Nomina del nuovo Consiglio della CEP


Ecco che dopo alcune settimane di riposo l’oratorio salesiano don Bosco di Cuneo (SaleCuneo) riapre i battenti per accogliere tanti bambini e ragazzi per offrire una nuova esperienza da condividere!
L’Estate Ragazzi ha sorpreso tutti per la sua buona riuscita nonostante le norme restrittive a cui siamo stati sottoposti e il poco tempo a disposizione per la preparazione. Gli animatori e tutti i volontari si sono dimostrati all’altezza della situazione e la gioia ha potuto invadere nuovamente questi cortili. Ora è giunto il momento di riprendere le attività e così da lunedì 31 agosto a venerdì 11 settembre ci sarà la possibilità di frequentare altre due settimane di Estate Ragazzi, le cosiddette “Settembriadi“.
La formula sarà simile a quella dell’Estate Ragazzi, ma sarà possibile partecipare solamente al modulo pomeridiano. Il giovedì invece vivremo una gita di una giornata intera! (Per la gita sarà necessaria un’iscrizione a parte. Giovedì 3 settembre andremo in piscina a Le Cupole Lido e Giovedì 10 settembre andremo in montagna per una camminata).
La segreteria aprirà lunedì 24, martedì 25 e mercoledì 26 agosto, dalle 16.30 alle 18.30. Invitiamo i genitori a completare l’iscrizione con il pagamento in queste giornate.
Per procedere con la domanda di iscrizione invece sarà necessario compilare il modulo on line a questo link. Per chi ha già partecipato alle attività delle settimane scorse il modulo risulta semplificato e ancora più veloce da completare. Vi chiediamo di essere precisi nella compilazione del modulo.
Non aggiungiamo altro. Vi aspettiamo per condividere ancora una volta una bella esperienza insieme all’insegna del gioco, del divertimento, della preghiera e dell’amicizia. Così, come voleva don Bosco!
Lo staff
L’ 8 dicembre 2005 sono arrivata per la prima volta in oratorio ai Sale e, siccome mi è piaciuto tanto giocare a palle di neve dopo messa, ho deciso di tornarci. E ho continuato a sentirmi a casa, proprio come quella mattina a sei anni nel cortile innevato, anche durante i pomeriggi in cortile, nelle giornatone di estate ragazzi, ai gruppi elementari e medie, al catechismo, nelle attesissime settimane a San Giacomo, nelle domeniche a messa e poi subito a giocare in cortile! Sono cresciuta nella sicurezza che in oratorio ci fosse qualcuno che ci voleva veramente bene ed era contento di stare con noi: gli animatori, i salesiani e le figlie di Maria Ausiliatrice, ma anche tante mamme e papà della comunità. La loro presenza mi ha fatto conoscere Don Bosco e in Don Bosco ho incontrato Gesù.
Durante le superiori, iniziando a vivere l’oratorio da animatrice ho capito, nell’incontro con alcuni ragazzi in particolare, che l’oratorio non è solo un bel posto dove si fanno tante cose, ma che è un bel posto in cui ci si occupa di anime! E piano piano mi sono accorta che queste anime occupavano tanto spazio dentro di me, ma non erano allo stretto, anzi, più lasciavo loro spazio stando con loro, più riuscivo ad essere me stessa a casa, a scuola, con i miei amici.
E così quest’anno, continuando a frequentare l’università, ho vissuto in comunità proposta a Valdocco dalle FMA, e, dopo l’estate all’oratorio salesiano San Paolo di Torino, a settembre continuerò il cammino andando in postulato. Conto sulle vostre preghiere, chiedete a Maria che veramente custodisca sotto il suo manto ogni ragazzo che passa in un cortile salesiano, per adesso io posso confermare che da quell’8 dicembre mi ha sempre tenuta per mano!
Grata per sempre al Signore per il bene che, attraverso la comunità dei Sale, opera in tante vite, tra cui la mia.
Lucia
Se ce l’avessero chiesto mesi fa avremmo risposto che tutto ciò sarebbe stato impossibile da fare e invece oggi, a pochi giorni dalla conclusione possiamo affermare che l’impossibile è diventato realtà.
