Aggiornamento delle disposizioni diocesane sull’obbligo di Green Pass

Il vescovo Piero Delbosco chiede la collaborazione di tutti i fedeli, in particolare degli operatori pastorali, in vista di una piena ripresa in sicurezza delle attività

Iniziando un nuovo anno pastorale, vista la lettera della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana inviata ai Vescovi l’8 settembre 2021 e le vigenti leggi secolari, il vescovo Piero Delbosco ha approvato le seguenti disposizioni a cui attenersi nelle Diocesi di Cuneo e di Fossano per svolgere le attività pastorali in sicurezza sanitaria, in particolare circa l’obbligo delle certificazioni verdi Covid-19 di cui all’art. 9 del Decreto Legge della Repubblica Italiana 22 aprile 2021, n. 52, convertito in legge, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della Legge 17 giugno 2021, n. 87 (d’ora in poi green pass).
1.
Per tutte le celebrazioni liturgiche, e comunque per qualsiasi atto di culto, non c’è obbligo di green pass ma continuano a valere le Norme per le celebrazioni con il popolo in tempo di pandemia dell’11 maggio 2020, con i successivi aggiornamenti.
2.
Per le altre attività pastorali, l’obbligo di green pass è circoscritto ai concerti nelle chiese, alle visite guidate nei luoghi di culto e ai convegni aperti al pubblico. Non c’è obbligo di green pass per le riunioni che sono riservate a specifici gruppi: di conseguenza, chi gestisce i corsi formativi per gli operatori pastorali, come pure gli incontri in preparazione ai sacramenti o comunque di catechesi, comprese tutte le attività degli oratori con minorenni, e le assemblee dei Consigli di partecipazione o del Sinodo diocesano, non è tenuto a verificare il green pass, salvo quando si consuma insieme il pasto in luoghi chiusi, ma deve sempre essere in grado di effettuare il tracciamento dei partecipanti, qualora si rendesse necessario; inoltre vanno comunque rispettati i protocolli di prevenzione.

Per quanto riguarda gli operatori pastorali, chierici e laici, è loro dovere essere nella condizione prevista per coloro che sono in possesso di green pass: la protezione dei fedeli per i quali prestano servizio deve prevalere su ogni altra considerazione, e quindi chi non è vaccinato o comunque nella condizione prevista per avere un green pass valido, deve astenersi da ogni ministero pastorale a diretto contatto con i fedeli. In particolare:
a.
i sacerdoti e i diaconi sono tenuti al green pass in virtù del vincolo di comunione che li lega al Vescovo diocesano;
b.
gli altri operatori delle attività di culto e religione, dunque i ministri della liturgia e i catechisti, sono esortati ad astenersi dal loro servizio se sprovvisti di green pass;
c.
gli operatori delle altre attività pastorali – e cioè gli addetti e i collaboratori delle Curie diocesane, degli uffici parrocchiali e delle opere educative, caritative e culturali, in particolare tutti i dipendenti degli enti ecclesiastici – sono tenuti al green pass sotto la vigilanza dei rispettivi superiori, esercitata secondo le linee guida predisposte dalle autorità secolari, nel rispetto delle Norme sulla tutela della riservatezza.

In merito alle modalità per mettersi nella condizione di effettuare il tracciamento dei partecipanti, qualora si rendesse necessario, chi gestisce corsi, incontri e assemblee può adottare il metodo che ritiene più adatto tra i seguenti:

  • far compilare ai partecipanti una scheda personale, completa di recapito se non è già disponibile diversamente, nel rispetto delle Norme sulla tutela della riservatezza, in cui ciascuno dichiara di non essere positivo al Covid-19, di non avere i sintomi ad esso associati e di non essere stato in contatto stretto con persone positive, possibilmente rilevando anche la temperatura corporea;
  • comunicare sempre, convocando le riunioni, che possono accedervi soltanto coloro che non sono positivi al Covid-19, che non hanno i sintomi ad esso associati e che non sono stati in contatto stretto con persone positive, rilevando le presenze, possibilmente con la temperatura corporea, e avendo a disposizione, nel rispetto delle Norme sulla tutela della riservatezza, i recapiti dei presenti.

