Ritiro spirituale dei salesiani cooperatori

“Amati e Chiamati – Renditi umile, forte e robusto”.

Domenica 20 marzo in 18 tra Cooperatrici e Cooperatori Salesiani abbiamo avuto modo di vivere insieme ad altri, 120 in tutto, provenienti da vari centri (oratori, parrocchie, scuole salesiane) del Piemonte, una bella e intensa giornata di esercizi spirituali, guidati dalle profonde e concrete parole di don Thierry, presso l’opera salesiana di Bra.

Una vera e propria Grazia!

Ritiro svoltosi tra la festa di San Giuseppe e l’Annunciazione del Signore, siamo stati chiamati a stare in un silenzio interiore e a guardare a Maria, per poter dire il nostro “Sì” quotidiano. Un silenzio non per sentire qualcosa emotivamente, ma come una dimensione in cui “stare” e prendere consapevolezza che siamo fatti per Dio, Dio ci ama e ci riserva la Sua Grazia!

Abbiamo iniziato con la preghiera dell’Ora Media nei locali delle Scuole Medie Salesiane.

Prendendo spunto dal libro “Filotea” di San Francesco di Sales, don Thierry, nel suo intervento, ci ha donato sette passi, l’ABC della vita spirituale, del vivere cristiano:

  1. “Ne hai bisogno, per tornare in battaglia!”

Prender il nostro cuore in mano e andare all’essenziale, “contando sulla misericordia del Signore eleviamo la nostra preghiera”.

  1. “Ricorda anzitutto che sei creato per nulla di meno che per l’eterno”.

Siamo fatti per cose grandissime, siamo per Dio! La nostra anima è fatta per Dio! Solo l’Amore ci sazia.

  1. “Amati… da Lui, che compie ab eterno il primo passo”.

Siamo anzitutto AMATI! Fermiamoci e riceviamo questo Amore! Siamo amati da Lui, che compie sempre il primo passo! Dio ci ha amati dall’eternità e continua a farlo! Sono amato! Signore, ci sei Tu, che da sempre mi hai amato!

  1. Chiamati… a sceglierLo e testimoniarLo con la virtù”.

Dopo che abbiamo riconosciuto di aver ricevuto e di ricevere l’Amore, siamo chiamati da Lui a sceglierLo, a testimoniarLo.

Don Bosco amava i suoi ragazzi e i ragazzi sentivano questo affetto…! Amati e chiamati. Siamo prima amati e poi chiamati a “darci”.

Le virtù ci aiutano nel rendere felice la nostra anima; mettiamo a confronto le virtù e i vizi: pensiamo alla soavità della pazienza a confronto della vendetta, la dolcezza a confronto con l’ira e l’amarezza, l’umiltà a confronto con l’arroganza e l’ambizione, la generosità contro l’avarizia, la bontà contro l’invidia, la morigeratezza contro gli eccessi…

  1. “Avendo pazienza con noi stessi (e con il prossimo).

Imparare ad avere PAZIENZA con noi stessi! Ci va tempo con noi stessi. Dolcemente. Lavorare su di noi a piccoli passi. La pazienza con noi stessi la scopriamo nel chiedere perdono nella Riconciliazione, Sacramento in cui Gesù è paziente con noi, con me! Se gustiamo la pazienza di Dio, impariamo ad essere pazienti.

  1. “Scegliendo buoni e piccoli propositi come slanci dell’anima”.

Partire dai piccoli propositi, concreti. “La nostra natura umana facilmente si allontana dai buoni sentimenti per la fragilità e le cattive inclinazioni della carne, che appesantiscono l’anima e la trascinano continuamente in basso, se essa non reagisce proiettandosi di frequente in alto per mezzo di buoni propositi. Proprio come gli uccelli che cadrebbero presto in terra se non moltiplicassero gli slanci e i colpi d’ala per tenersi in volo.”

  1. Ricariche e manutenzione: preghiera ed esame della mia vita”.

“Un orologio, per buono che sia, bisogna caricarlo e dargli la corda almeno due volte al giorno, al mattino e alla sera e, inoltre, almeno una volta all’anno, bisogna smontarlo completamente per togliere la ruggine accumulata…Così come un orologiaio unge con olio gli ingranaggi, le molle e tutte le parti dell’orologio affinché tutti i movimenti siano più dolci e la ruggine abbia meno presa, la persona devota, dopo aver smontato il proprio cuore per rinnovarlo, deve ungerlo con i sacramenti della Confessione e dell’Eucarestia. Questo ti farà recuperare le forze indebolite, ti riscalderà il cuore, e farà riprendere vigore ai tuoi buoni propositi e rifiorire le virtù dello Spirito”.

Successivamente, abbiamo avuto del tempo personale, vissuto nel silenzio, per far calare in profondità e nella preghiera la riflessione ascoltata, scoperchiare le nostre ruggini, ripulirle con la Riconciliazione o con la preparazione alla prossima Riconciliazione in tempo quaresimale, prenderci un proposito concreto, uscire dal ritiro con un atto di dolcezza a Maria e un atto di dolcezza ad una persona.

La Messa è stata il momento centrale per nutrirci, lasciarci amare, accogliere la presenza di Gesù.

Dopo il pranzo al sacco, si è pregato insieme per la pace con la recita del Rosario camminato. Un momento per continuare a implorare la Pace nel mondo, ma anche nei nostri cuori e nelle nostre azioni quotidiane.

E’ seguito un bel momento di condivisione a piccoli gruppi, che ha permesso di scambiarci le riflessioni, i propri vissuti, il grazie, le gioie e le fatiche della propria vita. E’ stato bello, perché pur non conoscendoci, si è subito creato un clima fraterno, in cui si è “parlata la stessa lingua del cuore”; veramente lo Spirito Santo era presente in mezzo a noi, come anche don Bosco!

Col cuore colmo di gratitudine, siamo poi tornati alle nostre case.