19 & 20 Ottobre al Cinema:
Marco Pantani!
MARTEDI 19 | MERCOLEDI 20 ottobre
ore 21.00
Marco Pantani!
MARTEDI 19 | MERCOLEDI 20 ottobre
ore 21.00
L’importo raccolto all’8 ottobre è di € 3.660,00 – mancano ancora € 1.340,00
Lo scalone di ingresso alla chiesa necessita di un restauro importante. Con il tempo alcune parti si sono assestate altre hanno assunto inclinazioni non conformi allo scopo, e pertanto è giunto il momento, non più di ripristinare singoli elementi, bensì di rivedere tutta la scala.
Per una operazione corretta e duratura occorre rimuovere tutti gli elementi di copertura della scala, ripristinare la struttura sottostante, portare le alzate in laboratorio per la realizzazione del bisello, intaglio che permetterà un miglior abbinamento pedata a filo alzata (attualmente la pedata è a sbalzo sull’alzata), riposizionamento a regola d’arte delle pietre di copertura della scala.
Si procederà per tratti, prima la parte destra e poi la sinistra.
Il lavoro impegnerà una settimana a tratto e pertanto due settimane complessive. Si prevede di eseguire il lavoro nei primi giorni di ottobre.
La spesa complessiva è preventivata in € 5.000,00.
Modalità di contribuzione per lo scalone:
1 – Offerta in busta chiusa con scritto: “messa a norma sicurezza scale ingresso della chiesa San Giovanni Bosco in Cuneo“. Mettere la busta: nei bussolotti in chiesa, oppure nel cestino durante la Messa, oppure consegnarla direttamente a un salesiano.
2 – Fare bonifico bancario valido per detrazione fiscale.
IBAN:
IT17G0306909606100000112405
Parrocchia San Giovanni Bosco
Via San Giovanni Bosco, 15 – 12100 Cuneo
Causale: “messa a norma sicurezza scale ingresso della chiesa San Giovanni Bosco, in Cuneo”.





Dal vangelo secondo Marco 10, 17-30
17Mentre andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». 18Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. 19Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre». 20Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». 21Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». 22Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
23Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». 24I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! 25È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». 26Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». 27Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
28Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». 29Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, 30che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».
Gesù chiama al suo seguito un uomo giusto («Tutte queste cose le ho osservate sin dalla mia giovinezza»), ma anche il giusto ha un distacco da fare («Una sola cosa ti manca…»). La sequela è qualcosa di più del semplice adempimento della legge. Giustizia e sequela non si identificano. Il giovane non trova il coraggio di abbracciare il progetto di vita evangelico, e il motivo è detto con chiarezza: «poiché aveva molti beni». Il distacco dai beni è condizione indispensabile per la sequela. E per due ragioni. Un’esigenza di fraternità: come puoi continuare a possedere tutto ciò che hai, quando ti accorgi che attorno a te ci sono fratelli che mancano del necessario? E un’esigenza di libertà: legato a troppe cose (e non si tratta soltanto di soldi), che assorbono tutto il tuo tempo e la tua attenzione, come puoi trovare lo spazio e il gusto per le cose di Dio?
La durezza delle richieste di Gesù e la severità del suo giudizio sulle ricchezze (un giudizio ribadito due volte, come in un crescendo) suscitano nei discepoli paura e perplessità: «E chi mai si può salvare?». La risposta di Gesù salta come sempre i passaggi intermedi e va al nocciolo della questione: ciò che non è possibile raggiungere con le sole forze dell’uomo può essere possibile ricevere come dono di Dio. I discepoli hanno in un certo senso ragione: se queste sono le esigenze del Regno, non è possibile all’uomo salvarsi. Ma essi commettono l’errore di considerare il problema da una prospettiva sbagliata: la prospettiva della conquista anziché del dono, dell’uomo abbandonato a se stesso anziché dell’uomo animato dallo Spirito di Dio. Non c’è modo di salvarsi, ma c’è modo di essere salvati. Se così, tutto si riduce a una questione di fede. I grandi santi che hanno abbandonato tutto per il Regno non erano più coraggiosi di noi: avevano più fede.
Il discepolo ha un secondo interrogativo da porre: se lascio tutto, che cosa avrò? (10,28). L’interrogativo tradisce il timore che il distacco richiesto sia un prezzo troppo alto da pagare. La risposta di Gesù non potrebbe essere più netta, quasi una sfida: la vita eterna nel futuro e il centuplo nel tempo presente. Il discepolo parla di «lasciare e seguire», Gesù di «lasciare e ricevere».
Il distacco richiesto è un guadagno, un affare, non una perdita. E questo è profondamente vero anche a uno sguardo semplicemente umano: nella sobrietà di quei beni che il Vangelo chiama ricchezze si trova la possibilità di altri beni ben più importanti ed umani, essenziali per l’uomo come l’aria che respira: il tempo per Dio, la gioia della fraternità, la liberazione dall’ansia del possesso, la libertà, la serenità.

