Cresime di domenica 7 febbraio

Dopo un anno d’attesa dovuto all’improvviso lockdown per emergenza covid-19, l’annata del 2006 è finalmente riuscita a concludere il suo cammino di catechismo. Al seguito dell’ultimo comunicato del vescovo, noi catechisti ci siamo ritrovati per pensare alla parte finale di questo importante percorso organizzando diversi incontri, online ed in presenza, in cui abbiamo trattato con i ragazzi dei diversi temi relativi alla cresima.

I momenti più salienti sono stati: il primo incontro in presenza dopo diversi mesi, il ritiro di domenica 31 gennaio e infine le confessioni.

Quello che ha più stupito positivamente noi catechisti è stato ritrovare i ragazzi più consapevoli, partecipi e maturi. Ci sembra proprio che il lockdown li abbia aiutati a riflettere sui valori della vita e della salute e li abbia trasformati. Li abbiamo seguiti per tre anni e più, alcuni momenti sono stati veramente faticosi, mentre altri molto gratificanti. Alla conclusione del cammino dobbiamo proprio dire che ne è valsa la pena!

All’incontro, dove i ragazzi si sono finalmente potuti rivedere, abbiamo parlato dei sette doni dello Spirito Santo e don Alberto ha presentato loro il rito della celebrazione della cresima.

Nel ritiro del 31 abbiamo presentato loro i quattro elementi della cresima. Ci sembra proprio che lo Spirito Santo si sia manifestato nella loro mente e nel loro cuore, abbia acceso con la sua luce, dissetato con la sua acqua, riscaldato col suo calore e riposato con la sua brezza. Perché poi alla fine, ne siamo convinti, al di là dei nostri sforzi e del nostro fare, è Lui che agisce in ciascuno e opera meraviglie.

Dopo il pranzo, i ragazzi hanno vissuto un bel momento di svago ritrovando finalmente la vera gioia dell’oratorio.

Toccante è stato il momento delle confessioni, in cui, aiutati dall’esame di coscienza, esaminando i doni dello Spirito, i ragazzi sono stati invitati a riflettere su ciò che occorre buttar via dai nostri cuori e quello che invece è bello ricevere in dono per vivere una vita da cristiani.

Ed infine, ce l’abbiamo fatta! Domenica scorsa i primi due gruppi hanno ricevuto questo grande sacramento, mentre gli altri due non aspettano altro che il loro momento questo weekend.

A servizio dei senza fissa dimora: bilancio di un’esperienza

Un gruppo di giovani dell’oratorio salesiano ha svolto un servizio di volontariato, continuativo, al centro diurno di ospitalità per senza fissa dimora, presente al Cuore Immacolato di Maria, che è stato poi chiuso lo scorso 31 gennaio. Al termine di questa esperienza tracciano un bilancio.

Cosa ti spinge ad andare a fare questo servizio?

Le motivazioni che ci spingono a partecipare a questo progetto nascono da un senso di gratitudine per quello che si ha e dalla volontà di non voler essere indifferenti di fronte a chi ha di meno, oltre alla rabbia nei confronti delle disparità, delle disuguaglianze, della necessità di vivere per sopravvivere. Siamo consapevoli della povertà che abbiamo intorno e l’abbiamo percepita più vicina che mai, anzi, abbiamo avuto la possibilità di incontrarla, attraverso i volti dei ragazzi ospitati. Ci siamo resi conto di quanto sia importante accorgersi di chi spesso dalla società viene visto con sospetto, o non viene visto proprio. Ci muove pensare che, oltre ad avere un posto dove stare, questi ragazzi hanno bisogno di persone con cui parlare, confrontarsi o, semplicemente, giocare. Il tempo speso lì con loro viene percepito come un tempo arricchente sotto un duplice aspetto: per noi, perché abbiamo modo di metterci in gioco in una necessità reale, e per loro perché attraverso di noi possono respirare un po’ di normalità. Questo servizio ci sembra anche un modo bello di staccare dalla routine in modo costruttivo, utile. Da giovani cristiani, non può mancare anche un aspetto spirituale; incontrare i ragazzi ci permette di scorgere il volto di Dio in loro e nel nostro modo di stare con loro.

