RMG – “COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA D’OGGI. La dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco”. Presentati il titolo e le linee guida della Strenna 2023

Il Rettor Maggiore dei Salesiani e Padre e Centro d’Unità della Famiglia Salesiana, Don Ángel Fernández Artime, dopo una fase di consultazione e discernimento con i Responsabili della Famiglia Salesiana, i membri del Consiglio Generale e altri esperti, ha reso noti oggi il titolo e le linee guida del suo messaggio della Strenna per il 2023: “COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA D’OGGI. La dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco”.

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PRESENTAZIONE DEL TEMA – SGUARDO DI INSIEME ALLA STRENNA 2023

COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA D’OGGI.

La dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco

 

Anzitutto desidero ricordare che questa Strenna 2023 si rivolge a due gruppi di destinatari: i bambini, gli adolescenti e i giovani di tutte le presenze della Famiglia di Don Bosco nel mondo. E, contemporaneamente, essa è indirizzata a tutti i gruppi della Famiglia salesiana, invitata a scoprire o a riscoprire la propria dimensione laicale.

Come possono esserci due destinatari così differenti? La risposta è semplice.

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Lettera ispettore don Leonardo Mancini ai salesiani e laici corresponsabili

Carissimi/e, vi scrivo in un momento dell’anno in cui alcuni ambiti pastorali stanno andando
gradualmente a limitare il proprio volume di attività, mentre altri continuano a pieno ritmo…

Lettera dell’ispettore – Luglio 2022

Don Mauro lascia i Sale

Come sapete, l’Ispettore dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta mi ha chiesto di andare ad Alessandria, all’Oratorio Salesiano don Bosco, come direttore della comunità e parroco della comunità San Giuseppe Artigiano. Inizierò il servizio di direttore sabato 27 agosto, con la liturgia del vespro, ad Alessandria. Sarò tra voi ancora domenica 28 alle 10,30 per presiedere la S. Messa e per ringraziarvi per i tre anni, molto particolari, vissuti insieme. Verrò insediato come parroco ad Alessandria dal vescovo mons. Guido Gallese, nella chiesa parrocchiale S. Giuseppe Artigiano, domenica 11 settembre alle ore 10,00.
Appena possibile vi daremo le informazioni per l’arrivo di don Egidio Deiana, vostro nuovo parroco.
Don Mauro

Un saluto alla comunità da don Egidio Deiana, nuovo parroco

Cara la mia gente del Don Bosco di Cuneo,

                        salute e bene a voi tutti.

Colgo questa opportunità che mi offre Don Mauro per farvi giungere il mio saluto fraterno. Lo faccio con gioia e tanta fiducia. Ed enorme discrezione. Tra qualche settimana sarò nella vostra comunità dei Sale, che diventerà anche la mia. Sono felice di condividere la mia vita salesiana e sacerdotale con voi. Quando ho ricevuto l’obbedienza, tra le varie riflessioni che ho fatto davanti al Signore e a Don Bosco c’era anche una richiesta: “Signore Gesù, aiutami ad allargare gli orizzonti del cuore in modo da fare spazio a tutte le persone della comunità di Cuneo con affetto benedicente”. Gesù, Maria Ausiliatrice e Don Bosco sono sempre stati i miei riferimenti nel lavoro pastorale vissuto finora: conto sul vostro aiuto per continuare fedeltà a questi riferimenti e camminare insieme per il bene della realtà giovanile e delle famiglie e soprattutto delle situazioni più forti di fragilità. Conosco un poco la realtà di Cuneo dall’epoca in cui ero delegato di Pastorale Giovanile del Piemonte (incarico che ora svolge Don Alberto, già responsabile dell’Oratorio presso di voi). Ho sempre conservato una considerazione di stima e ammirazione per la realtà salesiana di Cuneo, di cui conosco tante meravigliose e preziose vocazioni sia di Salesiani che di Figlie di Maria Ausiliatrice. Questa ammirazione un poco mi intimidisce: ma ho fiducia nella vostra comprensione e collaborazione paziente. Ringrazio Don Mauro per la guida della comunità in un periodo delicato e imprevedibile: l’ho sperimentato pure io qui ad Alessandria. Speriamo si possa ripartire con speranza e tanta carità. Intanto, mentre lo ringraziamo, lo affidiamo volentieri al Signore e a Don Bosco per la sua missione come Direttore e Parroco di una realtà attiva e variegata nella periferia Alessandrina. Non voglio annoiarvi ulteriormente e mi fermo qui. A Dio piacendo, avremo modo di conoscerci quando sarò tra voi.

