Benedizione delle case e delle famiglie

Durante la veglia pasquale abbiamo benedetto l’acqua con la quale abbiamo rinnovato le nostre promesse battesimali. Essa rappresenta la grazia di Cristo risorto che purifica, rinnova e santifica la nostra vita, le nostre relazioni e gli ambienti in cui viviamo. Il tempo di Pasqua è tradizionalmente anche il tempo della benedizione delle case e, quindi, delle famiglie. E’ l’occasione per riconoscere il Signore presente nelle nostre case e per chiedere a Lui la grazia di amarci come Lui ci ama. Noi sacerdoti siamo disponibili a venire nelle vostre case, nei luoghi di lavoro, in ambienti di incontro aperti al pubblico per portare la grazia del Signore. Trovate qui di seguito un modello di richiesta per la visita che potete lasciare in ufficio parrocchiale, nella buca delle lettere oppure inviare via mail a parroco.cuneo@salesianipiemonte.it
Cercheremo di far concordare gli orari con le esigenze delle famiglie e le nostre, avendo come desiderio di incontrare tutto il nucleo familiare, soprattutto laddove ci sono anziani, malati, bambini, giovani coppie. Non c’è una scadenza temporale, tuttavia queste settimane del tempo pasquale sono quelle più propizie. 

Ucraina – Se la guerra non dà tregua, non si ferma nemmeno l’operazione salesiana di soccorso

(ANS – Leopoli) – Sono passati già 70 giorni dallo scoppio della guerra in Ucraina e le violenze sembrano non accennare a fermarsi. Anzi, le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) presenti a Leopoli, nell’ovest del Paese – in una delle aree ritenute tra le meno esposte al pericolo e infatti meta di molti sfollati interni – testimoniano come la guerra si manifesti pienamente anche lì, con tutto il suo carico di distruzione e di paura.

“È stato tranquillo per alcuni giorni, ma oggi (ieri, NdR) missili e bombe sono caduti anche a Leopoli. Grazie a Dio siamo vive e vegete, e c’è luce. Abbiamo visto solo il fumo dalle case da qualche parte nello skyline della città” hanno comunicato le FMA al Responsabile del Coordinamento Salesiano per la Risposta all’Emergenza in Ucraina, don George Menamparampil.

Le suore, pur nella mestizia della situazione, non mancano loro stesse di infondere speranza e coraggio, e accompagnano la loro comunicazione con benedizioni e ringraziamenti per la vasta operazione salesiana di aiuto ai bisognosi e per il sostegno spirituale e morale attraverso la preghiera.

Infatti, i Salesiani, con tanti volontari laici e membri della Famiglia Salesiana, continuano a stare vicino alla popolazione ucraina in diversi modi, anche a quei circa 5 milioni di rifugiati scappati nei Paesi vicini.

Dalla Moldavia, ad esempio, arriva la testimonianza di don Andrea Ballan, Direttore dell’unica presenza salesiana attiva nel Paese, presso la capitale, Chișinău. “Siamo in contatto con la Caritas Moldava e collaboriamo con loro”. Come frutto di questa sinergia, ad esempio, la Caritas ha donato alcuni letti alla casa salesiana attiva nell’accoglienza ai rifugiati, e si è impegnata a sostenere parte delle spese vive della casa parrocchiale in località di Cretoaia, dove i Figli di Don Bosco continuano ad ospitare i rifugiati.

“Al momento in Moldavia, sembra che la maggior parte dei rifugiati siano ospitati in famiglie o abbiano affittato un appartamento – prosegue don Ballan –. Quelli che sono nei campi profughi sono sempre meno. Quindi, molte ONG si stanno concentrando sulla distribuzione di pacchi con cibo, prodotti per l’igiene personale…. La Caritas è anche partner del programma dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che distribuisce direttamente denaro ai rifugiati e a chi li ospita”.

Attualmente tutte le ONG attive nel Paese stanno facendo grandi sforzi per rispondere alla crisi attuale. “Anche noi siamo molto impegnati e, al momento, non abbiamo bisogno di altri aiuti esterni, perché quello che abbiamo già ricevuto e i progetti che abbiamo in corso sono sufficienti” conclude, infine, il salesiano.

“Prove di Crescita”: Uno sguardo differente sul viaggio dell’adolescenza

Suggestioni, emozioni e dialogo presso la Sala della Comunità

Coloro che hanno partecipato a “Prove di Crescita”, la serata evento realizzata presso la Sala della Comunità dei Salesiani Cuneo, in collaborazione con il Centro per la Famiglia dello CSAC e il Liceo E. De Amicis di Cuneo, sono usciti dal Cinema Teatro Don Bosco con uno sguardo differente in merito a quel sentiero, chiamato adolescenza.

