Programma 6^ settimana – Estate Ragazzi 2022

In partenza la sesta settimana per Estate Ragazzi ai Sale Cuneo: cinque giorni di divertimento e formazione fra attività in oratorio e gite!

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Programma 6^ settimana – Estate Ragazzi 2022

 

Lavoro salesiano in Cina

lunedì 25 luglio, ore 21.00, in oratorio sala conferenze, don Michele Ferrero offre una breve condivisione sul lavoro salesiano in Cina e la situazione della Chiesa in quel paese.

Tutti benvenuti soprattutto giovani, Cooperatori ed exallievi.

In vacanza il Corso di Italiano per cittadini ucraini presso la parrocchia salesiana

Il corso, iniziato nel periodo pasquale, si avvia alla pausa estiva con le vacanze d’agosto, periodo tradizionalmente di riposo per la maggior parte degli italiani e di doverosa riflessione su quanto  fatto e sul da farsi per tutti gli operatori coinvolti in questa esperienza, avviata all’incirca a Pasqua dopo il precipitare degli eventi in Ucraina e poi in Europa. L’imprevedibilità di quanto accaduto e la  conseguente urgenza dell’intervento umanitario, a tutti i livelli istituzionali e non, hanno determinato la rapida messa in campo di forze istituzionali e civili a livello nazionale e locale e, per quanto riguarda Cuneo, del Comune, Caritas, Comunità d’accoglienza, Parrocchie, privati cittadini, volontari. Questo corso è stato una delle tante gocce nel mare a favore della popolazione ucraina in fuga, (quindi profughi non migranti) per la maggior parte donne e bambini, temporaneamente ospitati nelle nostre zone, con l’esigenza di apprendere i rudimenti della lingua italiana per sopravvivere dignitosamente nella vita quotidiana, nell’attesa del ritorno a casa. I numerosi insegnanti volontari coinvolti nell’esperienza, con l’aiuto preziosissimo di due mediatrici ucraine, hanno, dunque, dovuto praticare una didattica non tradizionale, fatta di grammatica, ma di supporto per orientarsi nel nuovo contesto di vita dove sono stati proiettati all’improvviso. Hanno così condiviso una realtà drammatica di vite sospese, spesso taciuta, allusa, sottintesa ma presente e palpabile. Non sempre è stato facile l’approccio psicologico, anche per l’irregolarità della frequenza di un’utenza all’inizio molto numerosa poi sempre più rarefatta per svariati motivi: lavoro, tentativi di ritorno a casa, problemi familiari… tanti se ne andavano tanti arrivavano per poi sparire anch’essi. Un grande aiuto è venuto dalle animatrici/animatori della parrocchia che, pazientemente, hanno cercato di tenere le fila di questo movimento durante le lezioni, occupandosi dei bambini spesso traumatizzati e spaventati dalle novità. Qualcuno dei più grandi si è inserito all’Estate Ragazzi ed è stato un bel successo grazie all’impegno profuso a piene mani. L’obiettivo di tutti, allievi e insegnanti, è poter riprendere a settembre da dove ci si è interrotti a luglio ma ancor più grande è la speranza che non abbiano più bisogno di noi e possano lasciarsi alle spalle quest’incubo.

A settembre!

Programma 5^ settimana – Estate Ragazzi 2022

In partenza la quinta settimana per Estate Giovani ai Sale Cuneo: cinque giorni di divertimento e formazione fra attività in oratorio e gite!

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Programma 5^ settimana – Estate Ragazzi 2022

Programma 4^ settimana – Estate Giovani 2022

 

Lettera del Direttore, avvisi e appuntamenti – settimana dal 15 al 24 luglio 2022

XVI Domenica del Tempo Ordinario – Luca 10, 38-42

In quel tempo, 38mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. 39Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. 40Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, 42ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

La casa è piena di gente, ci sono Gesù e i suoi; Maria, la giovane, seduta ai piedi dell’amico, i discepoli intorno, forse Lazzaro tra loro; Marta, la generosa, è nella sua cucina, alimenta il fuoco, controlla le pentole, si alza, passa e ripassa davanti al gruppo a preparare la tavola, affaccendata per tutti. Maria seduta ascoltava Gesù. Un uomo che profuma di cielo e una donna, seduti vicinissimi.

Una scena di maestro-discepola così inconsueta per gli usi del tempo che pare quasi un miracolo. Tutti i pregiudizi sulle donne saltati in aria, rotti gli schemi. Presi l’uno dall’altra: lui totalmente suo, lei totalmente sua. La immagino incantata davanti alle parole del maestro e amico, come se fosse la prima volta. Conosciamo tutti il miracolo della prima volta. Poi, lentamente ci si abitua. L’eternità invece è non abituarsi mai, è il miracolo della prima volta che si ripete sempre, come nella casa dell’amicizia, a Betania.

E poi c’è Marta, la padrona di casa, tutto compresa del suo ruolo santo. Gli ospiti sono come angeli e c’è da offrire loro il meglio; teme di non farcela e allora “si fa avanti”, con la libertà dell’amicizia, e s’interpone tra Gesù e la sorella: “dille che mi aiuti!”. Gesù l’ha seguita con gli occhi, ha visto il riverbero della fiamma sul suo volto, ha ascoltato i rumori di là, sentito l’odore del fumo e del cibo quando lei passava, era come se fosse stato con Marta, in cucina. In quel luogo che ci ricorda il nostro corpo, il bisogno del cibo, la lotta per la sopravvivenza, il gusto delle cose buone, la trasformazione dei doni della terra e del sole ( J. Tolentino).