Il salesiano don Vittorio Bazzoni a Cuneo per i 50 anni di sacerdozio

Era stato in oratorio dal 1972 al 1983 e a Madonna dei Boschi di Peveragno

Cuneo – “Ragionate sempre con la vostra testa, siate controcorrente e amate i vostri salesiani e le vostre figlie di Maria Ausiliatrice che la Provvidenza vi ha fatto incontrare”. Così ha salutato tutti don Vittorio Bazzoni, salesiano che è venuto a Cuneo ieri, domenica 3 ottobre, per festeggiare i suoi 50 anni dall’ordinazione sacerdotale.

Don Vittorio è ben conosciuto nel cuneese perhé rimase a Cuneo responsabile dei ragazzi dell’oratorio dei Salesiani dal 1972 al 1983 e prima per molti anni all’istituto di Madonna dei Boschi di Peveragno, lasciando nel cuore dei ragazzi del tempo, oggi adulti, segni indelebili di amicizia, di affetto e di esperienze profonde di vita oratoriana e di vita quotidiana. Ieri, circondato da tanti dei suoi oratoriani di un tempo e tanti ex allievi di Peveragno, ha voluto festeggiare a Cuneo questo traguardo ricordando con le sue parole tanti confratelli e le suore salesiane passate a Cuneo e Peveragno e tanti ragazzi che ha detto “sono già prematuramente nell’abbraccio del Padre”

Programmazione Cinema don Bosco

Forza Auxilium, riparte

Con l’inizio delle scuole sono ripartite tutte le attività sportive dell’Auxilium Cuneo. Una bella sfida rimettere in moto una società sportiva dopo due anni così difficili. Fermarsi è stato un po’ come sedersi in panchina, solo che non stavamo assistendo ad una bella partita di amici e compagni di squadra. Ci siamo seduti attendendo che qualcuno ci permettesse di nuovo di tornare a giocare. Finalmente lo stiamo facendo e, speriamo, di poter continuare fino all’inizio della prossima estate.

Così sui campi in erba dell’oratorio sono tornati a correre i giovani calciatori. Sono tanti che hanno saturato le squadre dai più piccoli alla juniores dei grandi con addirittura due squadre under 10 e due squadre under 12.

In palestra la pallavolo ha riportato le ragazze a schiacciare sottorete, mentre i ragazzi più grandi hanno ripreso a fare canestro con le attività del basket. Il corso di minivolley ha accolto gli atleti della fascia elementare così come il neonato gruppo di minibasket ha preso il via.

Tennis tavolo e ginnastica ritmica completano l’offerta per i ragazzi, ma anche, come nel caso dei pongisti, per gli adulti. Infine sono ripresi anche i corsi di fitness adulti con le lezioni di aerobica, pilates, zumba e corpo libero. Per le informazioni la segreteria Auxilium, in via Gobetti 30, di fianco al Circolo don Bosco, è aperta il lunedì, mercoledì e giovedì dalle 16,30 alle 18,30.

A partire da domenica l’Auxilium Cuneo e la Scuola Materna Galiberti proporranno in vendita i pettorali della Straconi 2021. Questo permetterà di ottenere un contributo che utilizzeremo per le attività sportive e della scuola dell’infanzia. Il costo è quello di sempre, 5 euro, e con il pettorale si riceve un braccialetto personalizzato in silicone ed uno in tessuto, una confezione da 100 gr di Fruttosi mela bio, una confezione di humus bio AnEnzy e la Straconi card per un anno di vantaggi. Domenica troverete un banchetto fuori dalla chiesa parrocchiale ed uno in oratorio.

