15 & 16 Gennaio al Cinema: ciclo CINEMA FAMILY
SABATO 15 ore 17.30 | DOMENICA 16 ore 17.30
SABATO 15 ore 17.30 | DOMENICA 16 ore 17.30
Battesimo del Signore – Luca 3, 15-16 / 21-22 – Anno C
In quel tempo, 15poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, 16Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
21Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì 22e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Il gesto di Gesù che si sottomette – assieme a tutto il popolo (Luca lo nota con compiacenza) – al battesimo di Giovanni «in remissione dei peccati» esprime, anzitutto, un atteggiamento di profonda solidarietà di Gesù con il suo popolo peccatore. Egli non si pone al di fuori della storia del suo popolo, ma si inserisce in essa, profondamente solidale con il momento di conversione che il popolo sta vivendo. È questa logica di solidarietà che costituisce la novità del messianismo di Gesù: Egli non si sottopone al battesimo per i propri peccati, ma per i peccati del suo popolo. Non prende le distanze dagli uomini peccatori, ma prende sulle sue spalle i loro peccati. Questa logica di solidarietà e sostituzione guida tutta la vita di Gesù e raggiunge il suo culmine sulla Croce. Nel battesimo al Giordano troviamo il germe dell’intera vita di Gesù, come nel nostro battesimo c’è il germe di tutta la nostra esistenza cristiana. I cieli che si aprono, lo Spirito che discende, le parole della voce celeste richiamano alla memoria il racconto delle vocazioni profetiche, per esempio la vocazione di Isaia, Geremia ed Ezechiele. Ma pur richiamandosi al genere delle vocazioni profetiche, il racconto evangelico è molto diverso. I profeti si esprimono come se la forza dello Spirito di Dio, venuta dall’esterno, si impossessi di loro e trasformi la loro personalità. Nulla di questo al battesimo di Gesù. La teofania, semplicemente, svela ciò che Gesù è già. È sempre utile, se si vuole comprendere un passo evangelico, ricreare il sottofondo anticotestamentario in cui si muove. Il sottofondo anticotestamentario del nostro passo è molto ricco e complesso, ma noi ci accontentiamo del riferimento a Isaia 42,1-7, un passo profetico che è richiamato nello stesso vangelo e riproposto come prima lettura nella Messa. Sottolinea molto bene che il battesimo – quello di Gesù e il nostro – include una missione. Una missione da svolgersi, come dice il profeta, nella fermezza («Proclamerà il diritto con fermezza») e, insieme nella dolcezza del dialogo: «Non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta». Una missione che non percorre le vie del frastuono, ma dell’umiltà: «Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce». Una missione che dà speranza e salvezza agli infelici: «Perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri». Una missione, infine, universale: i suoi confini sono la «terra», «le nazioni», «le isole lontane».

