Weekend comunitario triennio

Dal 18 al 20 settembre c’è stato il weekend comunitario con i ragazzi e le ragazze del triennio
(terza, quarta e quinta superiore).
L’obiettivo del weekend comunitario è quello di legare l’estate appena passata all’inizio dell’anno pastorale.
Questo è stato il primo e vero momento in cui i ragazzi si sono ritrovati fra di loro e con i loro animatori.
In questi tre giorni, si sono alternati: momenti di svago, riflessione, condivisione e preghiera che hanno riportato i ragazzi alla normalità.
Inoltre durante questi giorni c’è stata una conoscenza reciproca tra Don Thierry e i ragazzi.
Tutto ciò ha portato alla creazione di un gruppo più coeso e affiatato.

 

Inizia l’Ottobre missionario

La Giornata missionaria mondiale sarà celebrata domenica 24 ottobre

“Quando sperimentiamo la forza dell’amore di Dio, quando riconosciamo la sua presenza di Padre nella nostra vita personale e comunitaria, non possiamo fare a meno di annunciare e condividere ciò che abbiamo visto e ascoltato”. Così Papa Francesco introduce il tema della Giornata missionaria mondiale.

La relazione di Gesù con i suoi discepoli, la sua umanità che ci si rivela nel mistero dell’Incarnazione, nel suo Vangelo e nella sua Pasqua ci mostrano fino a che punto Dio ama la nostra umanità e fa proprie le nostre gioie e le nostre sofferenze, i nostri desideri e le nostre angosce. Tutto in Cristo ci ricorda che il mondo in cui viviamo e il suo bisogno di redenzione non gli sono estranei e ci chiama anche a sentirci parte attiva di questa missione: “Andate ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli” (Mt 22,9). Nessuno è estraneo, nessuno può sentirsi estraneo o lontano rispetto a questo amore di compassione.

“Come ogni anno il cuore dell’Ottobre missionario è la celebrazione della Giornata missionaria mondiale domenica 24 ottobre“, dice don Mariano Riba, Direttore dell’Ufficio missionario della Curia diocesana di Cuneo. “Anche per una Chiesa in Sinodo, come le nostre Diocesi di Cuneo e di Fossano, questo appuntamento ci aiuta ad allargare l’orizzonte della fraternità universale della Chiesa per meglio ‘camminare insieme’, coinvolgendoci nella comunione con tutte le comunità cristiane sparse nel mondo, nell’impegno di solidarietà con le Chiese di più recente formazione e con quelle che soffrono persecuzione”.

Le proposte rivolte alle comunità, oltre alla celebrazione della Giornata missionaria mondiale, sono un momento di apertura e chiusura dell’Ottobre Missionario nella propria parrocchia o zona oppure la partecipazione agli appuntamenti diocesani.


Appuntamenti diocesani

Venerdì 1 ottobre 2021
Celebrazione di apertura
ore 20.45 – Rosario missionario
Chiesa ex Clarisse – Corso Bisalta, 135, Boves

Venerdì 22 ottobre 2021
alle ore 20.45 – Veglia missionaria
Chiesa Cattedrale Santa Maria del Bosco di Cuneo

Domenica 24 Ottobre 2021
Giornata Missionaria Mondiale
Ricordiamo ai Parroci la colletta obbligatoria per le giovani Chiese che non hanno ancora raggiunto una propria autonomia, da versare in Curia presso la Segreteria generale.

Giovedì 28 ottobre 2021
Celebrazione di chiusura
ore 20.45 – Adorazione eucaristica missionaria
Casa Madre Suore di San Giuseppe – Via Camillo Fresia, 2, Cuneo


Per spunti di riflessione sul tema e strumenti per la preghiera www.missioitalia.it

Nel cuore del mondo

Animazione Missionaria: presentazione del percorso “Nel Cuore del Mondo” 2021-2022

L’edizione 2021 – 2022 organizzato dall’équipe dell’Animazione Missionaria Salesiana.

Un percorso che aiuta a comprendere ciò che conta: il mondo, Dio e gli altri. Un percorso che permette di vivere ciò che diceva Don Bosco, ovvero essere “buoni cristiani e onesti cittadini“. Un percorso rivolto ai giovani tra i 20 e i 30 anni di età che desiderano mettersi in gioco in una esperienza forte di fede in terra di missione, dove il gruppo e la destinazione saranno un dono di Dio.

