Il Papa: i Paesi poveri non sono in grado di curare i malati, serve una politica seria

Nel video con l’intenzione di preghiera per il mese di aprile, dedicato agli operatori sanitari del mondo, Francesco denuncia una “cattiva amministrazione delle risorse” nella sanità e domanda a governi e comunità locali di sostenere l’impegno di medici, volontari, religiosi nell’assistenza a malati e anziani

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“Noi Famiglia Salesiana”: rivista della Consulta ICP

La Consulta della Famiglia Salesiana dell’Ispettoria presenta il nuovo numero di NOI FAMIGLIA SALESIANA.

 

Una buonanotte salesiana dalla Liberia

Sto vivendo il mio 40⁰ anno di “vita missionaria”, preferisco dire di “vita in Africa”. E siccome l’Africa è un continente, per evitare generalizzazioni, mi limito ad un angolo di Africa: l’Africa Occidentale Anglofona!!! Condivido con voi alcune briciole di questi anni di vita salesiana, senza pretendere di essere esaustivo. Possiamo aprire un dialogo e a domande precise potrò dare risposte più pertinenti ed estensive. Già prevedo che questa buona notte non rispetterà la tradizione salesiana dei 2 o 3 minuti!!! … ma si può sempre prendere a piccole gocce, a rate …  continua a leggere – pdf

Messaggio del Rettor Maggiore – Tra dolore e speranza

La fotografia del crocifisso di Leopoli, città dove ci sono belle opere salesiane, che viene portato in un bunker è stata riportata da tutti giornali del mondo. Stiamo vedendo dal vivo un altro Getsemani e un altro Calvario. Speriamo di vedere anche la ‘Resurrezione’ di questo popolo e di queste persone.

Miei cari amici, lettori del Bollettino Salesiano di tutto il mondo. Mentre scrivo queste righe, tutti i media del mondo stanno riportando, minuto per minuto, quasi in linea diretta, le notizie della terribile guerra che si sta svolgendo in Ucraina. E sono convinto che la grande maggioranza del popolo russo non vuole fare del male a nessuno. Ma penso che la maggior parte di noi sia d’accordo che quello che sta succedendo in quella terra benedetta è terribile, inimmaginabile, incredibile nel 21° secolo, una follia totale, un vero genocidio. Pensare a come ci sentiremmo se lo stessimo vivendo, suppongo che ci riempia di tristezza e ci faccia rabbrividire.

Questa è la triste realtà. E ancora una volta il male fa rumore, distrugge cose e persone, porta morte, taglia vite umane, frattura famiglie ecc… Il bene, tanto bene e tanta solidarietà che stiamo vedendo nello stesso momento in cui cadono i razzi e i proiettili a lungo raggio, è un bene silenzioso, cerca di mitigare il dolore, di asciugare le lacrime, di dare calore umano. Perché anche il cuore umano è così.

In situazioni come queste vediamo il peggio della condizione umana e anche il più bello del cuore umano.

La fotografia del crocifisso di Leopoli, dove ci sono belle opere salesiane, che viene portato in un bunker è stata riportata da tutti giornali del mondo. Stiamo vedendo dal vivo un altro Getsemani e un altro Calvario. Speriamo di vedere anche la ‘Resurrezione’ di questo popolo e di queste persone.

La stessa cosa è successa nella “prima settimana santa della storia”. Così è stato con il tradimento di Gesù, con la sua solitudine e il suo abbandono, con il suo tradimento e il suo dolore, con la sua condanna a morte, con il suo silenzio e la sua solitudine radicale (tranne che per sua madre e il discepolo amato). E Dio ha pronunciato l’ultima parola con la Resurrezione, con la Vita-Altra.

In questo periodo pasquale che stiamo vivendo non so cosa succederà con la guerra in Ucraina. Sto scrivendo in anticipo e ogni giorno può essere diverso. Ho fiducia che con la ragionevolezza, e la pressione di quasi tutte le nazioni, e con la forza della solidarietà umana e la Fede e la preghiera, la Pace arriverà.

Oggi, quando siamo al decimo giorno di questa terribile guerra, con un milione e mezzo di sfollati, voglio solo sottolineare che la solidarietà, la fraternità, l’umanità dei cuori semplici, delle famiglie, e lo sguardo ragionevole di molti governi mi aiutano a sentirmi meglio come persona. Altrimenti, non credo che saremmo in grado di perdonarci.