Domenica 10 ottobre

| Dal 4 al 29 ottobre 2011, l’équipe dell’Animazione Missionaria del Piemonte e Valle d’Aosta propone un percorso rivolto ad incaricati, animatori, formatori e catechisti per animare al meglio ogni giornata del mese missionario con testimonianze, spunti di preghiera, riflessioni e attività dedicate. |
| Per ogni giornata, una parola chiave e un video di innesco sul tema del “sogno dei 9 anni” frutto dell’esperienza vissuta dai giovani in missione quest’estate; un passo del Vangelo inerente; qualche spunto per ideare delle attività legate al tema proposto; alcune semplici domande per la riflessione personale e una preghiera dedicata. |
| Il materiale di ciascun giorno del mese missionario è fruibile sia in versione web (ideale per la proiezione) che in PDF (adatto per la stampa). |
| Di seguito il materiale per la 2° settimana di ottobre, dal 11/10 al 15/10. |
Lunedì 11 ottobre
Martedì 12 ottobre
Mercoledì 13 ottobre
Giovedì 14 ottobre
Venerdì 15 ottobre
“Quando sperimentiamo la forza dell’amore di Dio, quando riconosciamo la sua presenza di Padre nella nostra vita personale e comunitaria, non possiamo fare a meno di annunciare e condividere ciò che abbiamo visto e ascoltato”. Così Papa Francesco introduce il tema della Giornata missionaria mondiale.
La relazione di Gesù con i suoi discepoli, la sua umanità che ci si rivela nel mistero dell’Incarnazione, nel suo Vangelo e nella sua Pasqua ci mostrano fino a che punto Dio ama la nostra umanità e fa proprie le nostre gioie e le nostre sofferenze, i nostri desideri e le nostre angosce. Tutto in Cristo ci ricorda che il mondo in cui viviamo e il suo bisogno di redenzione non gli sono estranei e ci chiama anche a sentirci parte attiva di questa missione: “Andate ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli” (Mt 22,9). Nessuno è estraneo, nessuno può sentirsi estraneo o lontano rispetto a questo amore di compassione.
“Come ogni anno il cuore dell’Ottobre missionario è la celebrazione della Giornata missionaria mondiale domenica 24 ottobre“, dice don Mariano Riba, Direttore dell’Ufficio missionario della Curia diocesana di Cuneo. “Anche per una Chiesa in Sinodo, come le nostre Diocesi di Cuneo e di Fossano, questo appuntamento ci aiuta ad allargare l’orizzonte della fraternità universale della Chiesa per meglio ‘camminare insieme’, coinvolgendoci nella comunione con tutte le comunità cristiane sparse nel mondo, nell’impegno di solidarietà con le Chiese di più recente formazione e con quelle che soffrono persecuzione”.
Le proposte rivolte alle comunità, oltre alla celebrazione della Giornata missionaria mondiale, sono un momento di apertura e chiusura dell’Ottobre Missionario nella propria parrocchia o zona oppure la partecipazione agli appuntamenti diocesani.

Venerdì 1 ottobre, alla sera, nella chiesa di San Paolo in Cuneo, una quarantina di sinodali hanno preso la parola: così il Sinodo diocesano di Cuneo e di Fossano è entrato nel vivo. Insieme al vescovo Piero i sinodali si sono interrogati su come deve cambiare la comunità ecclesiale di fronte ai cambiamenti della società.
Sono state fatte alcune prime proposte: formare operatori pastorali laici di comunità; pensare nuovi ministeri…. Per alcuni, il Sinodo in sé è già un cambiamento, ciò che si vive in questi tempi è importante, uno stile sinodale. È emersa anche la necessità di una vita spirituale più robusta per un cristianesimo capace di dare testimonianza. E in questa direzione è stato anche detto che il primo cambiamento da attuare è quello personale: il problema non è subito quello di rendere parlante il Vangelo agli altri ma anzitutto parlante ai cristiani e alle comunità cristiane.
Terminata ciascuna sessione, la Segreteria del Sinodo tenterà una riscrittura delle proposizioni sul tema affrontato, recependo il frutto vivo del confronto avvenuto. Nel momento in presenza della successiva sessione le nuove formulazioni saranno sottoposte a votazione per verificare quanto consenso ciascuna di esse raccoglie, quanto possono essere riconosciute come voce dello Spirito per le nostre Chiese locali.
I sinodali saranno di nuovo convocati per la seconda sessione sul tema della parrocchia venerdì 15 ottobre dalle 21 alle 22 per la presentazione on-line del tema e venerdì 22 ottobre dalle 19.30 alle 22.15 nella chiesa di Sant’Antonio in Fossano per l’ascolto delle proposte, il confronto e la votazione delle proposizioni.
Per il resoconto completo della prima sessione clicca qui







