insegnamento e direzione del canto dell’Assemblea. Il corso è rivolto a persone da 15 anni in su che, anche senza una preparazione musicale specifica, abbiano una discreta intonazione di voce e grande disponibilità ad animare col canto le Azioni Liturgiche.
Per informazioni ed iscrizioni è possibile contattare don Ezio Mandrile, Direttore dell’Istituto diocesano di musica sacra, al numero 3292182759.
…ed eccoci qua!
Con la fine delle settembriadi, siamo pronti a riaprire le porte dell’oratorio al nuovo anno di attività!
Per questo motivo, aspettiamo tutti i genitori VENERDI’ 10 SETTEMBRE dalle 17.00 alle 18.00 ai Sale per raccontare la nostra avventura estiva, presentare le iniziative del nuovo anno che sta per cominciare e darci poi un ultimo saluto tutti insieme in cortile!
Vi aspettiamo!!!
Lo Staff