Cinema: un Sussidio pastorale per la Quaresima e la Pasqua

La proposta della Commissione nazionale valutazione film della CEI per scorgere orizzonti di Risurrezione tra le piaghe del presente.

La Sala della Comunità si rifà il trucco!

Nella (un po’ logorante…) attesa di poter finalmente riaprire la Sala, non stiamo con le mani in mano!

La nostra Sala ne aveva bisogno! Da tempo aspettavamo l’occasione per poter dare una sistemata ai corridoi laterali della platea, che cominciavano a sentire il peso del tempo e anche del calpestio dei tanti spettatori che li hanno percorsi negli ultimi 17 anni. Gli ultimi interventi di ristrutturazione risalgono infatti al 2003-2004 (realizzati grazie ad un finanziamento della Fondazione CRC).
Abbiamo quindi deciso di mettere a frutto i contributi ricevuti con i ristori che il Ministero ha erogato alle sale italiane per compensare delle perdite conseguenti ad un anno di chiusura causa pandemia. Eh sì, pensateci: il “Don Bosco” è di fatto chiuso dall’ultima settimana di febbraio 2020 (eccettuate le aperture di tre giorni dell’ottobre scorso!).
Guardiamo con fiducia e speranza alla primavera per spalancare le porte della Sala, con i nuovi pavimenti pronti a ricevere ancora piedi che li calpestino, ma soprattutto occhi e cuori per condividere luci, colori ed emozioni!!!
Un grazie a Bruno, Aldo e Michelangelo, volontari preziosissimi della Commissione Tecnica dell’Oratorio che ci hanno messo testa, mani e, come sempre, tanto cuore salesiano! E al nostro instancabile Andrea!!!

Il debutto della Sala della Comunità – Tavola Rotonda sull’emergenza migranti

Partiamo dalla fine. Al termine della Tavola Rotonda svoltasi Venerdi 2 ottobre presso la Sala della Comunità, sono rimasti in Sala alcuni volontari del gruppo “Sala Della Comunità” (ex cinema teatro Don Bosco per gli affezionati). Due battute, quattro risate e, ci sta, sguardi anche di stanchezza. C’era anche chi, instancabile, continuava a trafficare tra cavi e strumenti per chiudere i locali. Fin qua niente di particolarmente speciale, eccetto che è la prima volta che quel gruppo di volontari si trovava ad organizzare insieme una serata rivolta alla Comunità: Cittadina, salesiana, locale, migranti…. sempre di comunità si tratta.

Facciamo un passo indietro e partiamo dallo scopo della serata, espresso dalle parole di Don Mauro in apertura “una condivisione di prospettive che nasce da vari osservatori che permettono, nell’insieme di comprendere la situazione migranti che la nostra città ha vissuto e vive”. Tra i tanti presenti in sala, uno in particolare, il Vescovo Piero DelBosco ha condiviso l’importanza di fare rete tra le Istituzioni al fine di conoscere e intervenire in un modo esatto su un tema di assoluta rilevanza e complessità.

Il tipico silenzio iniziale, quando la sottile tensione aleggia nell’aria e i motori si devono ancora scaldare, è interrotto dalla testimonianza di Ibraim. In un buon italiano, il ragazzo senegalese lavoratore stagionale si fa portavoce delle problematiche dei migranti, concludendo con l’augurio di “trovare vie di mezzo” ossia punti di incontro tra le esigenze dei datori di lavoro e le condizioni di lavoro dei migranti.

All’esterno dei locali, una pioggia scrosciante fa da contorno alla serata, ed il pensiero non può non andare alla fila dei migranti che, fradici, attendono di entrare al centro di accoglienza gestito dalla Croce Rossa a poche centinaia di metri dalla Sala della Comunità. Un tema attuale dunque, presente, reale: la concentrazione sul palco è palpabile, si entra nel vivo del confronto partendo da tre domande a cui tutti gli ospiti sono chiamati a rispondere. Ed ecco che le visioni sfaccettate, le diverse angolazioni di prospettiva, si uniscono nella composizione di un rebus che obbliga lo spettatore ad individuare le chiavi di lettura per risolverlo.

E’ sufficiente il primo giro di “palco” per rendersi conto della complessità dell’argomento: problematiche normative, regole di gestione a livello di rete sul territorio, tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo, normativa sull’immigrazione, ruolo delle forze dell’ordine, principio di sussidiarietà, intervento del terzo settore, necessità di lavoratori in ambito agricolo, definizione del fabbisogno di lavoratori, accoglienza dei lavoratori presso le aziende agricole, rigidità del mercato del lavoro, umanità verso indifferenza, caporalato, procedure di collocamento, diffidenza nell’accoglienza e ingiustizie nel trattamento salariale.

Spostandosi poi su aspetti pratici, le iniziative gestite e i percorsi intrapresi hanno in comune l’attenzione corale e il lavoro in rete, reso ancor più sensibile dall’emergenza covid. Con lo sforzo diversificato e collettivo, buoni risultati sono arrivati (ad esempio la ridottissima incidenza di contagi covid tra lavoratori migranti), ma certamente nè è stato facile e tanto meno perfetto, ma certamente è stata un’esperienza che va capitalizzata per migliorarsi ulteriormente perché i problemi ci sono ancora e sono reali.

La sfida non è affatto terminata e, anzi, richiede il rafforzamento di una buona ed efficace collaborazione sul territorio locale nella convinzione che si debba intervenire nella creazione di un circolo virtuoso positivo – un sistema organizzato – che unisca “persona – casa – lavoro – sul nostro territorio”.