Iniziando un nuovo anno pastorale, vista la lettera della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana inviata ai Vescovi l’8 settembre 2021 e le vigenti leggi secolari, il vescovo Piero Delbosco ha approvato le seguenti disposizioni a cui attenersi nelle Diocesi di Cuneo e di Fossano per svolgere le attività pastorali in sicurezza sanitaria, in particolare circa l’obbligo delle certificazioni verdi Covid-19 di cui all’art. 9 del Decreto Legge della Repubblica Italiana 22 aprile 2021, n. 52, convertito in legge, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della Legge 17 giugno 2021, n. 87 (d’ora in poi green pass).
1.
Per tutte le celebrazioni liturgiche, e comunque per qualsiasi atto di culto, non c’è obbligo di green pass ma continuano a valere le Norme per le celebrazioni con il popolo in tempo di pandemia dell’11 maggio 2020, con i successivi aggiornamenti.
2.
Per le altre attività pastorali, l’obbligo di green pass è circoscritto ai concerti nelle chiese, alle visite guidate nei luoghi di culto e ai convegni aperti al pubblico. Non c’è obbligo di green pass per le riunioni che sono riservate a specifici gruppi: di conseguenza, chi gestisce i corsi formativi per gli operatori pastorali, come pure gli incontri in preparazione ai sacramenti o comunque di catechesi, comprese tutte le attività degli oratori con minorenni, e le assemblee dei Consigli di partecipazione o del Sinodo diocesano, non è tenuto a verificare il green pass, salvo quando si consuma insieme il pasto in luoghi chiusi, ma deve sempre essere in grado di effettuare il tracciamento dei partecipanti, qualora si rendesse necessario; inoltre vanno comunque rispettati i protocolli di prevenzione.
Per quanto riguarda gli operatori pastorali, chierici e laici, è loro dovere essere nella condizione prevista per coloro che sono in possesso di green pass: la protezione dei fedeli per i quali prestano servizio deve prevalere su ogni altra considerazione, e quindi chi non è vaccinato o comunque nella condizione prevista per avere un green pass valido, deve astenersi da ogni ministero pastorale a diretto contatto con i fedeli. In particolare:
a.
i sacerdoti e i diaconi sono tenuti al green pass in virtù del vincolo di comunione che li lega al Vescovo diocesano;
b.
gli altri operatori delle attività di culto e religione, dunque i ministri della liturgia e i catechisti, sono esortati ad astenersi dal loro servizio se sprovvisti di green pass;
c.
gli operatori delle altre attività pastorali – e cioè gli addetti e i collaboratori delle Curie diocesane, degli uffici parrocchiali e delle opere educative, caritative e culturali, in particolare tutti i dipendenti degli enti ecclesiastici – sono tenuti al green pass sotto la vigilanza dei rispettivi superiori, esercitata secondo le linee guida predisposte dalle autorità secolari, nel rispetto delle Norme sulla tutela della riservatezza.
In merito alle modalità per mettersi nella condizione di effettuare il tracciamento dei partecipanti, qualora si rendesse necessario, chi gestisce corsi, incontri e assemblee può adottare il metodo che ritiene più adatto tra i seguenti:
Era stato in oratorio dal 1972 al 1983 e a Madonna dei Boschi di Peveragno
Cuneo – “Ragionate sempre con la vostra testa, siate controcorrente e amate i vostri salesiani e le vostre figlie di Maria Ausiliatrice che la Provvidenza vi ha fatto incontrare”. Così ha salutato tutti don Vittorio Bazzoni, salesiano che è venuto a Cuneo ieri, domenica 3 ottobre, per festeggiare i suoi 50 anni dall’ordinazione sacerdotale.
Don Vittorio è ben conosciuto nel cuneese perhé rimase a Cuneo responsabile dei ragazzi dell’oratorio dei Salesiani dal 1972 al 1983 e prima per molti anni all’istituto di Madonna dei Boschi di Peveragno, lasciando nel cuore dei ragazzi del tempo, oggi adulti, segni indelebili di amicizia, di affetto e di esperienze profonde di vita oratoriana e di vita quotidiana. Ieri, circondato da tanti dei suoi oratoriani di un tempo e tanti ex allievi di Peveragno, ha voluto festeggiare a Cuneo questo traguardo ricordando con le sue parole tanti confratelli e le suore salesiane passate a Cuneo e Peveragno e tanti ragazzi che ha detto “sono già prematuramente nell’abbraccio del Padre”