Sono passati circa due mesi da quelle settimane in cui insieme agli animatori ci si ritrovava per provare a organizzare qualcosa di bello per i nostri ragazzi nonostante le varie limitazioni. Sono state settimane di duro lavoro condite da un po’ di paura per ciò che ci sarebbe aspettato; diciamo che un’estate ragazzi in una pandemia non è una cosa a cui siamo abituati! E’ stata una novità che, come ogni novità che si rispetti, ha portato con sè pro e contro. Forse all’inizio di questa avventura, quando ancora l’oratorio era vissuto dagli animatori nei preparativi, si tendeva a vedere di più il negativo: “Non si può fare nulla in queste condizioni! Poveri ragazzi!”. Ma poi, con il passare dei giorni e con una bella spinta verso il voler realizzare qualcosa di bello, ci siamo resi conto che tutto ciò ha portato a scoprire aspetti positivi che mai avremmo creduto! Stare con uno stesso gruppo di ragazzi ha infatti avuto il vantaggio di creare relazioni profonde di apertura verso l’altro che hanno permesso di vivere le emozioni in modo molto intenso: gioia, paura, rabbia, … Tutto condiviso con il proprio gruppo, come se fosse una vera e propria famiglia! Una famiglia in cui con il tempo si creano legami forti. Una famiglia in cui, per far funzionare le cose, ognuno ha avuto il proprio ruolo. Gli animatori e i ragazzi, senza i quali non ci sarebbe stato nulla di tutto ciò, gli adulti che avendo anche solo un pomeriggio o un mattino libero, l’hanno messo a disposizione dell’oratorio, i salesiani con la loro incredibile capacità di curare ogni particolare, gli educatori che hanno coordinato il lavoro degli animatori. Insomma una bella macchina che ha trovato la forza nello Spirito Santo. Una forza di cui si è sentita davvero la presenza che legava i cuori nonostante le necessarie distanze. Come un filo resistente che non si spezza perché tutti hanno camminato nella stessa direzione. Insomma, tirando le somme, le difficoltà del contesto ci hanno permesso di tirare fuori il meglio di noi e questa estate ragazzi ne è stata la dimostrazione!
Circa 8 anni fa, mentre mi trovavo in Sierra Leone, don Mauro Zanini, che era incaricato dell’oratorio di Cuneo, mi videochiamò per chiedermi se, al mio ormai prossimo ritorno, avessi voluto lavorare come educatore ai Sale. Mezza giornata, un anno di contratto, intanto “ti riabitui alla vita di qui” (era già il mio secondo anno consecutivo di missione in Africa) “e capisci cosa fare”. “Va bene, prendiamola così”. La missione mi aveva già insegnato che ad una chiamata, soprattutto se da parte Sua (la chiamata di un Padre che vuole solo il bene per i Suoi figli), è più facile rispondere di sì che di no. Mi presi del tempo per pensarci, ma in cuor mio sapevo già che avrei detto di sì.
Da allora non è passato solo un anno, ma otto; otto anni in cui non ho potuto non vedere la presenza di Dio nella mia vita, in tutte le esperienze vissute (lavorative e non), in tutte le persone passate al mio fianco.
Otto anni di lavoro principalmente in cortile, il cuore pulsante del nostro oratorio, l’elemento che ho sempre visto imprescindibile, attorno a cui ruota tutto il resto: luogo di incontri, brevi o lunghe chiacchierate, giochi, preghiere, calcio (onestamente ogni anno sempre un po’ meno…), ramanzine, inseguimenti, spettacoli, tornei, discorsoni, rosari, e tante, tante altre cose.
E poi: il doposcuola, “rinato” sei anni fa; l’Estate Ragazzi, in particolare Estagiò; i gruppi (quello del triennio soprattutto); i due anni di lavoro nella Sala della Comunità (come dimenticare i balletti e le opere liriche? Una figlia ha deciso di nascere proprio una di quelle sere!); il progetto educativo-pastorale dell’oratorio; il nuovo sito internet (ecco, l’altra figlia è nata in quei giorni!); i cosiddetti “lavori socialmente utili” (cioè quelli più faticosi ed esigenti dal punto di vista fisico, mio vero punto forte) accompagnati dalle immancabili “gite” in discarica. E tanto altro ancora, fino ad arrivare al 2020, al Covid, con lo smartworking e le riunioni e i gruppi in videoconferenza, la “spesa che non pesa” e l’accoglienza dei senzatetto.