L’incontro di giovedi 28 aprile, ha infatti sorpreso gli adulti presenti in sala che hanno assaporato due ore immersi nel mondo adolescenziale, approfittando di un punto di osservazione privilegiato.

L’avvio della riflessione è stato guidato dalla sorprendente Elisa Dani (attrice e regista teatrale di Boves) che in un reading introduttivo ha accompagnato la platea in una serie di suggestioni capaci di risvegliare emozioni e consapevolezze tali da ri-prendere contatto con il proprio vissuto adolescenziale e con quello dei propri figli. Parola dopo parola, il tempo ed il sentire dell’adolescente inteso come colui/colei che si sta nutrendo – dall’etimologia della parola stessa – diventa palpabile in sala e si accosta ad un senso di adultità che, nei fatti, è pur sempre una fase anch’essa di crescita e cambiamento.

Le stimolazioni non sono mancate: il viaggio della crescita e della ricerca di sè, da sempre caratterizzato da grandi cambiamenti, è parso un’avventura ricca di emozioni, soddisfazioni, ostacoli superati ed energie esuberanti e vitali celate dietro luci e ombre.

Nella seconda parte dell’evento, il palco è stato abilmente gestito da Elisa Tavera (psicologa psicoterapeuta del Centro per la Famiglia del Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese) che con l’utilizzo di una piattaforma digitale di collaborazione online ha alimentato il dialogo con i genitori, educatori ed insegnanti presenti in sala.

Originale, interattivo, leggero ma non superficiale, l’intervento della dott.ssa Tavera ha concesso uno spazio di riflessione in una dimensione non giudicante, sincera e portatrice di fiducia e speranza. “L’adolescenza è la vita che esplode e tenta di venire alla luce” e quindi, cari genitori, cercate la chiave della porta dei vostri figli che sono frammentati, vitali e in cammino, e hanno pur sempre un assoluto bisogno delle figure genitoriali presenti e attente a loro, in una nuova veste.

La serata è stata anche l’occasione per  ricordare i tanti servizi messi a disposizione dal Centro per le famiglie del Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese, tra i quali lo sportello S.O.S. Adolescenti per i genitori che hanno necessità di un confronto con esperti in tema di relazione e accompagnamento dei figli adolescenti, lo Sportello per i genitori separati e lo Sportello per donne vittime di violenza.

Il quadro delle iniziative a supporto, si completa con lo Spazio Ascolto Giovani “AL 34”, sportello a cui possono rivolgersi in autonomia gli adolescenti per mettersi in contatto con professionisti sociali e sanitari a loro disposizione.

Dall’intervento  di Giancarlo Arneodo, Presidente del Consorzio, è emerso chiaramente come le collaborazione ed il lavoro di squadra sul territorio siano la chiave per ottenere risultati: la numerosa e attiva partecipazione in occasione di “Prove di Crescita” è stata certamente un segnale della sinergia vitale che si vuole mantenere e alimentare sul territorio, anche grazie ad  iniziative in linea a quanto realizzato giovedi 28 aprile presso la Sala della Comunità, Cinema Teatro Don Bosco.

Infine, tra i suggerimenti, anche un utile rimando al potenziale di una buona lettura, per giovani e adulti, approfittando dell’enorme offerta di qualità della biblioteca 0-18 anni di Cuneo che può regalare molti scorci sul vissuto adolescenziale, tra le pagine di un libro.

Doveroso un riferimento alla Sala della Comunità, che non è stato solamente il luogo fisico dell’evento, bensì un vero e proprio spazio di incontro e di scambio nella comunità, confermando ulteriormente la vocazione di proporre iniziative culturali, formative, tematiche a servizio del territorio.

La serata si è conclusa con l’augurio di Don Mauro affinchè “nessuno si senta solo o isolato”, nè i giovani e tanto meno le figure genitoriali che li accompagnano. In pieno stile Don Bosco, si chiude il sipario con un sorriso e la consapevolezza che i ragazzi non basta amarli e volere loro bene, ma è necessario che loro si accorgano di essere amati.

 

 

 

 

 

 

Prima Comunione – Ringraziamento

Domenica 24 aprile nostra figlia Caterina ha ricevuto la Prima Comunione insieme ad altri 4 bambini.

La funzione è stata molto bella e toccante: la Chiesa ben addobbata, i canti, la comunità  che pregava attorno a questi ragazzi hanno reso tutto molto emozionante anche per i nostri parenti arrivati per questa occasione.

Caterina ha provato grande emozione e gioia nel suo cuore.