Di seguito il video di presentazione del percorso da parte dell’équipe AM con Suor Carmela Busia, Don Marco Cazzato e Don Theophilus Ehioghilen.

Progetto di accoglienza ai Sale di Cuneo: “Nessuno è straniero”

Proseguirà fino al 31 ottobre il progetto di accoglienza ai Sale di Cuneo
come “sistema integrato” volto ad aiutare i  tanti migranti che arrivano in Cuneo e provincia come lavoratori stagionali. L’accoglienza ai Salesiani di Cuneo vede oggi coinvolti otto braccianti agricoli. Di seguito un resoconto dell’esperienza, a cura di Luisa Fissore.

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La storia del progetto di accoglienza ai Sale di Cuneo di otto braccianti agricoli è una storia fatta di cuore, testa, fede e volontà. I protagonisti sono loro, questi otto “ragazzi” migranti, muniti di permesso di soggiorno e di un contratto di lavoro stagionale, che affrontano il quotidiano con coraggio e a monte hanno vissuti, famiglie, relazioni e culture lontane.

Sarebbe riduttivo dire che il luogo della storia è la parrocchia dei Sale perché le origini e il fattore di successo di questa esperienza, risiedono proprio nella sinergia e nel lavoro di quadra svolto insieme al Comune di Cuneo, la Caritas diocesana, la Croce Rossa italiana, la Parrocchia San Paolo e tre cooperative sociali. Insomma un team in piena regola composto prevalentemente da volontari appassionati e accomunati da un obiettivo comune: dare un contributo nel contenere la precaria situazione abitativa dei migranti e farlo in uno spirito di accoglienza e solidarietà ovvero ricercando la relazione con le persone ed il loro vero benessere.

In maggio e giugno, le parti coinvolte si sono più volte confrontate e i tavoli di lavoro sono stati fervidi e carichi di progettualità.  Si dice che le cose grandi abbiano bisogno di tempo per maturare e realizzarsi, ma il tempo a volte manca o semplicemente bisogna fare in fretta. Nella fretta, il gruppo fa ancor più la differenza: la forza della squadra è stata – ed è –  elemento fondamentale per arrivare a dei risultati positivi.

La stagionalità dell’attività lavorativa agricola dei braccianti genera un significativo afflusso di migranti da giugno a ottobre in Cuneo e provincia (più di undicimila lavoratori stagionali coinvolti). Tale fenomeno sociale e umano non poteva rimanere inascoltato o inosservato ed è stato un vero e proprio richiamo alla comunità cristiana e civile volto ad attivare rapidamente un sistema integrato di interventi per l’accoglienza dei migranti stagionali.

Il concetto di “sistema integrato” include la capacità del territorio di mappare i reali bisogni dei braccianti e individuare in brevissimo tempo, soluzioni adeguate: mensa, abitabilità, dormitori, tamponi, servizi quali consulenza e orientamento. Le forze in campo devono essere tante e ben armonizzate poiché l’obiettivo comune è decisamente sfidante: Accogliere, Proteggere, Promuovere, Integrare.

La comunità dei Salesiani di Cuneo risponde positivamente all’appello e si fa strada l’ipotesi, poi diventata realtà, di valorizzare le quattro camere con due posti letto ciascuna e bagno con doccia, site al secondo piano della parrocchia.

Dubbi, incertezze, fatiche, incontri, stanchezze, soddisfazioni: in questa bella storia non manca nulla, ci sono tutti gli ingredienti, persino la semplicità e praticità nell’allestire una sala comune per i pasti, nonché spazio di ritrovo nei momenti liberi.

Dal 26 luglio 2021 l’accoglienza inizia e gli ospiti soggiornano nelle camere assegnate e portano avanti la loro routine lavorativa avendo una casa per dormire, un luogo dove fare colazione e trovare degli amici che li accompagnano in questo cammino con iniziative ludiche e di insegnamento della lingua italiana.

Certo, ci sono delle regole per far funzionare bene la convivenza, degli orari di rientro e di uscita, dei vincoli per il bene della coabitazione e non tutti sono disponibili ad accettarle e seguirle. Sono scelte individuali e come tali non vanno giudicate.