La memoria è selettiva, senza una ragione. Se provo a guardarmi indietro, le prime cose che mi vengono in mente sono episodi apparentemente insignificanti oppure isolati e slegati tra loro. Ad esempio: il rifacimento delle strisce dei campi del cortile, quando mi impigliai nelle reti di protezione e caddi rovinosamente, il calcio balilla umano e il bubble football, quando stetti in mutua per una stomatite erpetica la prima settimana di estate ragazzi, la neve di febbraio 2015, le due estati in Ghana, la mostra missionaria nelle sale giochi, la morte di Piera e di Scarma, una pandemia, Gardaland 2018 e Alzate di Momo 2019, una macchina che ci tira via lo specchietto del pulmino mentre si andava alle Cupole (a proposito, mi ricordo di circa 40 giorni di Cupole negli ultimi 5 anni) e mi fermo qui perché la catena di pensieri da sola, altrimenti, non si arresta.
Anche nella mia vita privata, in questi anni, è successo un po’ di tutto: gli eventi che l’hanno travolta, stravolta e sconvolta sono le nascite di Margherita e Beatrice. Tra l’una e l’altra, mi sono pure candidato al consiglio comunale (e chissà che non sia stata una grazia il non esserci entrato, seppur per un soffio).
Nel mentre, lo studio di un po’ di teologia alla Crocetta di Torino, fino al conseguimento del master di Operatore di Pastorale Giovanile. E ancora tante letture, studi e approfondimenti su Don Bosco e la pastorale salesiana.
Ho vissuto anche tante esperienze che capitano una volta nella vita, come il bicentenario della nascita di Don Bosco, con la peregrinazione dell’urna con la reliquia (sì, Don Bosco venne a Cuneo!) e la visita del Papa a Torino (seguita però dal divano di casa con febbre in pieno giugno).
Un segno di questa presenza, che non posso tacere, è poi, senza ombra di dubbio, la promessa da Salesiano Cooperatore il 31 gennaio 2017, con l’ingresso “ufficiale” nella Famiglia Salesiana.
Dicevo, tante esperienze, ma soprattutto tante persone incontrate (parentesi: comincio con ringraziare mia moglie Agnese che, parafrasando una delle nostre magliette dei Sale, ha elaborato la citazione “che fatica la vita da moglie dell’educatore”; ed ho detto tutto).
Riprendiamo, tante persone incontrate: innanzi tutto i colleghi educatori (dalla prima equipe con Ileana, Eleonora e Michela, agli “storici” Cristina, Denise e Luca, fino a Veronica, la new entry più recente), ma anche chi ha lavorato negli uffici, nel teatro o nelle pulizie. Non voglio dimenticare i volontari di Servizio Civile (Simone, Fabio, Roberto, Francesco, Annalisa, Michela, Carola, Elisa) e le miriadi di volontari che “tengono su questa baracca”, e c’è chi lo fa davvero da tanti anni, mica solo otto.
Ringrazio poi la comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice e tutta la Famiglia Salesiana, in particolare i Salesiani Cooperatori. E poi, ovviamente, la comunità salesiana: i direttori, don Michele e don Mauro, e gli incaricati dell’oratorio, don Mauro, don Davis, don Stefano e don Alberto, che si avvicina molto a quello che, credo, dovrebbe essere un fratello. Ricordo fraterno che ho anche di Matteo e Michael, con cui ho condiviso tanto, se non tutto, nei giorni trascorsi insieme ai Sale.
Un pensiero particolare a chi in questi otto anni, della comunità salesiana, si è riunito a don Bosco in paradiso, dopo avermi visto bambino e adolescente: don Mario, don Pietro, don Aldo (se penso a quella volta col telefonino…) e soprattutto don Pomero, la prima persona in assoluto che incontrai entrando ai Sale da bambino, per me da sempre il prototipo del salesiano.
Mi piacerebbe poi fare un elenco di tutti gli animatori e i ragazzi che ho incontrato, che sono coloro che in questi anni mi hanno riempito testa e cuore, riuscendo a dilatarlo a dismisura, pur sotto un’impassibile apparenza che a volte diventava quella proverbiale scontrosità. Per ora sappiate solo che (e cito Ligabue, come facevo già da ragazzino), “è tutto scritto, ed è qui dentro, e viene tutto via con me”.
