Domenica 14 novembre: Vª Giornata Modiale dei Poveri

Istituita da Papa Francesco​ a conclusione dell’Anno della Misericordia, nel 2016, l’evento giunto alla sua Vª edizione, si prefigge di stimolare una profonda riflessione sulla povertà perché siano ben comprese le sue reali cause che non hanno nulla a che vedere con la fatalità, il destino o con le presunte colpe dei poveri, espressioni di stereotipi culturali e di pregiudizi appositamente concepiti per fornire alibi a chi vuole continuare a ignorare l’indigenza e i disagi da essa provocati.

L’edizione 2021 si ispira alle parole di Gesù riportate dal Vangelo di Marco (14,7): “I poveri li avete sempre con voi“. Questo per sottolineare come la povertà sia uno stato di cui bisogna tener conto ininterrottamente, al di là di ricorrenze e/o di festività e/o di circostanze che portano ad essere più buoni e più solidali ma di una generosità a tempo limitato. Un cristiano e/o un cittadino devono essere, per la carità, in “servizio permanente effettivo”, poiché spinti dal Vangelo e/o dalla Costituzione devono sempre onorare i principi posti a salvaguardia della dignità di ogni persona, comprendendo soprattutto coloro che sono esposti ad un umiliante disagio, verso i quali bisogna tendere una mano che sia capace di essere amica e, al tempo stesso, fraterna e solidale.

I cosiddetti “poveri” non solo sono sempre “con noi”, ma dobbiamo sentirli anche come “parte di noi”, favorendo la loro armoniosa integrazione nelle nostre comunità, interagendo con loro attraverso un proficuo scambio di calda umanità, mantenendo, insieme, un sicuro passo nella variegata quotidianità e verso il comune futuro a cui tendiamo. Come efficacemente è stato detto “i poveri non si contano, non si censiscono, ma si comprendono, si sostengono, si incoraggiano e si abbracciano”.

Ecco, quindi, emergere l’importantissima opportunità che la Vª Giornata Mondiale dei Poveri offre a tutti noi per un cambiamento all’insegna della carità vera, di uno stile di vita più sobrio capace di resistere alle idolatriche tentazioni della opulenta società dei consumi, di una più matura percezione del concetto di comunità intesa come una grande famiglia di famiglie in cui tutti si è legati da vincoli di solidale fraternità.

Gaetano Scorsone

 

PILLOLE EBDOMADARIE
ovvero
SETTE SOLLECITAZIONI PER PORTARE I POVERI NEL CUORE

Domenica 14 novembre 2021

 Il volto di Dio che Gesù rivela è quello di un Padre per i poveri e vicino ai poveri. Nella vita dei poveri, nella loro sofferenza ed indigenza, nelle condizioni a volte disumane in cui sono costretti a vivere incontriamo la presenza di Dio in mezzo a noi. I poveri ci evangelizzano perché permettono di riscoprire in modo sempre nuovo i tratti più genuini del volto del Padre (cfr. FRANCESCO, Messaggio V Giornata dei Poveri, n.2).

Gesù, oggi sono stato alla celebrazione della Messa dove ho riconosciuto il tuo volto nella Parola, nel Pane, nella assemblea e ti ho sentito presente vicino a me e in me nella preghiera. Da domani fà che veda il tuo volto in quello del povero che incontro e aiutami a diventare suo amico, ad ascoltarlo, a comprenderlo e ad accogliere la misteriosa tua sapienza che mi doni per mezzo suo.

Lunedì 15 novembre 2021 – S. Alberto Magno

Gesù non sta dalla parte dei poveri, ma condivide con loro la stessa sorte. La presenza dei poveri non deve indurre ad una abitudine che diventa indifferenza, bensì coinvolgere in una condivisione di vita che non ammette deleghe. I poveri non sono persone esterne alla comunità, ma fratelli e sorelle con cui condividere (cfr. FRANCESCO, Messaggio V Giornata dei Poveri, n.3).

Gesù, l’elemosina è occasionale mentre la condivisione è duratura. Non gratifica me ma rafforza la solidarietà e mette le premesse utili per raggiungere la giustizia. Rendimi capace di condividere come hanno fatto tanti fratelli e sorelle la cui testimonianza è per me incentivo a cambiare.