Cosa pensi che manchi e cosa potremmo fare di più?

In generale riteniamo che sia la nostra presenza, sia la loro presenza al Cim, possa essere più utile e produttiva. Sentiamo che la nostra presenza possa essere molto di più di una semplice assistenza. È bene entrare in relazione con loro attraverso il gioco, ma sentiamo che l’impegno dei volontari possa essere sostenuto da iniziative, previste nel progetto, per incentivare i ragazzi accolti ad essere più attivi, per permettere loro un più agevole inserimento nella comunità in cui vivono e, successivamente, nella società. Sentiamo che il loro stare non debba appoggiarsi su delle comodità e noi volontari possiamo essere quel motore che li smuove e li spinge ad essere socialmente utili; alcuni esempi possono essere togliere la neve, pulire le strade dalle sporcizie, imparare l’italiano, imparare a fare qualcosa di pratico e a prendersi cura degli ambienti a loro disposizione. Mettendosi alla prova, i ragazzi hanno la possibilità di riscoprirsi sotto diversi punti di vista e di rivalutare le proprie capacità.

Che contributo stiamo dando a questo progetto?

Il contributo più grande che sentiamo maggiormente è semplicemente la nostra presenza, una presenza che non sa solo di assistenzialismo, ma che ci vede partecipi nel dono di un servizio. Ci riconosciamo come presenza al di fuori di alcune figure più formali, come possono essere gli operatori, e questo per noi e per loro è una grande risorsa, in quanto possiamo figurare come amici, persone con cui passare il tempo, con cui chiacchierare, con cui spezzare la monotonia. In noi possono trovare delle persone pronte ad ascoltarli, ad ascoltare le loro storie, a giocare. Siamo la società che volontariamente cerca un contatto con loro e questo può fargli un gran bene, perché possono davvero sentirsi guardati per quel che sono e non per quel che non hanno.

Elenco Cresimandi

Elenco dei cresimandi di questa domenica 7 febbraio:

Bacco Elisa
Barale Arianna
De Simone Francesca
De Virgilio Silvia
Dutto Elisa
Falanga Francesca
Fraire Anna
Froni Anna
Gagliardi Roberto
Galli Alice
Giordanengo Vittoria
Isoardi Elisabetta
Isoardi Emanuele
Kretly Emma
Lamarca Giovanni Battista
Luciano Martina
Masia Martina
Perri Rachele
Roasio Francesco
Saba Matilda

catechiste: Suor Bruna e Cristina

San Giacomo Experience!

La Casa Alpina di San Giacomo ha bisogno di importanti interventi di messa in sicurezza, il cui costo ammonta a qualche decina di migliaia di euro. Perchè investire tante risorse in una struttura? Alla ricerca del significato che San Giacomo ha per la nostra Comunità e che vorremmo avesse per le generazioni future, ci facciamo raccontare la “San Giacomo Experience” da chi l’ha vissuta in prima persona. Cominciamo da una interessante chiacchierata tra Luisa Fissore e Gianni Migliore, in arte “Pam”.

Un lunedì di gennaio, ore 18.30: un ospite speciale ci raggiunge a casa. Ho conosciuto Gianni Migliore detto “Pam” nel 1998 in occasione, indovinate un po’, della possibilità di lavorare durante il turno “famiglie” in agosto a San Giacomo. Ed ecco l’elemento collante, quel luogo in Valle Gesso, quella casa che tanti oratoriani hanno vissuto, quelle mura che sembrano parlare e raccontare di giovani, risate, silenzi, amicizie, riflessioni, spiritualità, tornei, falò, canzoni al cielo, Salesiani, buon cibo, compagnia, natura e tanta, tanta Comunità.