Sono passati otto anni ed è arrivata una nuova chiamata. La terza, dopo l’Africa e i Sale, al seguito di don Bosco, la cui mano, posata da bambino sulla mia spalla, ha lasciato un segno indelebile. Anche in questo caso mi sono preso del tempo per pensarci, ma in cuor mio sapevo già che avrei risposto di sì, pur con un velo di tristezza. Perché ciò di cui sono certo è che i Sale mi mancheranno più di quanto non mancherò io. Chi non vuole capire, lo chiami pure solo “lavoro”. Ma solo leggendo questa “proposta” nella prospettiva della chiamata spariscono i dubbi e le preoccupazioni, perché dove c’è dubbio e preoccupazione c’è ancora troppo di me stesso e molto poco di Dio.
Sono stato e sono un privilegiato: ho fatto della mia passione un lavoro, un lavoro nella cui bontà credo profondamente. Ho fatto di un luogo in cui mi sono sempre sentito a casa la mia sede di lavoro. È sempre stato qualcosa di più. E ora tornerò a passare ai Sale da semplice oratoriano, per dare una mano o portarci le mie bimbe, sapendo che ci sentiremo sempre a casa. Grazie davvero a tutti e a ciascuno, è stato un viaggio bellissimo, insieme!
Joy
PS Un po’ di hashtag, quasi delle litanie…!
#nonperforzamaperamore #vicinoolontanoiopensosempreavoi #eccoiltuocampo #renditiumileforteerobusto #chesappianodiessereamati #bastachesiategiovani #studiadifartiamare #coipiediperterraecolcuoreincielo #educazionecosadicuore #finoallultimorespiro #chefaticalavitadaeducatore #ciriposeremoinparadiso
E dopo l’intervista agli animatori, è il momento dei nostri fantastici animati! Chissà cosa penseranno di questa estate ragazzi. E’ giunto il momento di scoprirlo insieme! Abbiamo provato a proporre alcune domande ai ragazzi di più fasce, ecco le loro risposte!
Ti piace questa estate ragazzi?
Si mi piace perché balliamo e giochiamo tanto. (1 2 elementare)
Si, perché ci sono tanti amici e ci divertiamo molto. È organizzato bene, e ci sono dei bravi animatori. (3 4 5 elementare)
Sì molto. (1 2 media)
Tantissimo, non me la sarei mai aspettata così. (Estagiò)
Ti stai divertendo?
Si, molto, perché giochiamo tanto. (1 2 elementare)
Si molto. (3 4 5 elementare)
Preferivo l’anno scorso. (1 2 media)
Mi sono divertita un sacco e vorrei essere ancora lì. (Estagiò)
Cosa ti manca rispetto agli scorsi anni?
Quest’anno mi è mancato tantissimo fare le gite
Rispetto all’anno scorso mi manca andare al parco giochi (dei sale). (1 2 elementare)
Le gite, il potersi abbracciare, giocare con tutti e non solo con il nostro gruppo. (3 4 5 elementare)
Mi mancano tantissime cose ad esempio: il gioco libero, le gite e il poter prendere la palla al volo durante i giochi.
Rispetto agli anni scorsi mi manca: il gioco libero perchè almeno potevo giocare a quello che volevo, il poter andare al bar da solo, soprattutto il poter avere un contatto fisico e quindi abbracciare le persone a me care. (1 2 media)
Mi manca stare tutto il giorno e il non potersi mai ritrovare
Mi manca non poter giocare con le altre squadre
Stare con persone di altre età
Le uscite. (Estagiò)
Cosa invece ti piace di più rispetto agli scorsi anni?
Rispetto agli anni scorsi mi sono piaciuti di più i giochi di gruppo. (1 2 elementare)
Essere più amici profondi, essendo sempre insieme. (3 4 5 elementare)
Il rapporto con gli animatori
Rispetto agli anni scorsi si riesce a conoscere meglio le altre persone che fanno parte del mio gruppo. (1 2 media)
Mi piace di più la confidenza che si può trovare in un gruppo più ristretto di persone con la stessa età. (Estagiò)
Qual è l’esperienza più bella che hai vissuto durante questa estate ragazzi?