Martedì 16 novembre 2021 – Santa Margherita di Scozia e Santa Geltrude

Abbiamo bisogno di aprire il nostro cuore a riconoscere le molteplici espressioni di povertà e a manifestare il Regno di Dio mediante uno stile di vita coerente con la fede che professiamo. Diventare discepoli implica la scelta di non accumulare tesori sulla terra e la disponibilità di liberarsi da ogni vincolo che impedisce di raggiungere la vera felicità (cfr. FRANCESCO, Messaggio V Giornata dei Poveri, n.4).

Gesù, se non riesco a scegliere di diventare povero di ricchezze effimere, di potere e di vanagloria non sarò mai in grado di donare la vita per amore come hai fatto tu. Aiutami ad aprirmi alla tua grazia, rendimi testimone della carità senza limiti che viene da te e restituisci credibilità al mio stare nel mondo.

Mercoledì 17 novembre 2021 – Santa Elisabetta di Ungheria

Il Vangelo chiede di riconoscere le molteplici nuove forme di povertà. Lo scorso anno si è aggiunta un’altra piaga che ha moltiplicato ulteriormente i poveri: la pandemia. Le lunghe file davanti alle mense dei poveri sono il segno tangibile di questo peggioramento. Resta aperto l’interrogativo: come è possibile dare una risposta tangibile a milioni di poveri che spesso trovano come riscontro solo l’indifferenza quando non il fastidio? È decisivo dare vita a processi di sviluppo in cui si valorizzano le capacità di tutti. I poveri non possono essere solo coloro che ricevono; devono essere messi nella condizione di poter dare (cfr. FRANCESCO, Messaggio V Giornata dei Poveri, nn.5 – 6).

Gesù, stiamo assistendo alla creazione di nuove trappole dell’indigenza e dell’esclusione. Se il mio stile di vita è individualistico posso diventare complice nel generare povertà scaricando solo sui poveri la responsabilità della loro condizione. Insegnami la via della giustizia e ispira ai governanti soluzioni opportune soprattutto per offrire il lavoro a chi ne ha bisogno anzitutto per la propria dignità.

Giovedì 18 novembre 2021 – dedicazione delle basiliche dei santi Pietro e Paolo

Si impone un differente approccio alla povertà. Se i poveri sono messi al margine, allora il concetto stesso di democrazia è messo in crisi. Al contrario la povertà dovrebbe provocare ad una progettualità creativa, che consenta di accrescere la libertà effettiva di poter realizzare l’esistenza con le capacità proprie di ogni persona. Servire i poveri permette di trovare le forme più adeguate per risollevare e promuovere questa parte di umanità troppe volte anonima e afona (cfr. FRANCESCO, Messaggio V Giornata dei Poveri, n.7).

Gesù, ti confesso che davanti ai poveri sono incompetente. Parlo di loro in astratto, mi fermo alle statistiche, mi commuovo con qualche documentario. È una illusione pensare che la libertà di una persona sia consentita e accresciuta per il possesso del denaro. Aiutami a cambiare il mio modo di guardare ai poveri e di pensare il servizio. Aiuta chi ha responsabilità politiche, sociali ed economiche a recepire un lungimirante modello sociale che vada incontro ai più piccoli e li promuova.

Venerdì 19 novembre 2021 – Santa Matilde di Hacheborn

Scrive San Giovanni Crisostomo: «L’uomo misericordioso è un porto per chi è nel bisogno: il porto accoglie e libera dai pericoli tutti i naufraghi; siano essi malfattori, buoni o siano come siano quelli che si trovano in pericolo, il porto li mette al riparo all’interno della sua insenatura. Anche tu, dunque, quando vedi in terra un uomo che ha sofferto il naufragio della povertà, non giudicare, non chiedere conto della sua condotta, ma liberalo dalla sventura» [Discorsi sul povero Lazzaro, II, 5] (cfr. FRANCESCO, Messaggio V Giornata dei Poveri, n.8).