Gli occhi di Pam brillano quando si parla della casa Salesiana di San Giacomo, la voce ed il gesticolare delle mani profumano di circa sessant’anni di esperienza in quella che era originariamente la residenza dei Savoia adibita a scuderia e ricovero degli animali e poi caserma “Principessa Iolanda”.

Ma andiamo con ordine.

Mi rendo conto di non sapere granché della storia della casa e ascolto con interesse le primissime imprese in montagna di alcuni oratoriani intorno al 1947 fino all’affidamento nel 1950 della gestione della neonata colonia di San Giacomo ai Salesiani da parte del Comune di Cuneo. Exallievi protagonisti su tutta la linea.

Pam sorride raccontando che al suo primo campeggio, quarta elementare, si raggiungeva la colonia a piedi da Entracque ed il Comune portava le valigie ….altroché parcheggi a pagamento o auto ai bordi della strada.

Non mi trattengo e inizio a fare il gioco delle “differenze”: mangiatoia al posto dell’attuale cappellina, campo di patate al posto dell’attuale campo da gioco, battuto di cemento come pavimento, unico salone con brande anziché comode camerette con letti e armadietti, un water e lavandino al posto dei bagni con doccia (per lavarsi c’era il fiume), luce a gas al posto dell’elettricità, mucche al posto del salone, la cappellina al posto dell’attuale saletta degli ospiti…

Insomma, altri tempi, altre comodità, ma stesso entusiasmo e stessa casa.

Negli anni 70 i Salesiani acquistano alcune porzioni della caserma: con ottocentomila lire la stalla venduta dall’erede Savoia, sig. Rondolino e una parte dei terreni adiacenti dal Sig. Gerbino di Entracque.

La svolta arriva nel 1987 con la partecipazione dei Salesiani all’asta per concorrere all’acquisto della ex Caserma “principessa Iolanda”: exallievi protagonisti ancora una volta e, commosso, Pam annuncia il battesimo della Casa Alpina Don Bosco Cuneo. Penso che lui sia uno dei tanti padrini e, per analogia, mi sovviene il tema della Sala della Comunità e la consapevolezza che le grandi opere sono frutto del lavoro e della tenacia di molti.

Persino l’installazione del generatore elettrico ha una storia a dir poco provvidenziale: di nuovo lo zampino degli exallievi, angeli custodi della casa.

Si avvicendano poi periodiche ristrutturazioni, dal tetto, alla tettoia, al cancello d’ingresso, i gradoni, gli infissi, il retro …solo una cosa non cambia: le porte esterne sono tutt’ora quelle dei Savoia.

In ultimo, persino il telefono introdotto circa nel ’95, la cosiddetta cabina interna che rassicura e ricorda che a valle c’è una civiltà cittadina che ci attende.

Spettatrice costante dei vari progressi, dei gruppi montagna, dei vari “don” e delle ginocchia sbucciate è stata la fontana, ristrutturata negli anni 90, ma sempre presente, fin dall’inizio.

Sento l’emozione vibrare nella voce, quando Pam descrive gite sulla Maledia e verso altre mete della Valle Gesso: un rapporto speciale con la montagna, dove la costante però è il gruppo, l’amicizia, il senso di famiglia, la condivisione umana e fraterna. In un’unica parola, direi “San Giacomo”.

Pam riesce a raccontare i più svariati ritratti della colonia: silenziosa sotto la neve, fredda sotto un cielo stellato, solitaria post alluvione, affollata a ferragosto, caotica e gioiosa a luglio, meditativa nei settembre autunnali, maestosa dietro la curva, accogliente e famigliare sempre.

Le storie di persone che si intrecciano nei tempi e nei luoghi della Casa Alpina, sembrano infinite e si ha la sensazione di tanti, tanti contributi, umani, economici, professionali che ciclicamente sono stati determinanti, rendendola una vera opera collettiva: “da” e “per” la comunità.

Concludiamo la serena chiacchierata in pieno stile SanGiacomo: polenta, spezzatini e salsiccia!