Dopo qualche giorno di avviamento, ci si rende conto che gli ospiti hanno piacere di prepararsi cena in autonomia ma i locali disponibili in Parrocchia non lo consentono. Ed ecco che il gioco di squadra emerge nuovamente e si attivano sinergie con la Casa del quartiere (una realtà di animazione e formazione in un quartiere non lontano della Parrocchia) che mette a disposizione gratuitamente i propri locali cucina. L’accoglienza diventa ancora di più occasione di incontro, relazioni e amicizia perché la condivisione del cibo, delle proprie tradizioni culinarie e dei momenti conviviali porta a conoscersi, abbattere i pregiudizi e crescere insieme.

Il buon profumo della solidarietà cresce di giorno in giorno (il fatto che sia “buono” non vuol dire che sia facile o che il disegno sia immediatamente comprensibile) e porta ad organizzare alcune domeniche pomeriggio nello sport, animate da giovani italiani e stranieri. L’iniziativa allarga ulteriormente gli orizzonti perché partecipano anche “gli amici degli amici” degli otto ospiti della Parrocchia e a quel punto si diventa tutti Famiglia.

E come ogni famiglia che festeggia semplicemente lo “stare insieme”, si conclude l’evento sportivo con un pasto caldo preparato direttamente dai ragazzi ospiti. Perché, in questa storia, il donare è reciproco. Impariamo molte cose dagli amici ospiti in Parrocchia, la prima su tutte è aprire i nostri confini mentali, le barriere culturali, abbattere i pregiudizi del colore della pelle (sembra strano dirlo nel 2021, ma è vero), aprire il cuore e le orecchie all’ascolto. Hanno molto da dire, da raccontare anche solo con la loro presenza… se ci si pone in una posizione di ascolto.

Come emerge dal dialogo con Irene, una dei tanti volontari coinvolti, la chiave per costruire una relazione vera e paritaria con gli ospiti è la fiducia reciproca e il rispetto: grazie a questi fattori, si diventa veramente amici e il dialogo si trasforma in una crescita personale di entrambi. La naturalezza dell’espressività dei migranti in Parrocchia (risate, confidenze, gioco…) è un buon indicatore del loro sentirsi “a casa” e non manca la riconoscenza.

Al momento la durata del progetto è prevista fino al 31 ottobre: lo spirito di solidarietà, la ricchezza dell’esperienza e la fratellanza che ne sono scaturite non hanno scadenza!

Comunicato Stampa – Cartellone Opera Nazionale di Parigi

Ripartono gli appuntamenti della Grande Musica presso la sala della Comunità Cinema Teatro Don Bosco.

Le opere più acclamate e le coreografie più emozionanti tornano sul grande
schermo del “Don Bosco” per consentire al pubblico di vivere in contemporanea le
rappresentazioni dalla Royal Opera House di Londra e quest’anno anche dall’Opéra Nationale
de Paris

Ed è proprio una produzione del prestigioso teatro francese il protagonista del primo
evento, programmato per
mercoledì 29 settembre: alle ore 19.00 il sipario virtuale si alzerà
su
FAUST, opera in 5 atti del 1859 musicata da Charles Gound su libretto di Jules Barbier
e Michael Carré
.

Si tratta di un evento registrato in Marzo 2021 senza pubblico all’Opera Bastille.
L’orchestra e il coro dell’
Opera di Parigi, diretti rispettivamente da Lorenzo Viotti e José
Luis Basso
daranno vita all’immortale e tragica epopea di Faust.

 

Domenica 24 ottobre, pellegrinaggio a Mornese, paese natìo di Santa Maria Domenica Mazzarello.