Il 29 dicembre, insieme a una ventina di giovani tra studenti e universitari dell’oratorio siamo partiti da Cuneo alla volta di Torino.
Il pomeriggio ci siamo avventurati nelle vie di Torino fermandoci alla Chiesa di San Francesco d’Assisi, punto cruciale della storia salesiana.
Qui abbiamo ascoltato la testimonianza di tre giovani novizi sull’incontro con Dio.
La sera abbiamo vissuto un momento molto profondo di preghiera con i frere di Taizè alla Chiesa del Santo Volto e in seguito un momento di gioco organizzato dai giovani novizi.
Il giorno seguente abbiamo avuto la possibilità, tramite un momento di condivisione, di incontrare tanti altri ragazzi provenienti da diverse destinazioni e di conversare con loro su alcuni argomenti trattati precedentemente.
Arriva poi il pomeriggio dove molti di noi camminano nuovamente per Torino e visitano Palazzo Madama.
Ecco arrivare il momento più importante di quest’esperienza: la visita alla Sindone. Grazie ad una concessione speciale dell’arcivescovo di Torino per alcuni giovani di Taizè è stato possibile soffermarsi da vicino ad osservare e contemplare questo telo sacro.
La serata è stata poi trascorsa al Bowling, dove ci siamo divertiti cercando di fare più strike possibili.
L’ultimo dell’anno abbiamo vissuto prima il momento della Messa nella cappella di San Francesco d’Assisi celebrata da don Alberto Goia, delegato di Pastorale Giovanile della ispettoria piemontese ed ex responsabile qui all’oratorio, e poi abbiamo passato la mattinata seguendo l’oratorio itinerante, ovvero i vari luoghi in cui Don Bosco radunava i suoi giovani prima di arrivare a Valdocco.
Dopo pranzo si è partiti per il PalaGhiaccio, dove ci siamo divertiti pattinando liberamente sul ghiaccio. Arriva poi il momento della serata. Noi di Cuneo ci siamo incontrati con quelli di Fossano e quelli di Venaria che hanno generosamente ospitato e organizzato tutta la serata. Tra momenti di preghiera (adorazione ) e di gioco scocca la mezzanotte e gli auguri, abbracci e brindisi fanno il loro ingresso.
La mattina del primo viviamo ancora un momento intenso, quello dell’ingresso al Santuario della Consolata, una Chiesa molto affascinante e ricca di storia e santità.
Infine, prima di tornare a Cuneo, saliamo alla Sacra di San Michele, da dove possiamo ammirare un panorama mozzafiato.
È stata un’esperienza molto bella e toccante, divisa in momenti di preghiera, molto profondi, e momenti di svago.

Nel video con l’intenzione di preghiera per il mese di gennaio, dedicato alla lotta alla discriminazione religiosa, Francesco sottolinea che è disumano che ancora oggi molte persone vengano perseguitate “perché professano pubblicamente la propria fede” e chiede che trovino “nelle società” la “dignità che nasce dall’essere fratelli e sorelle”
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Uno straordinario progetto realizzato nel Sud della Francia, in un’ex abbazia trappista, per far vivere insieme persone di estrazione sociale molto diversa, nella dinamica di fraternità e di ecologia integrale auspicata dal Papa
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Il mese di gennaio è per la famiglia salesiana ricco di opportunità per crescere nell’approfondimento al carisma di don Bosco. L’incremento dei contagi dovuti al Covid crea tanta apprensione, per questo motivo le serate del Gennaio salesiano sono posticipate nel mese di febbraio, sperando in un miglioramento generale:
Sabato 5 febbraio alle 21 “campioni: l’equilibrio tra una medaglia e la vita” con Fefè De Giorgi, Diego Colombari, Maurizio Damilano).
Sabato 19 febbraio alle 21 “sogni in libertà”: l’oratorio di don Bosco in festa.
Sabato 25 febbraio alle 21 “storie dal sottosuolo”, incontro con don Marco Pozza.
Dal punto di vista liturgico:
Venerdì 28 gennaio alle 21 veglia di preghiera per i giovani con la buonanotte del Vescovo Piero Delbosco.
Domenica 30 gennaio Festa patronale di San Giovanni Bosco. Alle 10,30 S. Messa presieduta da don Leonardo Mancini, ispettore del Piemonte e Valle d’Aosta.
Lunedì 31 gennaio festa liturgica di San Giovanni Bosco, alle 18,30 (spostata di 30′ per dare la possibilità a chi lavora di essere presente) S. Messa presieduta dal Vescovo Piero Delbosco.

Domenica 16 gennaio la nostra comunità invita tutte le famiglie, che hanno battezzato i loro bimbi nel 2021, a partecipare alla S. Messa alle ore 16,00. Sarà l’occasione per ringraziare insieme il Signore per il dono della vita cristiana e per rinnovare la volontà dei genitori ad educare alla fede i propri figli partendo dal loro esempio.
Salesiani per il Sociale
Come nasce un numero del “Cagliero11”