Aver ricevuto questo Sacramento ai Salesiani è stata per tutta la famiglia un vero dono del Signore per la serenità che ci trasmettono, questo ci aiuta a continuare con loro il nostro cammino spirituale.

Un grazie particolare al Parroco, Don Mauro, per aver guidato i nostri figli a questo grande incontro.

Il Signore ci protegga sempre, grazie di cuore.

Famiglia Rizzolio

 

Cucina oratorio: lavori in corso

Sono iniziati i lavori per la risistemazione della cucina dell’oratorio.

Spesa prevista € 47,000 più IVA (€20.000,00 da fondazione CRT e € 20.000,00 da fondazione Magnetto). Chi volesse dare un contributo come gruppo o come singoli lo può fare con un’offerta in busta chiusa con scritto “per la cucina” oppure con bonifico bancario a Oratorio Salesiano don Bosco   iban:  IT86X0306909606100000112484

 

 

 

III Domenica di Pasqua – Giovanni 21, 1-19

1Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: 2si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. 3Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.

4Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. 5Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». 6Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. 7Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. 8Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.

9Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. 10Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». 11Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. 12Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. 13Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. 14Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

15Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». 16Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». 17Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. 18In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». 19Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

 

Gesù appare ai discepoli tornati in Galilea al loro lavoro di pescatori (Gv 21,1-13). Diversi motivi si intrecciano in questo racconto. Anzitutto l’interessante contrapposizione tra Pietro e il discepolo prediletto. Ambedue vedono lo sconosciuto sulla riva, però è il discepolo prediletto che riconosce per primo il Signore. Dall’altra parte è Pietro che prende l’iniziativa di andare a pescare (v. 3), corre per primo incontro al Signore (v. 7), trae a riva la rete piena di pesci (v. 8). Sembra dunque che l’evangelista voglia esaltare – da punti di vista differenti – ora l’uno, ora l’altro: il discepolo amato per la chiaroveggenza nel riconoscere il Signore, Pietro per la prontezza e la generosità nel servizio. La chiaroveggenza nell’amore e la prontezza del servizio sono due caratteristiche del discepolo di Gesù.

Ma un motivo ancora più interessante presente nella pericope è il racconto della pesca, il cui significato ecclesiale è molto chiaro. Il miracolo della pesca allude alla missione. La fatica notturna dei pescatori è stata data: Gesù aveva detto «senza di me non potete far nulla» (15,5). Ma con Gesù tutto cambia: rigettano la rete e questa volta la ritirano piena di centocinquantatré grossi pesci. L’episodio è una parabola della futura missione: vuota senza Cristo, fruttuosa con lui. È la parola del Signore che riempie le reti, e sarà sempre la sua Parola che renderà efficace in ogni tempo la missione dei discepoli. La comunità cristiana non lo dimentichi mai.

Infine un terzo motivo importante: tutti riconoscono il Signore quando egli dice: «Venite a mangiare». Riconoscono il Risorto quando ripete uno dei gesti più simbolici di tutta la sua vita terrena: il servizio a mensa. Gesù distribuisce il pane e i pesci (21,13), un silenzioso memoriale della moltiplicazione dei pani e dell’ultima cena. Il Risorto si fa riconoscere nel gesto della dedizione, che è stata la verità del suo intero cammino. La nota della dedizione appartiene al Gesù terreno e al Signore risorto. È l’identità che lo accompagna in ogni sua condizione di vita e che rivela chi egli sia veramente.

Al brano sin qui commentato segue un dialogo fra Gesù e Pietro (21,15-19). È un testo molto noto. Affidandogli l’incarico di pascere il suo gregge, Gesù chiede a Pietro l’amore, non altro. Certo Pietro deve amare anche il suo gregge, deve guidarlo e servirlo. Ma la condizione per svolgere questo incarico è anzitutto quella di amare Gesù. Per servire gli uomini non basta guardare gli uomini e i loro bisogni, ma Gesù Cristo.

Prime Comunioni

Domenica 1° maggio 2022 alle 16 parteciperanno per la prima volta in modo completo all’Eucaristia i gruppi guidati da Rita Toscano e da Barbara Parola.

Preghiamo per loro:
Furlan Lorenzo
Gioia Ginevra
Giraudo Miriam
Pilati Giulia
Varengo Anita
Viale Benedetta
Crispino Sossio Luca
Dalmasso Thomas
Demaj Valentino
Demarchi Alice
Di Meo Rebecca
Esposito Josephine
Fedele Emanuela
Marchisio Vanessa
Meloni Nikolas (con il sacramento del battesimo)
Nardini Edoardo
Poma Alessandro
Sciddurlo Ginevra

La celebrazione sarà trasmessa su youtube Sale Cuneo