Il nostro piccolo grande granello di sabbia

Sono in contatto quotidiano con i miei fratelli e sorelle in Ucraina e Polonia. Mi dà molta pace sapere che anche come famiglia salesiana offriamo il nostro piccolo granello di sabbia, e sono felice di sapere che i ragazzi ospitati nella nostra casa famiglia di Leopoli sono ospitati in case salesiane in Slovacchia. Mi dà pace sapere che le case salesiane al confine tra Polonia e Ucraina hanno tutte le porte aperte per accogliere gli sfollati della guerra. A decine di madri con i loro bambini sono state offerte stanze e posti dove vivere con dignità, e cibo, e pulizia. E questa solidarietà sta raggiungendo altre nazioni e anche molte altre presenze salesiane.

Da tutto il mondo salesiano, da tutte le Ispettorie, arrivano piccoli o grandi aiuti, secondo le possibilità. Medicinali e denaro sono stati inviati da tutto il mondo, non per noi salesiani, ma perché, come mediatori, possiamo raggiungere i luoghi più remoti e portare aiuto alle persone in difficoltà. Ed è solo un granello di sabbia, ma siamo decine di migliaia di persone e istituzioni che si sommano.

Preghiera per la Pace

Si tratta di questo. Non c’è rumore. Non c’è nessuna montatura. C’è semplicità e solidarietà. È tempo di passare dal Getsemani e dal Calvario alla speranza e alla forza della Risurrezione.

È molto doloroso che in questa preparazione alla Settimana Santa e alla Santa Pasqua siano presenti bombe, proiettili e pistole, e la morte. Ma anche nel dolore non smetto di proclamare che la vita è più forte, la fratellanza umana è più forte, la solidarietà è più forte, la dignità della persona (a volte calpestata) è più forte, l’aiuto di fratello in fratello (anche senza conoscersi o parlare la stessa lingua) è più forte, la speranza è più contagiosa.

Chiedo al Signore della Vita nella preghiera di aiutarci a rinsavire. Preghiamo anche per quelli che hanno iniziato questa tragedia.

Prego con Papa Francesco “Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace. Signore, Dio di Abramo e dei Profeti, Dio Amore che ci hai creati e ci chiami a vivere da fratelli, donaci la forza per essere ogni giorno artigiani della pace; donaci la capacità di guardare con benevolenza tutti i fratelli che incontriamo sul nostro cammino”.

Il Signore tenga accesa in noi la fiamma della speranza per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace.

Chiedo che i cuori pieni di Umanità non tacciano.

Facciamo quello che ognuno di noi può, cari amici. Uniamo i nostri sforzi con le parole, con le mani che aiutano e con la preghiera.

Che il Signore risorto ci riempia della sua forza e della sua pace.

Ucraina – Testimonianza di Suor Teresa a Odessa

Conosco bene gli ucraini e conosco bene anche i russi. E posso dire che entrambi questi popoli stanno soffrendo per la guerra. Ma posso anche dire che questa guerra ha cambiato molto l’Ucraina. Viviamo nel centro di Odessa, siamo in tre: due polacche e una slovacca. Siamo rimaste perché ci è parso doveroso fare così: la gente qui ha bisogno di noi, di una presenza della Chiesa, parlo dei civili ma anche dei militari. Attorno alla presenza della Chiesa e dei salesiani in particolare, in città ruota un’organizzazione di civili che si dedicano in particolare al lavoro negli ospedali e per l’infanzia. Odessa è ben preparata. La città per ora non è stata distrutta dai bombardamenti. Molte persone sono andate via, ma la gran maggioranza degli abitanti è ancora qui. Certo, si sentono spari ed esplosioni. Gli allarmi notturni sono numerosi. Non credo comunque che i russi possano arrivare dal mare, piuttosto forse da due strade via terra. La guerra comunque incombe sul lavoro della Chiesa e dei civili. Ci è stato chiesto ancora recentemente, e anche dalla nostra Madre Generale, se abbiamo paura e se desideriamo andare via. Certo che abbiamo paura, ma riteniamo che il nostro posto sia qui.

Ucraina – Testimonianza di don Roman Bodman

Salesiano ucraino di Leopoli

Grazie per la vostra vicinanza. Adesso la situazione è controllata, ma è comunque tesa a Leopoli. È arrivata tanta gente dall’est dell’Ucraina dove sono maggiormente colpiti. Molta gente va in Europa e in posti dove aspettare che tutto finisca. Pregate Maria ausiliatrice aiuto dei cristiani, che doni pace e giustizia, e che l’aggressione finisca.