L’esperienza più bella è stata durante il momento dell’accoglienza
L’esperienza più bella di quest’anno, sono state le squadre a numero ridotto. (1 2 elementare)
I grandi giochi, giochi, giochi d’acqua, biciclettata. (3 4 5 elementare)
Aver creato nuovi rapporti di amicizia
I laboratori. (1 2 media)
I momenti formativi e i momenti di gruppo in generale. (Estagiò)
Il ricordo più bello di questa estate ragazzi?
Il mio ricordo più bello è il momento dei laboratori, in cui assieme ai miei compagni ci siamo dati alla creatività. (1 2 elementare)
Essere più uniti, anche se distanti. (3 4 5 elementare)
L’impegno messo dagli animatori e ovviamente il gossip
Andare in piscina con i miei amici
Il grande gioco
Le risate con gli amici. (Estagiò)
L’Estate Ragazzi 2020 vola ormai spedita verso la sua sesta e ultima settimana!
I ritorni delle famiglie, dei ragazzi e degli animatori sono molto positivi e ne siamo contenti. Lo speravamo tanto, ma non era assolutamente scontato e quindi gioiamo con voi di questa buona riuscita.
La prossima settimana si caratterizzerà per un programma leggermente diverso:
lunedì e martedì vivremo due giornate ordinarie, mentre mercoledì sarà la volta del Grande Gioco, giovedì la gita di tutto il giorno al parco acquatico Cupole Lido di Cavallermaggiore e venerdì la giornata finale.
Da giovedì sarà possibile completare il pagamento della settimana ed effettuare l’iscrizione alla gita. La segreteria resterà aperta anche lunedì 27 e martedì 28 per permettere a tutti di effettuare il pagamento della gita. L’orario della segreteria sarà il solito: dalle 8 alle 9.30 e dalle 17 alle 18.30. Il costo della gita sarà di 20€.
È assolutamente garantito il rispetto di tutte le norme sanitarie vigenti ora.
A settembre proveremo a proporre le nostre classiche Settembriadi, ovviamente rimodulate secondo le esigenze del momento. Per ora non possiamo dirvi molto di più. Ricordate di seguire il sito, le pagine dei social e la newsletter per sapere quando sarà disponibile il link per la domanda di iscrizione: l’iter sarà poi lo stesso già seguito per l’estate ragazzi, con una graduatoria, i gruppi, i cancelli, gli orari di ingresso e di uscita e tutto il resto.
Grazie della vostra disponibilità e della fiducia,
siamo contenti di poter camminare insieme!
Passando di fronte ai cancelli dell’oratorio spesso vi può capitare di vedere ragazzi un po’ più alti degli altri con una maglietta azzurra o gialla; ecco, sono gli animatori! Abbiamo pensato di intervistarli per provare a capire un po’ meglio il loro ruolo in questa estate ragazzi così particolare.
Cos’è significato per te preparare l’estate ragazzi in questa situazione?
L’organizzazione dell’estate ragazzi quest’anno è stata impegnativa – risponde un’animatrice della fascia di 1 2 elementare – perché abbiamo dovuto fare una full immersion in due settimane a differenza degli altri anni che avevamo un mese di tempo. Ma nello stesso tempo questo ci ha permesso di fare un bel gioco di squadra e di curare di più la preparazione dato che le attività dovevano essere organizzate più nel dettaglio.
Come stai vivendo queste settimane di estate ragazzi?
Tutto sommato bene – risponde un’animatrice della fascia di 3 4 5 elementare – anche se molto diversa da quella degli anni passati, a causa di questa pandemia. Si cerca comunque di vivere a fondo queste settimane insieme ai ragazzi che non hanno potuto avere i normali contatti con i coetanei. Devo dire che personalmente sono soddisfatta, anche per il rapporto umano ed affettivo che sono riuscita ad instaurare con molti bambini. Fisicamente anche io comincio a sentire la stanchezza fisica, soprattutto dopo un anno così intenso e dopo gli esami di maturità.