(by Lulu Fix – Ph. gentilmente concesse da Pam)

Mossi dalla speranza

Il testo guida per l’adorazione eucaristica comunitaria di venerdi 5 febbraio, primo venerdi del mese, a partire dal commento della strenna del Rettor Maggiore per il 2021.

Messaggio del Rettor Maggiore a tutti i giovani

A nome di don Bosco, il suo decimo successore, don Angel Fernandez Artime, invia ai giovani di tutto il mondo un messaggio.
Desidera rinnovare la sua fiducia nei giovani e l’invito a seguire il Signore Gesù attraverso l’esperienza carismatica di don Bosco.
Vi invito a leggerlo, meditarlo a diffonderlo.

 

Vocali su don Bosco

In preparazione alla festa di don Bosco, don Alberto ha proposto ai giovani e ai ragazzi una novena particolare. È composta da una preghiera a don Bosco, un canto a lui dedicato e un audio su WhatsApp di ragazzi e di adulti che hanno detto chi è don Bosco per loro.

Qui di seguito li potete ascoltare nella loro semplicità e schiettezza.

 

Don Flaviano

 

Pietro Riberi

 

Fratelli Cavallo

 

Marta, Scuola Media Ivrea

 

Sig. Franco Botto

 

Fedele Spedale

 

Benedetta Puonzo

 

Suor Candida

 

Nonni Santoro

SOS San Giacomo: come possono contribuire le imprese?

E’ iniziata la campagna di raccolta fondi per i lavori da fare per ottenere il certificato prevenzione incendi della nostra casa alpina di San Giacomo d’Entracque. Qui di seguito trovate le indicazioni per le imprese che desiderano contribuire con un’erogazione liberale con la possibilità di godere delle detrazioni fiscali.

Ai sensi dell’art. 100 comma 2 lettera a) del testo Unico delle imposte sui redditi D.P.R. 22-12-1986 n. 917, è previsto:

a) il meccanismo delle deduzione (fino al 2% del reddito d’impresa);

b) che le erogazioni debbano essere effettuate tramite banca. Il cedolino del bonifico effettuato, che rimane in possesso del benefattore, rende inutile il rilascio di qualsiasi dichiarazione da parte dell’ente Oratorio Salesiano don Bosco..

L’iban dell’Oratorio Salesiano don Bosco 

IT86X0306909606100000112484

Nella causale del bonifico bancario andrà indicato: “EROGAZIONE LIBERALE A FAVORE DELL’ENTE “ORATORIO SALESIANO DON BOSCO” PER SAN GIACOMO” .

L’importo raggiunto alla data 21 gennaio è di  € 10.315,58 (mancano ancora € 15.684,42)
Facciamo girare la voce. San Giacomo è una risorsa per tutta la comunità dei Sale e per il territorio di Cuneo.

Novena in preparazione alla festa di don Bosco

Vi inviamo una proposta di preghiera e di riflessione per vivere personalmente, come famiglia o in collegamento con noi salesiani alla preghiera del vespro alle 19,10, la novena di don Bosco.
E’ stata preparata dai giovani salesiani di Nave BS, dove si trova Thomas, il giovane lituano che è stato con noi l’estate scorsa.
L’invito alla speranza che accompagna questo cammino ci guidi in questi giorni di preparazione alla festa del nostro padre, don Bosco.

Il Sinodo ai Sale

Siamo nel pieno svolgimento del Sinodo nella nostra comunità. Abbiamo diffuso la scheda con i quattro temi su cui riflettere e confrontarsi. Domenica 24 alle 11,30 faremo un incontro in chiesa, dopo la Messa, per informare i responsabili dei gruppi dei Sale per coinvolgere i membri delle loro realtà in questo percorso.
Trovate qui di seguito un video preparato dai giovani dell’oratorio, che ringrazio, con il quale ci spiegano il senso del Sinodo stesso e le modalità di svolgimento.
Trovate anche il link per poter rispondere al questionario on line anziché sul foglio consegnato in chiesa.
E’ sempre possibile dare il proprio contributo di pensiero direttamente sul sito www.sinodocuneoefossano.it.
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