Partecipa a rifare lo scalone di ingresso alla nostra chiesa

L’importo raccolto all’8 ottobre è di  € 2.700,00 – mancano ancora € 2.300,00

Lo scalone di ingresso alla chiesa necessita di un restauro importante. Con il tempo alcune parti si sono assestate altre hanno assunto inclinazioni non conformi allo scopo, e pertanto è giunto il momento, non più di ripristinare singoli elementi, bensì di rivedere tutta la scala.

Per una operazione corretta e duratura occorre rimuovere tutti gli elementi di copertura della scala, ripristinare la struttura sottostante, portare le alzate in laboratorio per la realizzazione del bisello, intaglio che permetterà un miglior abbinamento pedata a filo alzata (attualmente la pedata è a sbalzo sull’alzata), riposizionamento a regola d’arte delle pietre di copertura della scala.

Si procederà per tratti, prima la parte destra e poi la sinistra.

Il lavoro impegnerà una settimana a tratto e pertanto due settimane complessive. Si prevede di eseguire il lavoro nei primi giorni di ottobre.

La spesa complessiva è preventivata in € 5.000,00.

 

Modalità di contribuzione per lo scalone:

1 – Offerta in busta chiusa con scritto: “messa a norma sicurezza scale ingresso della chiesa San Giovanni Bosco in Cuneo“. Mettere la busta: nei bussolotti in chiesa, oppure nel cestino durante la Messa, oppure consegnarla direttamente a un salesiano.

2 –  Fare bonifico bancario valido per detrazione fiscale.

IBAN:
IT17G0306909606100000112405

Parrocchia San Giovanni Bosco
Via San Giovanni Bosco, 15 – 12100 Cuneo

Causale: “messa a norma sicurezza scale ingresso della chiesa San Giovanni Bosco, in Cuneo”.

 

 

 

 

 

Relazione scala in pietra di Luserna esterna alla chiesa

Iniziati i lavori della scala della chiesa 

1° Rimozione di tutta la scala in pietra recuperando tutto il materiale (alzate – pedate)

2° La causa per questo intervento è dato dalle infiltrazioni d’acqua che continuavano a persistere facendo deteriorare i mattoni sottostanti, quindi si creava non più sicurezza per il passaggio delle persone

3° Il nuovo intervento prevede, recuperando tutto il materiale rimosso con relativa pulizia, di dare migliore aderenza posando scalini in pietra direttamente sul calcestruzzo dando maggiore solidità cercando di creare le pendenze necessarie per lo scolo delle acque

4° Porto a conoscenza che la nuova posa dei gradini terrà conto delle norme di sicurezza ove prevede passaggio pubblico

Michelangelo Trucco

 

Foto 1: modello di gradino al termine del lavoro secondo norme sicurezza

Foto 2 e 3: macerie scala precedente

Foto 4: nuovo disegno della scala

XXVII Domenica del Tempo Ordinario – Marco 10, 2-16

Dal vangelo  secondo Marco 10, 2-16

2Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. 3Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». 4Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». 5Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. 6Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; 7per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie 8e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. 9Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». 10A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. 11E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; 12e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
13Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproveravano. 14Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. 15In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». 16E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

Gesù è incamminato verso Gerusalemme e verso la Croce, ed è in questo contesto che Marco raggruppa gran parte degli insegnamenti di Gesù ai discepoli. Dopo un’istruzione sul servizio, sull’accoglienza e sullo scandalo, ecco un’istruzione sul matrimonio e sui piccoli.

Come tutte le altre volte in cui è coinvolto in un dibattito, Gesù supera i termini angusti in cui gli uomini pongono il problema e va alla radice. Nel nostro caso, non si chiede come deve essere interpretato di preciso il passo di Mosè, bensì si chiede quale sia l’intenzione fondamentale di Dio alla quale bisogna ispirarsi al di là di ogni casistica e di ogni interpretazione che la tradizione ha forse via via accumulato. Non basta appellarsi alle tradizioni, bisogna valutarle in base a quella intenzione iniziale che le ha generate e che esse a modo loro e per il loro tempo (ma spesso anche pagando il tributo alla debolezza degli uomini e alla loro poca fede) hanno cercato di esprimere. È un principio che vale anche per le Scritture: tutto è parola di Dio, ma c’è testo e testo. Gesù non pone sullo stesso piano Genesi e Deuteronomio: il primo rivela l’intenzione profonda di Dio, il secondo paga un tributo alla durezza di cuore degli uomini.