Affettuosamente le risponde: Marta, Marta, tu ti affanni per troppe cose. Gesù non contraddice il servizio ma l’affanno; non contesta il suo cuore generoso ma il fare frenetico, che vela gli occhi. Riprendi il ritmo del cuore, del respiro, del flusso del sangue; abbi il coraggio di far volare più lente le tue mani, altrimenti tutto il tuo essere entra in uno stato di disagio e di stress. Maria ha scelto la parte buona: Marta non si ferma un minuto, Maria invece è seduta, occhi liquidi di felicità; Marta si agita e non può ascoltare, Maria nel suo apparente “far niente” ha messo al centro della casa Gesù, l’amico e il profeta. Doveva bruciarle il cuore quel giorno.

Le due sorelle di Betania tracciano i passi della fede vera: passare dall’affanno di ciò che devo fare per Dio, allo stupore di ciò che Lui fa per me. I passi della fede di ogni credente: passare da Dio come dovere a Dio come stupore. Io sono Marta, io sono Maria; dentro di me le due sorelle si tengono per mano; battono i loro due cuori: il cuore dell’ascolto e il cuore del servizio. (P. Ermes Ronchi)

Festa di mezza estate a San Giacomo domenica 7 agosto

Il Circolo Don Bosco organizza per domenica 7 agosto p.v. il tradizionale incontro in cui sono invitati a partecipare, oltre ai Soci del Circolo, anche tutta la famiglia salesiana,  ex allievi/e, cooperatori/trici.
Il programma del giorno prevede l’arrivo in mattinata per una “”visita guidata”” dei vari lavori effettuati per rendere a norma l’edificio a cura di ditte specializzate e volontari e in ultimo la pulizia di tutti i locali da parte di tanti   volonterosi che hanno dedicato  il loro tempo per completare l’opera.
Alle ore 11.30 si svolgerà la celebrazione della Santa Messa.
Alle ore 13 ci sarà il pranzo sociale che sicuramente si svolgerà  in festa e allegria come sempre.
Il costo per i Soci e familiari è di € 20
Bambini € 10
Esterni € 25
Le prenotazioni terminano il 1° agosto e si effettuano presso il Circolo Don Bosco dal lunedì al sabato orario 14-18.
(Persona di riferimento Sig. Gianni Migliore (PAM) tel. 3396380538)

Lettera del Direttore, avvisi e appuntamenti – settimana dall’8 al 17 luglio 2022

XV Domenica del Tempo Ordinario – Luca 10, 25-37

In quel tempo, 25un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». 26Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». 27Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». 28Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
29Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». 30Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. 32Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. 33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. 34Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. 35Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. 36Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». 37Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

 

Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico. Uno dei racconti più belli al mondo. Solo poche righe, di sangue, polvere e splendore. Il mondo intero scende da Gerusalemme a Gerico. Nessuno può dire: io faccio un’altra strada, io non c’entro. Siamo tutti sulla medesima strada. E ci salveremo insieme, o non ci sarà salvezza. Un sacerdote scendeva per quella stessa strada. Il primo che passa è un prete, un rappresentante di Dio e del potere, vede l’uomo ferito ma passa oltre. Non passare oltre il sangue di Abele. Oltre non c’è nulla, tantomeno Dio, solo una religione sterile come la polvere.

Invece un samaritano, che era in viaggio, vide, ne ebbe compassione, si fece vicino. Un samaritano, gente ostile e disprezzata, che non frequenta il tempio, si commuove, si fa vicino, si fa prossimo. Tutti termini di una carica infinita, bellissima, che grondano umanità. Non c’è umanità possibile senza compassione, il meno sentimentale dei sentimenti, senza prossimità, il meno zuccheroso, il più concreto. Il samaritano si avvicina. Non è spontaneo fermarsi, i briganti possono essere ancora nei dintorni. Avvicinarsi non è un istinto, è una conquista; la fraternità non è un dato ma un compito.

I primi tre gesti concreti: vedere, fermarsi, toccare, tracciano i primi tre passi della risposta a “chi è il mio prossimo?”. Vedere e lasciarsi ferire dalle ferite dell’altro. Il mondo è un immenso pianto, e «Dio naviga in questo fiume di lacrime» (Turoldo), invisibili però a chi ha perduto gli occhi del cuore, come il sacerdote e il levita. Fermarsi addosso alla vita che geme e si sta perdendo nella polvere della strada. Io ho fatto molto per questo mondo ogni volta che semplicemente sospendo la mia corsa per dire «eccomi, sono qui». Toccare: il samaritano versa olio e vino, fascia le ferite dell’uomo, lo solleva, lo carica, lo porta. Toccare l’altro è parlargli silenziosamente con il proprio corpo, con la mano: «Non ho paura e non sono nemico». Toccare l’altro è la massima vicinanza, dirgli: «Sono qui per te»; accettare ciò che lui è, così com’è; toccare l’altro è un atto di riverenza, di riconoscimento, di venerazione per la bontà dell’intera sua persona.

Il racconto di Luca poi si muove rapido, mettendo in fila dieci verbi per descrivere l’amore fattivo: vide, ebbe compassione, si avvicinò, versò, fasciò, caricò, portò, si prese cura, pagò… fino al decimo verbo: al mio ritorno salderò… Questo è il nuovo decalogo, perché l’uomo sia promosso a uomo, perché la terra sia abitata da “prossimi” e non da briganti o nemici. Al centro del messaggio di Gesù una parabola; al centro della parabola un uomo; e quel verbo: Tu amerai. Fa così, e troverai la vita. (P. E. Ronchi)