Riceviamo dall’associazione Ex allieve la presentazione di questa bella iniziativa alla quale anche la nostra comunità dei Sale aderisce:
“Carissime ex allieve,
già più volte si è tentato di organizzare una gita/pellegrinaggio a Mornese che per vari motivi non si è mai potuto realizzare.
Dalla Federazione Monferrina è arrivata nuovamente la proposta di recarsi a Mornese il 24 ottobre p. v. : per onorare, conoscere sempre meglio e pregare MADRE M. DOMENICA MAZZARELLO nel luogo della sua nascita, della sua infanzia e della sua prima giovinezza.
Si è pensato di allargare a tutti i parrocchiani questa possibilità.
Pertanto chi fosse interessato a partecipare può prenotarsi presso l’Ufficio Parrocchiale  con scadenza il 10 ottobre.
Si prega di lasciare al momento dell’iscrizione un recapito telefonico.
Il trasporto avverrà in pullman, la spesa pro-capite sarà correlata al n. dei viaggiatori.
Verrà effettuata una visita guidata ai luoghi di MAIN. Ci sarà la S. Messa e si potrà consumare il pranzo completo presso il punto di ristoro del Collegio, al prezzo di € 15 e chi fosse interessato dovrà indicarlo al momento dell’iscrizione,
in alternativa si potrà portare il pranzo al sacco.
Per motivi di sicurezza ANTI-COVID,  sarà richiesto il GREEN PASS  a ogni partecipante , nonché l’obbligo della mascherina per il viaggio e per tutto ciò che si svolgerà al chiuso.
L’anticipo da versare è per tutti di € 20,00 .
Verrà comunicato il costo complessivo a chi avrà effettuato l’iscrizione.
Grazie, un abbraccio a tutte e diffondete l’invito a partecipare.
Sr. Ivana e Annamaria Gorzegno

Lettera del Direttore, avvisi e appuntamenti – settimana dal 17 al 26 settembre

XXV Domenica del Tempo Ordinario – Marco 9, 30-37

Dal vangelo  secondo Marco 9, 30-37

30Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». 32Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
33Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». 34Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. 35Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». 36E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: 37«Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

Il brano di Marco 9, 30-37 è un annuncio della Passione e poi un insegnamento ai discepoli. Gesù rivela ai discepoli il suo destino, ma i discepoli non comprendono. Gesù replica invitandoli a percorrere anch’essi il suo stesso cammino. Preannuncio della Croce e insegnamento sul comportamento dei discepoli costituiscono dunque un unico discorso che potremmo intitolare: la Croce di Gesù e le sue conseguenze per il discepolo. Farsi servo e accogliere i piccoli nel suo nome – i due comportamenti che Gesù suggerisce alla sua comunità – sono due modi concreti, due esempi di imitazione del Signore Crocifisso. «Se uno vuole essere il primo, si consideri l’ultimo di tutti e si faccia il servo di tutti»: ecco una di quelle frasi evangeliche che non cessano mai di stupirci: chiare, incisive e dure. Da quando il Figlio di Dio è entrato nella nostra storia e ha percorso la via della Croce tutti i criteri della priorità si sono capovolti: la dignità di una persona non sta nel posto che occupa, nel lavoro che svolge, nelle cose che possiede, nel successo che ottiene: la grandezza si misura unicamente sullo spirito di servizio. Per il cristiano resta fermo che il modello di ogni forma di servizio è sempre e solo Gesù Cristo.

Dopo il servizio – e come esempio di servizio – l’accoglienza: Marco utilizza il verbo «accogliere» in diverse occasioni e con diverse sfumature, tutte però in qualche modo convergenti: c’è l’accoglienza (o il rifiuto) del missionario (6,11), c’è l’accoglienza della Parola (4,20), c’è l’accoglienza del Regno (10,15), c’è l’accoglienza dei piccoli. Accogliere significa ascoltare, rendersi disponibili, ospitare: soprattutto richiede la capacità di lasciarsi «sconvolgere» (nelle proprie abitudini e nei propri schemi) dalla Parola, o dal missionario, o dal piccolo che si accoglie, e la capacità di porsi al suo servizio. L’accoglienza è, ovviamente, generale, verso tutti: se non fosse così, saremmo in contraddizione con quanto Gesù ci ha detto sul servizio («servo di tutti»). Tuttavia qui si parla dei «bambini», che nel Vangelo – come si sa – sono il simbolo dei trascurati, di quelli che non contano e che nessuno accoglie. La preferenza è per loro. Gesù li ha cercati, ha avuto per loro tempo, parole e amore: non ha mai ritenuto di avere qualcosa di più importante, o urgente, da fare. È l’accoglienza dei «piccoli» la verifica dell’autenticità del nostro servizio e della nostra ospitalità. (B. Maggioni)