Per Gesù l’intenzione profonda a cui il matrimonio deve rifarsi è l’Alleanza, o se preferiamo la «fedeltà senza tentennamenti». È la medesima fedeltà che Gesù sta vivendo nella sua scelta messianica e che lo porterà sulla Croce: una fedeltà definitiva e senza pentimenti, un’alleanza senza compromessi. Unendosi alla sua donna, l’uomo deve portare tutto se stesso, giocandosi completamente e definitivamente. Ecco perché e a quali condizioni il matrimonio diventa veramente una «sequela», cioè un luogo in cui l’amore del Cristo, la sua fedeltà, il suo servizio, in una parola il «cammino» che egli ha percorso, tornano a trasparire.

Ma nel Vangelo di questa domenica c’è anche un secondo esempio: Gesù, a differenza dei suoi discepoli, accoglie i bambini. Con questo non soltanto si oppone alla mentalità del tempo, ma addirittura anche alla mentalità dei discepoli: l’episodio tradisce infatti uno scontro: «I discepoli li sgridarono… Gesù vedendo ciò, si indignò…». Con grande meraviglia dei discepoli, Gesù accoglie i bambini: perde tempo con loro. La serietà del suo cammino verso Gerusalemme non distrae Gesù dai piccoli. Egli non ha cose più importanti da fare. (don Bruno Maggioni, biblista)

 

Il Papa: ogni battezzato è chiamato all’evangelizzazione

L’intenzione di preghiera di Francesco per il mese di ottobre è per i discepoli missionari, perché tutti i cristiani siano coinvolti nella missione con la testimonianza di vita. È diffusa, come di consueto, dalla Rete Mondiale di Preghiera attraverso il video del Papa…

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Articolo su Assemblea MGS del 25 settembre 2021

Per chi sono io? − NonPiùTeenagers

Nella giornata di sabato 25 settembre, all’interno del contesto del Campo 4, gli animatori del Movimento Giovanile Salesiano si sono ritrovati al colle Don Bosco assieme a laici impegnati, SDB e FMA, in previsione dell’inizio dell’anno pastorale. Hanno ascoltato la testimonianza di Renato Cursi, segretario esecutivo di Don Bosco International, e Andrea Farina, coordinatore dell’Osservatorio Salesiano per i diritti dei minori.

Il tema portante di quest’anno, il secondo di un ciclo triennale che si concluderà l’anno prossimo, è “Make the dream”, ossia realizzare un sogno, che anticipa quello successivo: “Share the dream”, “Condividere il sogno”. A latere, un altro slogan: “Amàti e chiamàti”, che riprende la vocazione, cosa siamo chiamati a fare. A tal proposito gli ospiti hanno legato il carisma salesiano alla tematica del viaggio, creando un filo conduttore attraverso la figura di Harry Beck, celebre disegnatore britannico, famoso per aver realizzato la prima mappa schematica della metropolitana di Londra. Nel viaggio, come enunciano Andrea e Renato, l’importante è avere un punto di partenza, ed averne consapevolezza; tuttavia il rischio è che si rimanga ancorati, dunque è necessario che ci siano delle spinte, serve mettersi in viaggio. Un altro requisito fondamentale è il punto di arrivo, con una mappa. Come ribadito in precedenza, Harry Beck ne disegnò una per limitare il traffico a Londra, e lo fece allontanandosi dalla realtà, creando una mappa chiara e semplice, facendo un gesto di sintesi.