Con l’affetto benedicente vi giunga il mio saluto fraterno per tutti e per ciascuno in particolare, sia Confratelli e Consorelle della Famiglia Salesiana e sia collaboratori delle varie iniziative che il Sale porta avanti per il bene di tutta la comunità cristiana e per il mondo giovanile. Sentitevi ricordati ogni giorno nella Santa Messa e nella preghiera ai nostri Santi. Arrivederci.

Don Egidio Deiana

 

Francesco Besucco – Un santo in casa… da conoscere

La Parrocchia di Argentera nella persona del parroco, il Comune di Argentera nella persona del Sindaco e la locale Pro Loco, insieme al parroco del Duomo di Cuneo e dei Salesiani, offrono questi eventi per conoscere il giovane Francesco Besuccco e il suo mondo.

Presso la chiesa di Argentera:

lunedì 8 agosto, in serata, incontro  tenuto da don Aldo Giraudo: La biografia su Francesco Besuccco scritta da don Bosco; a seguire proiezione del film Aiga d’en Viage (narra la vicenda del “Benedetu Crouchifiss” durante la tremenda alluvione del 1957.

martedì 9 agosto ore 10,00 Santa Messa presieduta dal Vescovo di Cuneo e concelebrata dai vari sacerdoti.
A seguire processione  sul vicino luogo natio di Besucco e in conclusione  rinfresco offerto dalla Pro Loco.

XVII Domenica del Tempo Ordinario – Luca 11, 1-13

1Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». 2Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:

Padre,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno;

3dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,

4e perdona a noi i nostri peccati,

anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,

e non abbandonarci alla tentazione».

5Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, 6perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, 7e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, 8vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.

9Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. 10Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. 11Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? 12O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? 13Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Da sempre i cristiani hanno cercato di definire il contenuto essenziale della loro fede. Gesù stesso ce lo consegna: lo fa con una preghiera, non con un dogma. Insegnaci a pregare, gli hanno chiesto. Non per domandare cose, ma per essere trasformati. Pregare è riattaccarci a Dio, come si attacca la bocca alla fontana; è aprire canali dove può scorrere cielo; è dare a Dio del padre, del papà innamorato dei suoi figli, è chiamare vicino un Dio che sa di abbracci, e con lui custodire le poche cose indispensabili per vivere bene. Ma custodirle da fratelli, dimenticando le parole “io e mio”, perché fuori dalla grammatica di Dio, fuori dal Padre Nostro, dove mai si dice “io”, mai “mio”, ma sempre Tu, tuo e nostro. Parole che stanno lì come braccia aperte: il tuo Nome, il nostro pane, Tu dona, Tu perdona.

La prima cosa da custodire: che il Tuo nome sia santificato. Il nome contiene, nella lingua della Bibbia, tutta la persona: è come chiedere Dio a Dio, chiedere che Dio ci doni Dio. E il nome di Dio è amore: che l’amore sia santificato sulla terra, da tutti. Se c’è qualcosa di santo e di eterno in noi, è la capacità di amare e di essere amati.

Venga il tuo Regno, nasca la terra nuova come tu la sogni, una nuova architettura del mondo e dei rapporti umani.

Dacci il pane nostro quotidiano. Il Padre Nostro mi vieta di chiedere solo per me: «il pane per me è un fatto materiale, il pane per mio fratello è un fatto spirituale» (N. Berdiaev). Dona a noi tutti ciò che ci fa vivere, il pane e l’amore, entrambi necessari, donaceli per oggi e per domani.

E perdona i nostri peccati, togli tutto ciò che invecchia il cuore e lo fa pesante; dona la forza per sciogliere le vele e salpare ad ogni alba verso terre intatte. Libera il futuro.

E noi, che conosciamo come il perdono potenzia la vita, lo doneremo ai nostri fratelli e a noi stessi, per tornare leggeri a costruire di nuovo la pace.