Emergono anche alcune proposte quali ad esempio l’istituzione di un “marchio etico” che valorizzi il lavoro dei migranti in Provincia di Cuneo.

Si chiude l’incontro con un senso quasi di dispiacere perché le domande sarebbero state ancora molte e l’argomento merita veramente tanta attenzione. E’ l’occasione per riproporre iniziative analoghe? Ce lo auguriamo.

Come gruppo volontari della SdC (Sala della Comunità) siamo solo agli inizi ed è bello sognare e progettare che la Sala della Comunità diventi un incubatore di dialoghi sul territorio e strumento aggregativo con attività diversificate a beneficio della Comunità stessa. Nell’era digitale, si chiude pur sempre il sipario e la Sala, ma è disponibile sul canale Youtube Sale Cuneo la registrazione dell’evento.

Ospiti partecipanti alla Tavola Rotonda:

Federico Borgna – Presidente della provincia e sindaco di Cuneo

Salvatore Brugaletta – Dirigente generale dell’ASL Cuneo 1

Emanuele Ricifari – Questore di Cuneo

Sandro Durando – Presidente di ConfCooperative

Elisa Gondolo – Presidente Cooperativa Momo

Davide Masera – Segretario Generale CGIL

Roberto Bianco – Rappresentante Coldiretti

Don Flavio Luciano – Delegato per la pastorale sociale e dei migranti della diocesi di Cuneoe di Fossano

(RI)PENSIAMO LA SALA DELLA COMUNITA’

Una trentina di persone hanno partecipato ieri sera (25.06) all’incontro per (ri)pensare la sala della comunità (SdC). Un gruppo molto eterogeneo, che andava da giovani venticinque-trentenni, fino ad anziani (molto) vicini agli 80 (tutti rigorosamente distanziati!!!). Il numero di presenti e la composizione stratificata per età indica già da solo un bel segnale di attenzione al tema. Dopo i saluti della comunità salesiana portati da don Alberto, la presentazione di alcune idee sul senso e ruolo delle sale della comunità alla luce dei documenti della Chiesa e la restituzione degli esiti del questionario, la serata si è strutturata attorno ad una libera discussione. L’obiettivo, che era quello di smuovere la riflessione su un settore della nostra opera ancora poco considerato e praticato, ha trovato risposta negli interventi che si sono succeduti. Da essi è emersa la necessità di portare l’attenzione della comunità sull’importanza della definizione di un progetto culturale complessivo, in cui si tratteggino le linee di un lavoro di dialogo con la realtà circostante e di interpretazione della stessa, alla luce del Vangelo. Un compito ambizioso, che ci si è anche chiesti come raggiungere. Insieme alla consapevolezza che occorre tenere al centro anche delle attività della sala della comunità soprattutto i giovani. Per essi, lo strumento offerto dal cinema, dal teatro, dalla musica e dalle altre forme di espressione rappresenta certamente un’occasione per sperimentare le proprie capacità, confrontarsi con gli altri, esprimere idee e visioni del mondo, realizzare progetti. Alla fine della serata una dozzina di partecipanti ha dato la disponibilità ad impegnarsi direttamente nella gestione della sala.
Il questionario proposto nelle scorse settimane, a cui hanno risposto 123 persone, seppur rappresenta uno spaccato molto approssimativo del rapporto tra la cominità e la SdC, mostra tuttavia alcuni aspetti interessanti.
Se la maggior parte delle persone che hanno risposto al questionario sono frequentatori abituali della parrocchia/oratorio (72%), è significativa la partecipazione all’indagine di molte persone che calpestano sporadicamente o per nulla i nostri cortili, ad indicare che la SdC può attrarre attenzione oltre gli stretti confini della comunità. Un dato su cui riflettere, invece, è costituito dalla quasi totale assenza dei giovani tra i compilatori: quasi il 58% delle risposte provengono dalla fascia di età tra i 36 e i 65 anni, mentre solo il 20% si colloca nella fascia tra i 20 e i 35 anni e solo poco più dell’1% tra i 14 e i 19 anni. Eppure, come emerso nella discussione, sono proprio i più giovani i destinatari attorno a cui qualificare le proposte della SdC, anche per evitare doppioni con altre realtà analoghe sul territorio.
Abbastanza conosciuti e tutto sommato utilizzati appaiono gli strumenti di comunicazione sociale usati dalla parrocchia/oratorio: in testa ci sono il sito internet, la newsletter settimanale e la pagina della Guida dedicata, accanto a strumenti più tradizionali (come le bacheche) che conservano la funzione di comunicazione veloce ed efficace. Bassa invece l’intensità di frequenza agli eventi proposti dalla SdC: quasi il 55% delle persone frequenta solo sporadicamente la sala, un valore certamente da incrementare.
Interessanti, infine, le risposte alla domanda sulla tipologia di eventi che si vorrebbe vedere in sala: il 69% gradirebbe partecipare ad eventi musicali (di fatto i grandi assenti nell’attuale proposta offerta dalla sala), mentre il 73,5% vorrebbe più incontri con personaggi qualificati, di approfondimento e discussione di tematiche di attualità.

Da questa serata e grazie alle disponibilità raccolte, prende il via la costituzione di un gruppo che collabori alla gestione della SdC. Chiunque fosse interessato può contattare Roberto Saba al numero 338.2115380 oppure alla mail del cinema-teatro.