In secondo luogo si è spostata l’attenzione sulle caratteristiche della spiritualità giovanile salesiana: la gioia della fede, ovvero la testimonianza concreta della fede; il coraggio delle proposte, a discapito del senso di inadeguatezza che regna in Europa, altrimenti il rischio è quello di cedere il posto alla laicità in senso negativo; lo spirito dell’oratorio e del cortile, ossia il criterio oratoriano, che si deve far conoscere e condividere in Europa. Si è aggiunto che nonostante una cospicua e forte presenza del Movimento Giovanile Salesiano, in Italia si “maltrattano” i giovani, in quanto non li si supporta nel percorso di educazione e formazione per poi trovare lavoro. A questo proposito si è cercato di coniugare la tutela dei diritti dei minori e il sistema preventivo di Don Bosco. Grazie alla Convenzione di New York dell’infanzia sui diritti dell’adolescenza, sottoscritta nel 1989, i giovani sono passati da essere oggetti di diritto a essere soggetti di diritto, rompendo con il passato, ossia il minore è considerato soggetto attivo, partecipe, che ha il diritto di essere ascoltato. Gli stati che si adeguarono e adottarono la Convenzione videro, sin da subito, effetti e risvolti profondi. Grazie alla Convenzione, si è creata una cesura e una trasformazione che ha posto al centro il minore, riconoscendolo come portatore di diritti fondamentali: si è passati dal concetto di protezione, secondo il quale si interveniva sul giovane solo in caso di emergenza, alla consapevolezza della prevenzione, attraverso il sistema preventivo, strumento che permette di intervenire attivamente e per il quale sono interpellate le istituzioni: se esse agiscono, il cambiamento è duraturo. La Convenzione ci ha permesso di guardare a diverse questioni, ad esempio la povertà educativa, che non permette il riscatto sociale, emersa maggiormente con la pandemia, oppure l’accessibilità ai diritti. Per far fronte a queste problematiche sono necessari interventi comunitari.

Inoltre, in prospettiva di intervento salesiano, si è accennato alle disuguaglianze, che si possono abbattere attraverso l’uguaglianza, l’equità – che porta a esiti uguali, ma con trattamento diverso − e la giustizia, che è volta a rimuovere le disuguaglianze. In ottica salesiana dobbiamo integrare la fede e la misericordia, la pace e la carità, al fine di crescere umili, forti e robusti, con filo conduttore la formazione, la quale implica la sintesi di educazione ed evangelizzazione.

In un secondo momento della mattinata ci si è divisi in gruppi per dar luogo al confronto. Si è riflettuto su come migliorare il lavoro di rete nelle nostre comunità, su come educare la dimensione sociale della nostra fede e dei giovani che ci sono affidati e su come renderci umili, forti e robusti con chiave di lettura sinodale. Si è osservato che con le istituzioni occorre comprendere e far comprendere, trovando un punto di incontro e collaborazione come comunità. Gli spunti emersi dal dibattito sono stati raccolti per introdurre la discussione pomeridiana.

Nel pomeriggio ogni casa salesiana si è riunita per ragionare su come apportare interventi concreti al fine di creare rete con il territorio, mettendo in luce povertà e difficoltà che si incontrano. I “Sale Cuneo” hanno proposto di puntare sul dialogo con la diocesi, ponendo in essere una maggior collaborazione per intercettare i ragazzi o agganciare gli universitari anche dopo il loro percorso quinquennale, legandoli all’idea di Don Bosco e al carisma salesiano.

E se la Fede avesse Ragione? 2021/2022 – Le ragioni della SPERANZA

“L’amor che move il sole e l’altre stelle

Riprendono gli appuntamenti di “E se la fede avesse ragione?” per l’anno 2021-2022: sei incontri rivolti ai giovani per un percorso autentico di fede, organizzati in collaborazione con la Pastorale Giovanile Diocesana. In particolare, in questa nuova edizione, gli incontri avranno come tema “L’amor che move il sole e l’altre stelle” – Le ragioni della SPERANZA.

L’appuntamento sarà sempre presso la Basilica Maria Ausiliatrice di Valdocco dalle ore 21.00 alle 22.30, con possibilità, per chi lo desidera, di una cena condivisa alle ore 19.45. Il primo appuntamento sarà giovedì 14 ottobre.