Gesù, la tua parola è un invito a non perdere mai di vista l’opportunità che mi viene offerta per fare del bene. Non si tratta di alleggerire la mia coscienza con un po’ di beneficenza, ma di contrastare la cultura dell’indifferenza e dell’ingiustizia con cui, io e tanti, ci poniamo nei confronti del povero. Così tu mi benedirai ed io diventerò benedizione nel mondo e nella Chiesa.

Sabato 20 novembre 2021 – memoria della Beata Vergine Maria

È decisivo che si accresca la sensibilità per capire le esigenze dei poveri. Non possiamo attendere che bussino alla nostra porta, è urgente che li raggiungiamo nelle loro case, negli ospedali e nelle residenze di assistenza, per le strade e negli angoli bui dove a volte si nascondono, nei centri di rifugio e di accoglienza. È importante capire come si sentono, cosa provano e quali desideri hanno nel cuore (cfr. FRANCESCO, Messaggio V Giornata dei Poveri, n.9 – Conclusione).

Gesù, aiutami ad incontrare i poveri la dove sono con la stessa premura di Maria, che ha camminato in fretta verso Elisabetta. Aiutami non tanto a contare i poveri quanto ad abbracciarli. Concedimi di poter dire in verità che anche io sono povero per riuscire a riconoscere realmente questi fratelli e per farli diventare parte della mia vita e strumento della mia salvezza.

NOTA
Questo è uno strumento di riflessione e spiritualità che rilegge alcuni passaggi del messaggio del Santo Padre per la V Giornata dei Poveri «I poveri li avrete sempre con voi», accompagnando i giorni della settimana che dalla Giornata conducono alla solennità di Cristo Re. Può essere consegnato al termine della liturgia eucaristica, lanciato sui social media, tradotto in piccole clip audio e video, occasione di animazione di una chat, … . Messo a fianco del calendario domestico è strumento di approfondimento e occasione di preghiera. Utilizzato dai gruppi di impegno cristiano è occasione di comunione nella riflessione orante.

 

La Caritas della nostra parrocchia: rendiconto

GIORNATA DEL POVERO – 14 NOVEMBRE 2021

“I poveri li avete sempre con voi” (Mc 14,7)… e quanto è vera questa frase, allora, ai tempi di Gesù, come adesso, nella nostra società cosiddetta “del benessere, dove però nel benessere non stanno in tanti”. Come dice il Papa. ”a tante calamità lo scorso anno si è aggiunta un’altra piaga, che ha moltiplicato ulteriormente i poveri: la pandemia. Essa continua a bussare alle porte di milioni di persone e , quando non porta con sé la sofferenza e la morte, è comunque foriera di povertà… Le lunghe file davanti alle mense dei poveri sono il segno tangibile di questo peggioramento… La solidarietà sociale e la generosità di cui molti, grazie a Dio, sono capaci, unite a progetti lungimiranti di promozione umana, stanno dando e daranno un contributo molto importante in questo frangente.”

“I poveri li avete sempre con voi” È un invito a non perdere mai di vista l’opportunità che viene offerta per fare del bene…Non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso, ma gli aprirai la mano e gli presterai quanto occorre alla necessità in cui si trova… Proprio per questo il Signore tuo Dio ti benedirà in ogni lavoro e in ogni cosa a cui avrai messo mano. Poiché i bisognosi non mancheranno mai sulla terra (Dt 15,7-8 10-11).

Come dice S. Giovanni Crisostomo, l’uomo misericordioso è un porto per chi è nel bisogno: il porto accoglie e libera dal pericolo tutti i naufraghi… anche tu, quando vedi in terra un uomo che ha sofferto il naufragio della povertà, non giudicare, non chiedere conto della sua condotta, ma liberalo dalla sventura. (Discorsi sul povero Lazzaro II, 5).

I poveri si abbracciano, non si contano. I poveri sono in mezzo a noi. (Don Primo Mazzolari).

Come gruppo Caritas, vorremmo condividere il nostro operato. La crisi economica legata in particolare alla pandemia ha colpito duramente la città ed in particolare il nostro territorio.