Non abbandonarci alla tentazione. Non ti chiediamo di essere esentati dalla prova, ma di non essere lasciati soli a lottare contro il male. E dalla sfiducia e dalla paura tiraci fuori; e da ogni ferita o caduta rialzaci tu, Samaritano buono delle nostre vite.

Il Padre Nostro non va solo recitato, va sillabato ogni giorno di nuovo, sulle ginocchia della vita: nelle carezze della gioia, nel graffio delle spine, nella fame dei fratelli. Bisogna avere molta fame di vita per pregare bene. Fame di Dio, perché nella preghiera non ottengo delle cose, ottengo Dio stesso. Un Dio che non signoreggia ma si coinvolge, che intreccia il suo respiro con il mio, che mescola le sue lacrime con le mie, che chiede solo di lasciarlo essere amico. Non potevo pensare avventura migliore. (p. E. Ronchi)

Programma 6^ settimana – Estate Ragazzi 2022

In partenza la sesta settimana per Estate Ragazzi ai Sale Cuneo: cinque giorni di divertimento e formazione fra attività in oratorio e gite!

Scopri il programma qui sotto!

Programma 6^ settimana – Estate Ragazzi 2022

 

Lavoro salesiano in Cina

lunedì 25 luglio, ore 21.00, in oratorio sala conferenze, don Michele Ferrero offre una breve condivisione sul lavoro salesiano in Cina e la situazione della Chiesa in quel paese.

Tutti benvenuti soprattutto giovani, Cooperatori ed exallievi.

In vacanza il Corso di Italiano per cittadini ucraini presso la parrocchia salesiana

Il corso, iniziato nel periodo pasquale, si avvia alla pausa estiva con le vacanze d’agosto, periodo tradizionalmente di riposo per la maggior parte degli italiani e di doverosa riflessione su quanto  fatto e sul da farsi per tutti gli operatori coinvolti in questa esperienza, avviata all’incirca a Pasqua dopo il precipitare degli eventi in Ucraina e poi in Europa. L’imprevedibilità di quanto accaduto e la  conseguente urgenza dell’intervento umanitario, a tutti i livelli istituzionali e non, hanno determinato la rapida messa in campo di forze istituzionali e civili a livello nazionale e locale e, per quanto riguarda Cuneo, del Comune, Caritas, Comunità d’accoglienza, Parrocchie, privati cittadini, volontari. Questo corso è stato una delle tante gocce nel mare a favore della popolazione ucraina in fuga, (quindi profughi non migranti) per la maggior parte donne e bambini, temporaneamente ospitati nelle nostre zone, con l’esigenza di apprendere i rudimenti della lingua italiana per sopravvivere dignitosamente nella vita quotidiana, nell’attesa del ritorno a casa. I numerosi insegnanti volontari coinvolti nell’esperienza, con l’aiuto preziosissimo di due mediatrici ucraine, hanno, dunque, dovuto praticare una didattica non tradizionale, fatta di grammatica, ma di supporto per orientarsi nel nuovo contesto di vita dove sono stati proiettati all’improvviso. Hanno così condiviso una realtà drammatica di vite sospese, spesso taciuta, allusa, sottintesa ma presente e palpabile. Non sempre è stato facile l’approccio psicologico, anche per l’irregolarità della frequenza di un’utenza all’inizio molto numerosa poi sempre più rarefatta per svariati motivi: lavoro, tentativi di ritorno a casa, problemi familiari… tanti se ne andavano tanti arrivavano per poi sparire anch’essi. Un grande aiuto è venuto dalle animatrici/animatori della parrocchia che, pazientemente, hanno cercato di tenere le fila di questo movimento durante le lezioni, occupandosi dei bambini spesso traumatizzati e spaventati dalle novità. Qualcuno dei più grandi si è inserito all’Estate Ragazzi ed è stato un bel successo grazie all’impegno profuso a piene mani. L’obiettivo di tutti, allievi e insegnanti, è poter riprendere a settembre da dove ci si è interrotti a luglio ma ancor più grande è la speranza che non abbiano più bisogno di noi e possano lasciarsi alle spalle quest’incubo.

A settembre!