Dal primo aprile cessano le Norme per le celebrazioni con il popolo in tempo di pandemia

Con la fine dello stato di emergenza rimangono alcune raccomandazioni per un prudente ritorno alla normalità

Ormai da due anni le celebrazioni con il popolo nelle nostre diocesi sono regolate dalle norme che il vescovo Piero Delbosco ha fissato l’11 maggio 2020 in linea con il protocollo sottoscritto il 7 maggio 2020 tra il Governo Italiano e la Conferenza Episcopale Italiana. Con la fine dello stato di emergenza, dal 1 aprile 2022 tale protocollo è abrogato; pertanto, anche il vescovo Piero ha disposto la cessazione delle norme date, raccomandando però di seguire i suggerimenti che la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha indicato, al fine di evitare imprudenze in questa fase di progressivo ritorno alla normalità:

  1. sull’uso delle mascherine nei luoghi al chiuso si continuano a seguire le norme delle autorità secolari che oggi lo impongono fino al 30 aprile 2022;
  2. il distanziamento di un metro non è più obbligatorio ma si deve predisporre quanto necessario per evitare assembramenti inopportuni in particolare all’ingresso, all’uscita e tra le persone che, eventualmente, seguono le celebrazioni in piedi;
  3. rimane opportuna l’indicazione di igienizzare le mani all’ingresso, mettendo a disposizione quanto necessario;
  4. è meglio tenere ancora vuote le acquasantiere;
  5. per l’igiene degli ambienti si devono ovviamente mantenere le buone pratiche di pulizia periodica delle superfici con idonei igienizzanti, non necessariamente dopo ogni celebrazione, e gli accorgimenti che favoriscono il ricambio dell’aria, anche lasciando aperta o almeno socchiusa qualche porta o finestra, se possibile;
  6. ricordando che lo scambio di pace nella celebrazione dell’Eucaristia è sempre facoltativo, è opportuno ancora evitare la stretta di mano o l’abbraccio;
  7. per la distribuzione della comunione, preferibilmente sulla mano ma anche in bocca, con le dovute attenzioni, ai fedeli che vanno in processione all’altare per riceverla, è meglio che i ministri continuino ad indossare la mascherina e ad igienizzare le mani; allo stesso modo, per gli altri sacramenti che prevedono un contatto fisico è opportuno adottare idonee precauzioni igieniche;
  8. non ci sono limitazioni per le processioni, cercando di evitare assembramenti eccessivi rischiosi;
  9. secondo le indicazioni delle autorità secolari, chi ha sintomi influenzali non deve partecipare alle celebrazioni o ad altri incontri in presenza, soprattutto chi è sottoposto a isolamento perché positivo al Covid-19.

Via Crucis Cittadina

Venerdì 8 aprile 2022

Zona Pastorale Città di Cuneo

La Via Crucis Cittadina si svolgerà il giorno venerdì 8 aprile alle ore 20,30 con ritrovo presso la Chiesa di Santa Croce e con il seguente percorso:
Via Santa Croce, Via Santa Maria, Via Roma

volantino in pdf

Veglia di preghiera per i giovani nella Domenica delle Palme

Riprende l’appuntamento annuale promosso dal Servizio per la pastorale giovanile, in collaborazione con il Movimento Charles de Foucauld

Dopo due anni di stop per l’emergenza sanitaria, ritorna la Veglia di preghiera per i giovani nella Domenica delle Palme. Sabato 9 aprile alle ore 20.30 nella chiesa parrocchiale di San Rocco Castagnaretta in Cuneo i giovani si raccoglieranno insieme al vescovo Piero Delbosco per un momento di preghiera.

“Sarà un’occasione di ascolto della Parola di Dio in vista della Pasqua: un appuntamento sentito dai giovani cuneesi e fossanesi, che prima della pandemia si ritrovavano nella chiesa della Città dei ragazzi”, dice don Paolo Revello, responsabile del Servizio per la pastorale giovanile. “La veglia è stata preparata dal Servizio diocesano per la pastorale giovanile, dai parrocchiani di San Rocco Castagnaretta e dal Movimento Charles de Foucauld – Città dei ragazzi.

L’incontro, che ha come titolo “Alzati… sei luce!”, sarà scandito dall’ascolto del brano della conversione di San Paolo, seguito dal commento di don Pino Isoardi, del Movimento Charles de Foucauld. Questo tema è stato suggerito da papa Francesco per le Giornate diocesane della gioventù in vista della Giornata mondiale che si terrà il prossimo anno a Lisbona. Seguirà il racconto di Christian che attraverso alcuni progetti aiuta le persone in Senegal a sviluppare un’agricoltura sostenibile nel proprio territorio. Al termine i sacerdoti saranno disponibili per il Sacramento della Penitenza. Chi vorrà potrà fermarsi al rinfresco preparato dai volontari della parrocchia di San Rocco.