Abbiamo quindi distribuito le borse-viveri mensili senza alcuna pausa estiva, raggiungendo in questo servizio ben 96 famiglie con 267 persone, con circa 1200/1300 kg di alimenti a lunga conservazione, che ci vengono forniti dalla AGEA, dal Banco Alimentare e dalle raccolte straordinarie in Parrocchia. Grazie alla raccolta del fresco nei supermercati, distribuiamo  anche frutta e verdura, carne e latticini ogni 15 giorni.

Abbiamo altresì attivato un progetto “didattico”, per alcuni nostri assistiti, con l’aiuto di alcuni volontari, per la preparazione e il mantenimento di un orto nel terreno della Parrocchia, che ha dato frutti, nel vero senso della parola.

Il nostro lavoro è possibile grazie al vostro aiuto costante. Per la raccolta FAF è possibile:

  • Tramite bonifico bancario sul conto corrente Caritas Parrocchiale San Giovanni Bosco di Cuneo : IT51G0306909606100000164949
  • Nelle buste, trovate sui banchi, durante la celebrazione delle messe della prima domenica del mese e messe nell’apposita cassetta in fondo alla chiesa
  • Tramite buste chiuse da consegnare ai sacerdoti o in ufficio parrocchiale

Ringraziamo per la vostra generosità e fiducia dimostrata anche quest’anno, certi che continuerete a sostenerci materialmente e con le vostre preghiere.

Per segnalazioni o informazioni : cellulare Caritas 345 8738719

MGS DAY: domenica 14 novembre 2021 a Valdocco

Il tradizionale appuntamento dell’MGS Day, che raduna più di 500 giovani del Movimento Giovanile Salesiano, torna in presenza nel cuore di Valdocco ripercorrendo il tema della proposta pastorale di quest’anno che ci accompagna verso il Sogno dei 9 anni di don Bosco:

Amati e Chiamati

“Renditi umile, forte e robusto”

Comunità FMA da 63 anni a Cuneo

La nostra casa/comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice si è costituita qui a Cuneo il 1° settembre 1958.

E’ stata denominata “Casa S. Giovanni Bosco” e fu costruita dal Comune, poiché l’insediamento di giovani famiglie nella zona, rese necessario il funzionamento di un Asilo nel rione.

In seguito il Comune delegò il Parroco della Parrocchia S. Giovanni Bosco, Don Mauro Bava il quale si adoperò affinché NOI FMA arrivassimo in parrocchia.

Il 1° settembre 1958 si apre ufficialmente la Scuola Materna con Sr Filomena Teresa Rinaldi, direttrice, Sr Anna Maria Scarzello, tirocinante, Sr Maria Lari insegnante di taglio e cucito, Sr Rita Rivera insegnante dell’asilo e Sr. Luigina Morra cuoca.

Nei 63 anni, trascorsi da allora, tante sono state le FMA che si sono succedute, ma la pastorale scolastica salesiana e la collaborazione con i Salesiani di Don Bosco presenti sullo stesso territorio è sempre la stessa.

Oggi fanno parte di questa comunità Sr Ivana Milesi, Sr Dorotea Dametto, Sr Bruna Carretto, Sr Candida Sartor, siamo “unite in comunità nel nome del Signore” per “vivere la nostra identità di educatrici salesiane nello spirito del “da mihi animas”, con la certezza che, attraverso ruoli diversificati e complementari, tutte cooperiamo alla salvezza dei giovani.

A volte, ci capita di incontrare persone che ci chiedono: “Ma voi cosa fate?” e sono certa anche voi sarete curiosi di scoprire che cosa fa una FMA tutto il giorno; perché non accontentarvi? In famiglia è sempre bello condividere.

Al mattino alle h. 6,10 inizia la nostra preghiera davanti a Gesù Eucarestia nella piccola cappellina che è il cuore della nostra casa, poi l’Angelus, l’affidamento a Maria a cui segue la preghiera delle Lodi e la meditazione.

Verso le 6,50 partiamo per la Parrocchia dei Sale dove partecipiamo all’Eucarestia.

Alle 7,30 iniziamo ad accogliere il personale dipendente della scuola per poi aprire le diverse porte d’entrata ai bambini (in questo tempo di Covid si sono moltiplicate!). Tutte e 4 siamo impegnate in questa accoglienza mattutina dove si accoglie il bimbo che piange, quello che ti porta un bel lavoretto per augurarti una bella giornata e chi spavaldo, ormai si sente grande e va, dritto dritto in classe dicendo: “io sono grande”.