All’inizio avevo un po’ di pregiudizi – aggiunge un’altra animatrice della fascia – perché non riuscivo ad immaginare un’estate ragazzi nel bel mezzo di una pandemia. Ma più passano i giorni più cambio idea; ho instaurato un buon rapporto con le bimbe del mio gruppo, pian pianino le conosco sempre di più, scopro un lato nascosto di ognuna di loro che in un’estate ragazzi normale non avrei potuto conoscere.
Qual è il momento che preferisci della giornata? Perché?
Il momento che preferisco penso sia la parte finale del pomeriggio – risponde un’animatrice della fascia di 3 4 5 elementare – in cui accompagno le mie bimbe all’uscita e mi salutano ringraziandomi con un sorriso grandissimo. Questo per me il miglior appagamento.
Cosa ti manca rispetto alle scorse estate ragazzi? Cosa hai scoperto di inaspettato?
Mi mancano i giochi super affollati, mi mancano le partite animati contro animatori, mi manca il contatto, vedere l’anfiteatro al mattino pieno di ragazzi, una cosa che scalda il cuore – rispondono gli animatori di 1 2 media. Di inaspettato ho scoperto che ci si può divertire pur senza contatto, ad esempio ho riscoperto schiaccia 7!
Quale immagine useresti per descrivere questa estate ragazzi?
Una cipolla – risponde il coordinatore di Estagiò – non perché fa piangere ma perché è a strati, e ogni strato è un pezzo di lavoro di qualcuno, dall’esterno (segreteria, triage) all’interno (il cuore che è ciascun piccolo gruppo).
E ancora…
Un’orchestra, che suona bene armonicamente solo se ogni strumento fa il suo, anche se piccolo e apparentemente insignificante…da chi pensa all’igienizzazione degli ambienti agli animatori sempre presenti tra i ragazzi.
Carissimi amici dei Sale,
vi scrivo dalla casa salesiana del San Giovannino in San Salvario a Torino. Mi trovo qui per questa “strana” estate ragazzi con un numero ridotto di bambini, ma si respira sempre grande voglia di mettersi in gioco.
Dopo la Professione Perpetua di settembre 2019, che ha concluso il mio servizio di tre anni ai “Sale”, non ho avuto modo di potervi ringraziare come meritavate. La vostra grande presenza in quel giorno importante per me, Matteo e Daniel mi ha riempito ulteriormente di gratitudine. Ancora adesso mi sento in dovere di ringraziarvi per il tempo passato insieme e per le tante occasioni in cui ho potuto sperimentare la vostra accoglienza, simpatia e vicinanza. Con tanti di voi ho potuto stringere amicizie belle che rimangono tutt’ora e che mi hanno segnato profondamente.
Vi confesso che vivere gli anni della teologia con voi sono stati il dono più bello che il Signore potesse farmi. Siete stati il “porto sicuro” nei giorni di gioia maggiore e nei momenti di fatica del cammino, passi in cui consegnarsi al Signore non era per niente facile. Non voglio incensare nessuno, ma semplicemente dire che se oggi sono salesiano prete lo devo anche a voi: lungo la permanenza cuneese diverse volte Egli mi ha indicato che questa era la vita che desiderava per me. Più camminavo con voi, più il Signore mi attirava a sé e mi faceva desiderare di essere tutto Suo per i giovani.
Spero di rivedervi domenica mattina per la Messa che presiederò alle 10.30, per potervi ringraziare in Lui che compie sempre meraviglie nelle nostre vite se lo lasciamo entrare!
Buongiorno care famiglie dell’Estate Ragazzi,come state vedendo l’Estate Ragazzi continua il suo cammino e siamo ben contenti di poter offrire un’occasione crescita, divertimento, gioco e preghiera a tutti i vostri figli.
Per la quinta settimana purtroppo non riusciremo ad accogliere tutti coloro che hanno fatto domanda nella fascia di terza, quarta e quinta elementare. Invitiamo pertanto coloro che inizialmente avevano fatto domanda ma non saranno presenti alla quinta settimana di segnalarcelo così da lasciare il posto libero per altre richieste.
Sulla sesta settimana per ora riusciamo ad accogliere tutti.
Gli orari della segreteria sono sempre gli stessi: lunedì e giovedì, dalle 8 alle 9.30 e dalle 17 alle 18.30.
Per qualunque necessità non esitate a contattarci!
Buona giornata!
Lo staff