Poi ognuna durante la mattinata va a vivere il suo “essere dono” nei vari luoghi della casa e della scuola, dove l’obbedienza la invia, chi in portineria accoglie con il sorriso e la disponibilità ogni arrivo aspettato e inaspettato. Chi gestisce, organizza cura le relazioni con le tante famiglie e il personale della scuola, perché siano vere, fraterne e di famiglia. Chi pensa al riordino del parco giochi, all’abbellimento del giardino, alle sostituzioni in classe e all’assistenza durante il riposo dei bambini o durante i diversi laboratori, chi al servizio a tavola durante il pranzo ed infine chi pensa a mandar avanti tutto ciò che in una famiglia è necessario per vivere.

Tutte e 4 siamo impegnate a 360° perché la vita della scuola sia davvero, così come Don Bosco e Madre Mazzarello ci hanno insegnato, casa che accoglie, scuola che prepara alla vita, cortile per incontrarsi e vivere nell’allegria.

Oltre alla missione presso la scuola siamo parte attiva e viva della “Parrocchia che Evangelizza” dei Sale e così’ i nostri pomeriggi si animano anche nell’alternarsi in quella realtà.

Chi tutti i giorni nel pomeriggio è presenza assidua in cortile, tre di noi si prestano per il catechismo durante la settimana e nel sabato, per una presenza con i ragazzi dell’oratorio delle elementari e delle medie. C’è anche chi, insieme ai salesiani e agli animatori, si presta per l’animazione del biennio, triennio e il gruppo “non più teenagers”. Chi, con alcuni gruppi di ragazze dell’elementari di ginnastica ritmica dell’Auxilium, anima un breve momento iniziale di formazione e preghiera.

Tanti sono gli incontri di riflessione e condivisione con i salesiani e tutta la famiglia salesiana sull’identità carismatica della nostra presenza sul territorio.

Forse la domanda più importante però potrebbe essere ma voi chi siete? Perché crediamo fortemente che il valore della nostra vocazione non è dato dalle cose che facciamo ma dal “per chi” viviamo insieme in comunità, ci spendiamo nella missione fra i giovani e incanaliamo le nostre energie.

Se questa è la domanda di fondo della nostra vocazione di Figlie di Maria Ausiliatrice ci sembra bello dire che, siamo il monumento vivo all’Ausiliatrice che don Bosco ha voluto dopo aver costruito la Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino perché lei è stata l’ispiratrice del nostro Istituto e continua ad esserne la maestra e la madre, siamo perciò una Famiglia religiosa che è “tutta di Maria”.

Nate da una forte passione educativa che Madre Mazzarello ha sviluppato a Mornese, (piccolo paesino dell’alto Monferrato), da un incontro davvero provvidenziale con Don Bosco  e da un sì detto a Dio che si è fatto mediazione attraverso la richiesta di Don Bosco di fondare un istituto che si facesse carico delle ragazze così come Don Bosco faceva a Valdocco.

È per questo che, oggi, come allora la nostra comunità vive momenti di preghiera condivisa con i nostri confratelli Salesiani, perché è nella preghiera che troviamo la forza, la gioia del nostro annuncio in stile salesiano e del nostro camminare insieme, con uno stesso carisma declinato però, al maschile e al femminile.

Noi 4 FMA di Cuneo

Comunicato Stampa – Il grande Teatro al Cinema – MANON

Riprendono gli appuntamenti della Grande Musica presso la sala della Comunità Cinema Teatro Don Bosco con la visione sul grande schermo del cartellone dall’Opéra Nationale de Paris.

Mercoledì 17 novembre: alle ore 19.00 il sipario virtuale si alzerà su MANON, opera in 5 atti del 1884 musicata da Jules Massenet su libretto di Henri Meilhac e Philippe Gillerré.

 

 

 

Lettera del Direttore, avvisi e appuntamenti – settimana dal 5 al 14 novembre

XXXII Domenica del Tempo Ordinario – Marco 12, 38-44

Dal vangelo  secondo Marco 12, 38-44

38Diceva loro nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, 39avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. 40Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
41Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. 42Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. 43Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. 44Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

Sbaglieremmo se pensassimo che le sferzanti denunce che si leggono nel nostro passo riguardassero tutte e soltanto gli scribi del tempo di Gesù. In realtà la descrizione dello scriba fatta dall’evangelista è una sorta di cliché, uno stampo, il cui scopo è di denunciare alcune strutture che possono colpire qualsiasi uomo religioso, in ogni epoca. Uomini simili si rivelano, anzitutto, nei loro atteggiamenti vanitosi, un difetto che potrebbe anche farci sorridere.
Si pavoneggiano nelle loro divise, che li fanno riconoscere come i maestri. In forza della posizione che occupano (sono, appunto, i maestri riconosciuti) pretendono deferenza e venerazione. Ma la cosa più grave è che costoro hanno introdotto nella loro vita la menzogna («divorano le case delle vedove e ostentano lunghe preghiere»). Una duplice menzogna, quella di separare il culto di Dio dalla giustizia: pregano Dio e danneggiano i poveri. E quella, ancor più radicale, che consiste nell’illudersi di amare Dio e il prossimo, e invece non amano che se stessi. L’autorità morale di cui godono, la dottrina che possiedono, le pratiche religiose che compiono, tutto deve servire a metterli in luce, tutto deve tornare – consapevolmente o meno – a loro vantaggio. Persino i criteri della giustizia finiscono con l’identificarsi con il loro tornaconto.
Nel cortile del tempio, al quale avevano accesso anche le donne, erano allineate tredici ceste, in cui venivano gettate le offerte. Ci sono molti ricchi che fanno laute offerte, di cui il sacerdote ripete ad alta voce l’entità, suscitando l’ammirazione dei presenti. E c’è una povera vedova che offre poche monete, tutto quanto possiede. Nessun mormorio di ammirazione.. Ma Gesù la scorge e richiama l’attenzione dei discepoli con parole che il Vangelo riserva per gli insegnamenti più importanti: «In verità vi dico». Gesù ha finalmente trovato ciò che cercava: un gesto autentico. Un’autenticità garantita da tre qualità la totalità, la fede e l’assenza di ogni ostentazione.
Quella povera vedova non ha dato qualcosa del suo superfluo, ma tutto ciò che aveva. Donare del proprio superfluo non è ancora amare. E neppure fede. Donare, invece, fino al punto da mettere allo sbaraglio la propria vita, questa è fede. E infine l’assenza di ogni ostentazione: quella donna non ha dato molto, ha dato tutto, ma il tutto si riduceva a poche monete. Convinta di questo compie il suo gesto in tutta umiltà. Il povero – di solito – ti dona del suo scusandosi del poco che ha. Succede invece, alle volte, che il ricco dia del suo superfluo facendotelo pesare.

Serata Gruppo Savio – Figli della Luce

Domenica 31 ottobre si è svolta la prima serata del nuovo Gruppo Savio con i ragazzi che frequentano le scuole medie.

Durante la serata abbiamo mangiato cena insieme, giocato ed infine concluso con un momento di adorazione in chiesa.

Il tema della serata era quello di essere considerati dei “figli della luce”.

Abbiamo giocato sia all’interno dell’oratorio che all’esterno per far sì che i ragazzi riuscissero a divertirsi nel miglior modo possibile.

I prossimi appuntamenti per loro saranno:

– sabato sera per i ragazzi di terza media ci sarà il primo incontro della terza media cittadina per il pellegrinaggio verso Roma che si svolgerà dal 22 aprile al 25 aprile 2022, presso il Cuore Immacolato di Maria a partire dalle ore 18 fino alle 22. (cena al sacco)

– domenica 7 novembre ci sarà il Gruppo Savio al Colle Don Bosco a Torino; iscrizioni presso Don Thierry.

A nome degli animatori del gruppo Savio vi ringraziamo per essere venuti alla serata e vi aspettiamo ai prossimi incontri.

Carola Albanese

(Tutti gli incontri si svolgono nel pieno rispetto delle norme anti Covid-19 in vigore.)